{"id":357,"date":"2009-04-23T22:17:09","date_gmt":"2009-04-23T21:17:09","guid":{"rendered":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/?p=357"},"modified":"2016-01-02T01:52:25","modified_gmt":"2016-01-02T00:52:25","slug":"lavorare-con-lintelligenza-emotiva","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/lavorare-con-lintelligenza-emotiva\/","title":{"rendered":"Lavorare con l’intelligenza Emotiva"},"content":{"rendered":"
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\n[\u2026.. \u00c8 il peggior incubo di chiunque debba parlare in pubblico. Il mio amico, uno psicologo, si era recato in aereo dalla East Cost alle Hawaii per tenere una relazione a un congresso di ufficiali di polizia. Aerei in ritardo e coincidenze saltate gli avevano fatto perdere una notte di sonno, lasciandolo al tempo stesso esausto e in preda al jetIag (Traducibile con \u201cmal di fuso orario\u201d) – e il suo discorso era proprio in apertura, al mattino. Fin dal principio, l’idea di tenere quel discorso lo aveva messo in apprensione, dal momento che avrebbe assunto una posizione controversa.., Ora, lo sfinimento stava rapidamente trasformando quell’apprensione in vero e proprio panico.<\/p>\n
\nIl mio amico ruppe il ghiaccio raccontando una barzelletta – masi blocc\u00f2 proprio prima della battuta finale. Se l’era dimenticata. Si congel\u00f2, la mente come una lavagna bianca. Non solo non ricordava la battuta finale della barzelletta – aveva dimenticato anche il resto del discorso. Improvvisamente, per lui, i suoi appunti non avevano pi\u00f9 alcun senso e la sua attenzione era concentrata su quel mare di volti con gli occhi fissi su dil ui. Dovette scusarsi, congedarsi e lasciare il podio.
\nSolo dopo un riposo di diverse ore riusc\u00ec a ricomporsi e a tenere la sua relazione – barzelletta compresa – riscuotendo un grande successo. Raccontandomi in seguito di quel suo iniziale attacco di panico, mi disse: \u00abNon riuscivo a pensare ad altro che a quelle facce che mi fissavano – ma non ero assolutamente in grado di ricordare che cosa dovessi dire…….]<\/p>\n<\/blockquote>\nQuesto \u00e8 solo uno dei tanti aneddoti contenuti nel testo \u201cLavorare con l’intelligenza emotiva<\/strong>\u201d di Daniel Goleman. Il testo \u00e8 diventato ormai un classico della letteratura sulla formazione professionale, aziendale e non solo.<\/p>\n
L’autore Daniel Goleman<\/strong>, psicologo cognitivista, da tempo si occupa di Intelligenza Emotiva<\/a> (IE), ed \u00e8 a tutt’oggi considerato una delle maggiori autorit\u00e0 nel campo. Nel suo libro troviamo a supporto delle sue tesi dati, analisi e ricerche svolte sui lavoratori di grandi societ\u00e0 europee e statunitensi.<\/p>\n
Abilit\u00e0 emotive e successo personale<\/h3>\n
Queste \u201cabilit\u00e0 emotive<\/strong>\u201d secondo Goleman assicurano successo sul lavoro e nella vita personale, e rappresentano, un tentativo per scavalcare il parere diffuso che sia meglio porre una divisione fra emozione e pensiero.<\/p>\n
Del resto ce ne rendiamo conto anche noi tutti i giorni, osservando quelle che sono le politiche di selezione del personale delle aziende. Sempre pi\u00f9 spesso, sono richieste, infatti, abilit\u00e0 personali come l\u2019iniziativa, l\u2019empatia, la capacit\u00e0 di adattamento e persuasione, mentre le abilit\u00e0 intellettuali (quelle che di solito vengono rilevate dai test psicoattitudinali) e le conoscenze specifiche della materia, sono considerate alla stregua di semplici pre-requisiti di base per svolgere un lavoro, ma non competenze per eccellere e raggiungere risultati ottimali. Molto spesso le competenze tecniche non sono neppure oggetto di verifica, nei processi di selezione dei candidati perch\u00e8 si parte dall’assunto che avere un atteggiamento di apertura e disponibilit\u00e0 all’apprendimento sia pi\u00f9 importante delle conoscenze tecniche stesse.<\/p>\n
Ma che cos’\u00e8 questa intelligenza emotiva e perch\u00e9 dovrebbe esserci utile al lavoro?<\/h3>\n
Per Goleman l’intelligenza emotiva \u00e8 tutto ci\u00f2 che nella nostra mente concerne il capire e controllare i propri sentimenti, entrare in empatia con gli altri, essere ottimisti e realisti, avere fiducia in s\u00e9 stessi. Insomma, tutto quello che attiene al governo delle emozioni. Da qui il nome \u201cIntelligenza emotiva\u201d.<\/p>\n
L’importanza del testo la si ritrova nel fatto che Goleman non si limita a descriverla in maniera teorica ma la analizza e la declina in 25 vere e proprie competenze con le rispettive abilit\u00e0. Raccogliendole tutte si pu\u00f2 ottenere una vera e propria griglia di valutazione composta da: nome della competenza, relativa descrizione e griglia dei comportamenti che la identificano e la misurano.<\/p>\n
Facciamo un esempio. Nel nostro paese si dice spesso che c’\u00e8 bisogno di flessibilit\u00e0 ed ottimismo. In particolare quando si parla di mercato del lavoro, di giovani e di ricerca del lavoro si sostiene spesso che \u00e8 importante per qualunque candidato mostrare flessibilit\u00e0, e ottimismo.<\/p>\n
Ma che sono nello specifico la flessibilit\u00e0 e l’ottimismo? Ci viene incontro il testo di descrive la \u201cFlessibilit\u00e0\u201d come l’abilit\u00e0 di essere flessibili nel rispondere al cambiamento. Le persone con questa competenza sapranno:gestire senza difficolt\u00e0 molteplici richieste, priorit\u00e0 in evoluzione e rapidi cambiamenti b)adattare le proprie risposte e le proprie tattiche alla fluidit\u00e0 delle circostanze, interpretano gli eventi in modo flessibile . Mentre l’ottimismo \u00e8 la capacit\u00e0 di avere Costanza nel perseguire gli obiettivi. Le persone con questa capacit\u00e0 quindi: a)insistono sul perseguire gli obiettivi b)agiscono spinti dalla speranza di successo e non dalla paura del fallimento c)attribuiscono gli insuccessi a circostanze controllabili, e non li interpretano come fallimenti personali.<\/p>\n
Un testo utile ai formatori e a chi gestisce le RU<\/h3>\n
Il testo rappresenta quindi una vera e propria guida alla definizione di competenze emotive, utile sia a chi si occupa di gestione delle risorse umane sia a quanti si occupano di progettazione formativa, risolvendo in parte anche il problema sollevato dai differenti sistemi di classificazione delle competenze che coesistono nel nostro paese, in riferimento alle cosiddette competenze trasversali.<\/p>\n
Se qualcuno si \u00e8 occupato di progettazione formativa, si \u00e8 reso facilmente conto del fatto che nel nostro paese coesistono sistemi differenti di declinazione e classificazione delle competenze (proposti dall’ISFOL, da Itaia Lavoro, dal Ministero dell’Istruzione) ma tutti lasciano scoperta l’area delle cd competenze trasversali (il saper essere). Il testo propone quindi una risposta organica e strutturata al problema. Basta sfogliarne le pagine e si trova una raccolta di competenze pronte all’uso.<\/p>\n
Un testo utile a chi \u00e8 in cerca di lavoro per la compilazione del Curriculum<\/h3>\n
Il testo pu\u00f2 essere utile anche a chi deve compilare il curriculum vitae in formato europeo.<\/p>\n
Se qualcuno si \u00e8 cimentato nella stesura di un CV in formato europeo, per la partecipazione ad un bando pubblico o ad una short list, si sar\u00e0 reco conto della struttura particolare di questa forma di Curriculum. La caratteristica principale la si riscontra nella focalizzazione sulla descrizione delle competenze. Immediatamente successiva alla descrizione delle esperienze passate di lavoro il modello presenta i box relativi alla declinazione delle competenze. Vengono prima le competenze linguistiche, poi quelle informatiche. E fin qua niente di particolarmente difficile. Misuriamo la competenza linguistica in base a strumenti standardizzati e gi\u00e0 diffusi sul mercato. Ad esempio nel caso dell’inglese possiamo indicare il punteggio riportato nell’esame del Pet, o del TOEFL o in alternativa se non abbiamo mai fatto un corso di inglese extrascolastico e non ci siamo mai sottoposti ad un esame di valutazione delle competenze linguistiche, possiamo utilizzare come strumento di autovalutazione il \u201cQuadro comune europeo di riferimento per le lingue\u201d.<\/p>\n
Per le competenze Informatiche, similmente, sul mercato si diffondono strumenti di rilevazione delle competenze standardizzati e riconosciuti come : La patente europea e le certificazioni delle multinazionali americane di software (Microsoft, Sun, MySql etc etc).<\/p>\n
Il vero problema nasce quando andiamo a riempire i box relativi alle competenze trasversali o emotive che dir si voglia. Il modello del curriculum europeo presenta infatti i campi: \u201cCapacit\u00e0 e competenze sociali\u201d e \u201cCapacit\u00e0 e competenze organizzative\u201d.<\/p>\n
A questo punto ci viene incontro il testo di Goleman che rappresenta un vero e proprio dizionario delle competenze emotive da cui attingere.<\/p>\n
In sintesi<\/h3>\n
Il testo \u201cLavorare con l’intelligenza emotiva\u201d di Daniel Goleman Il testo un classico della letteratura sulla formazione professionale aziendale.<\/p>\n
Il testo rappresenta un vero e proprio manuale, assolutamente da leggere e studiare in ogni sua parte per chi si occupa di formazione professionale e gestione delle risorse umane!<\/p>\n
Scritto nel 1995 propone idee e concetti tuttora attuali ed utili ad orientare quanti operano sul mercato del lavoro e della formazione.<\/p>\n
Luciano Cassese<\/span><\/span><\/span><\/p>\n