{"id":287,"date":"2009-04-10T17:20:36","date_gmt":"2009-04-10T16:20:36","guid":{"rendered":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/?p=287"},"modified":"2015-12-21T10:40:05","modified_gmt":"2015-12-21T09:40:05","slug":"presentazioni-efficaci-alcuni-consigli","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/presentazioni-efficaci-alcuni-consigli\/","title":{"rendered":"7 consigli per rendere le tue presentazioni efficaci"},"content":{"rendered":"

\"Presentazioni<\/p>\n

Le slide<\/em> sono diventate oggi uno strumento quasi indispensabile per chi fa formazione. Non solo sono uno strumento utile per chi deve organizzare una lezione ma, rappresentano anche un utile strumento comunicativo e di apprendimento. La domanda di oggi \u00e8 come possiamo realizzare\u00a0Presentazioni efficaci<\/strong> che attirino l’attenzione del pubblico e supportino la nostra presentazione?<\/p>\n

Le slide<\/em> attraverso la proiezione di immagini contestuali all’ascolto di un discorso consentono al docente, al formatore o al conferenziere di utilizzare contemporaneamente due canali comunicativi : verbale<\/strong> e non verbale<\/strong>.<\/p>\n

Grazie alle slide l’utente, il corsista o lo studente riesce a stimolare differenti parti del cervello e l’informazione trasmessa si aggancia a ricordi di differente natura.<\/p>\n

Spesso per\u00f2 il desiderio di stupire scavalca quello di essere efficaci<\/span> e, senza rendersi conto di ci\u00f2 che si sta facendo, si finisce con lo sfruttare male uno dei migliori supporti per la comunicazione attualmente disponibile. Bench\u00e9 tanti le utilizzino come supporto di comunicazione stand alone (che sta in piedi da solo), le slide non sono nate per “lavorare” da sole ma, per essere complementari ad un discorso orale (per fare da supporto).<\/p>\n

Preparare un discorso, un intervento in aula o a una conferenza non significa dare libero sfogo alla propria fantasia ma preparare un tipo di “discorso” specifico e con delle caratteristiche proprie.<\/p>\n

Vediamo, quindi, quali primi consigli possiamo dare a chi si appresta a preparare una presentazione efficace e quali suggerimenti possiamo fornire per organizzare delle Presentazioni efficaci<\/span> e accattivanti<\/span>.<\/p>\n

1. \u00a0Non partire dalle slide<\/h3>\n

\"come<\/a>Uno dei classici errori che si commettono quando si preparano degli interventi in pubblico \u00e8 quello di mettersi \u201csubito all’opera\u201d. \u201cDobbiamo preparare le slide presto mettiti a lavoro e vai col power point\u201d E’ la frase tipica del collega o del capo che ci da il via verso l’errore\u2026 Le slide sono un supporto del discorso e non viceversa. C’\u00e8 il rischio di ritrovarsi a leggere delle diapositive che quando sono state preparate avevano un senso differente da quello che poi si andr\u00e0 a strutturare. Quindi, il processo corretto \u00e8 ipotizzare un discorso, appuntare su di un foglio di carta i titoli delle slide (come se fossero dei titoli di paragrafo) e successivamente trasformarle in slide.<\/p>\n

 <\/p>\n

 <\/p>\n

2. Fare attenzione all’uso dello spazio fisico per la proiezione<\/h3>\n

I grandi condottieri del passato, Giulio Cesare in testa, si accertavano sempre di combattere su di un terreno conosciuto<\/strong>, in modo tale da sistemare le proprie truppe in posizione favorevole.<\/p>\n

Allo stesso modo, se realmente si vuole realizzare una “presentazione efficace”<\/em>, \u00e8 buona norma, quando si prepara un intervento in pubblico, ricordarsi che l’utente guarda una intera scena<\/strong> che si svolge in un’aula (che rappresenta il Terreno), composta, dagli arredi, dalle proiezioni, dagli altri colleghi e dal docente. Risulta, quindi, fondamentale la conoscenza e la gestione consapevole dello spazio\/aula, perch\u00e8 \u00e8 proprio quello, ci\u00f2 che vede l’utente.<\/p>\n

Recandosi in aula il giorno prima<\/strong> o anche solo un’ora prima si possono mettere a punto gli ultimi dettagli.<\/p>\n

Come regola generale, bisogna evitare di sedersi \u201cdietro la cattedra<\/em>\u201d<\/span> \u00e8 sempre opportuno posizionarsi di lato della proiezione<\/strong>: la scrivania crea una barriera di separazione tra chi parla e chi ascolta, va quindi evitata ed utilizzata solo per poggiare i vari oggetti a disposizione (pennarelli, gessetti, stampe delle slide etc. etc.).<\/p>\n

Inoltre, bisogna evitare di leggere le slide e di rivolgere la schiena al proprio pubblico. Le slide accompagnano il discorso non sono il discorso. Qual utilit\u00e0 c’\u00e8 nell’avere un docente in aula se poi ci si risolve leggendo dei testi, per di pi\u00f9 proiettati su di un muro e leggermente sgranati?<\/p>\n

<\/h3>\n

3. Fare attenzione alle Prime Slide e partire dal pubblico<\/h3>\n

\"people\"<\/a> Nella prima slide bisogna saper agganciare il pubblico<\/strong>, attraendolo attraverso una metafora visuale che rappresenti al meglio il messaggio che si desidera veicolare.<\/p>\n

Quando facevo il venditore ricordo che mi hanno insegnato che i primi minuti sono i pi\u00f9 importanti nella comunicazione interpersonale<\/span>. Si diceva: \u201cnon si ha mai una seconda opportunit\u00e0 di dare una buona impressione<\/em>\u201d.<\/p>\n

Ed \u00e8 vero abbiamo solo un’opportunit\u00e0 per catturare l’attenzione dell’utente<\/strong>. L’utente in un paio di minuti guarda ci ascolta e ci giudica interessanti o non interessanti, utili o inutili.<\/p>\n

Ma come si fa? Come faccio a catturare l’attenzione di una aula? Devo dire che una regola generale non c’\u00e8! Di sicuro le animazioni luccicanti e le frecce volanti non sono lo strumento pi\u00f9 adatto per catturare l’attenzione.<\/p>\n

Quello che si pu\u00f2 fare \u00e8 :Partire dal Pubblico!<\/strong><\/p>\n

Dopo aver stabilito l’obiettivo della presentazione, \u00e8 opportuno considerare le caratteristiche di chi sar\u00e0 presente ad ascoltare l’intervento<\/strong>. Bisogna partire proprio da li, dal pubblico, dalle conoscenze del pubblico, dalle sue esigenze, dalle sue esperienze e dalle sue aspettative.<\/p>\n

Prova a immaginarti in aula a illustrare il vostro discorso e dite : \u201ccome voi \u2026.. (medici, infermieri, meccanici, commercialisti, studenti, etc) sicuramente sapete, anche……<\/em>\u201d oppure \u201cvi state chiedendo se….<\/em>\u201d oppure ancora prova a rispondere alla domanda \u201ccosa vi aspettate voi da me?<\/em>\u201d.<\/p>\n

Attenzione : questa domanda ponetevela prima<\/strong>, e cercate di dare anche una risposta prima di progettare il vostro intervento e le vostre slide. Solo cos\u00ec riuscirete a preparare una “presentazione efficace<\/em>“. Non arrivare in aula per chiederlo alla vostra platea.<\/p>\n

Se non sei\u00a0preparato potresti avere risposte tali da dover cambiare l’intervento li al momento. Utilizza, quindi, la prima e la seconda slide per annunciare quello di cui si parler\u00e0 attraendo l’attenzione partendo dalla vostra platea.<\/p>\n

Dopo aver tracciato lo scenario ed aver descritto la situazione generale suscita una aspettativa rivolgendo una domanda al pubblico<\/span> \u201cQuale Prospettiva per le aziende portuali di Napoli?<\/em>\u201d oppure ancora \u201cDiritti e doveri dei lavoratori temporanei ; flessibilit\u00e0 o precariet\u00e0?<\/em>\u201d.<\/p>\n

Attenzione per\u00f2 alla slide iniziale<\/strong>. Deve saper attirare l\u2019attenzione senza saturare la capacit\u00e0 di memorizzazione<\/span>. Quindi poche parole, poche righe un unico concetto!<\/p>\n

<\/h3>\n

4. Essere sintetici e non prolissi<\/h3>\n

\"sintesi\"<\/a> <\/span> Uno degli errori pi\u00f9 comuni che si commettono quando si preparano le slide \u00e8 quello di concentrarvi tanto testo<\/strong>. Questo \u00e8 un classico errore che commettono gli umanisti, pi\u00f9 legati al testo scritto del foglio word che al grafico dell’ingegnere. La prolissit\u00e0 \u00e8 un errore, anche grave che si commette di solito per due motivi.<\/p>\n

    \n
  1. Perch\u00e9 l’oratore desidera avere un promemoria del proprio discorso a portata di mano e contestuale alla proiezione (\u201cse mi dimentico qualcosa, ce l’ho a portata di mano stampato al muro!\u201d),<\/li>\n
  2. Perch\u00e9 con un unico processo di lavoro, si creano contemporaneamente slide, dispense ed eventualmente materiale per la formazione a distanza.<\/li>\n<\/ol>\n

    Il risultato \u00e8 un lavoro prolisso e scarsamente fruibile<\/strong>. Chi ascolta \u00e8 costretto a leggere del testo che, una volta proiettato risulta piccolo e sgranato (non a fuoco). Si affaticano gli occhi e facilmente ci si distrae e ci si annoia.<\/p>\n

    La leggibilit\u00e0 \u00e8 molto importante.\u00a0Tony Osime nel suo articolo \u201cHow to get your slides noticed<\/em>\u201d indica come prassi generale l’utilizzo della regola dei 6:<\/strong> il testo deve essere leggibile da coloro che si trovano a ‘6 passi lontano dallo schermo’<\/span>. Combinando inoltre questa regola con le quelle delle 6 parole per riga e delle 6 frasi per pagina di Osime<\/strong>, si intuisce bene che la sintesi \u00e8 uno degli elementi determinanti nella progettazione di “presentazioni efficaci”<\/em><\/span>. Il principio generale \u00e8 quello di non sovraccaricare la propria audience con un ammontare non necessario di testo da leggere e da comprendere.<\/p>\n

    Come fa notare anche Luisa Carrada nel suo decalogo (https:\/\/www.mestierediscrivere.com\/pdf\/vision_ppt.pdf), \u00a0 La slide di una presentazione PowerPoint non deve essere esaustiva come la pagina di\u2028un libro, n\u00e9 chiusa e autonoma come una pagina web. \u00c8 piuttosto la traccia del \u2028discorso ed un aiuto a meglio comprendere e ricordare per chi lo ascolter\u00e0.<\/p>\n

    5. Le slide devono essere Auto-Consistenti<\/h3>\n

    Ogni slide dovrebbe contenere solo una e soltanto una idea o un concetto. Una presentazione \u00e8 un discorso nel quale vengono presentate idee progetti informazioni. Ogni slide contiene un solo frammento di informazione.<\/p>\n

    I frammenti devono essere il pi\u00f9 possibile autosufficienti .<\/p>\n

    In altre parole dovrebbe essere possibile leggere e comprendere le singole slide in maniera autonoma.<\/p>\n

    Provate a separare una slide dalle altre, il contenuto \u00e8 abbastanza consistente da rappresentare una unit\u00e0 informativa autonoma (che pu\u00f2 essere letta da sola)?<\/p>\n

    6. Curare l’uso della grafica<\/h3>\n

    \"eccessografico\"<\/a> Le slide riescono bene se integrano aspetti razionali e visuali in modo tale da far viaggiare il messaggio congiuntamente su due canali comunicativi.<\/p>\n

    Razionale non vuol dire per forza \u201cnoioso, fatto solo di parole\u201d, e visuale non vuol dire per forza \u201cstupefacente, luccicante e in movimento\u201d. Un errore comune \u00e8 l’uso eccessivo di immagini, forme ed elementi in movimento.<\/p>\n

    Stelle coriandoli fili, finestre, persianine, flash, cuneo, luci e chi pi\u00f9 ne ha pi\u00f9 ne metta. Sono tutti elementi che distraggono l’attenzione dell’utente. La nostra attenzione deve essere concentrata sempre sull’obiettivo comunicativo, sul trasmettere idee, concetti.<\/p>\n

    Evitiamo quindi di farci tentare dalla voglia di fare i fighi con i colleghi.<\/p>\n

    7. Progettare la Gestione del Tempo<\/h3>\n

    \"tempistica\"<\/a> Abbiamo sempre poco tempo a disposizione. Anche se ci hanno dato 4 ore a disposizione, il nostro intervento dura sempre molto poco.<\/p>\n

    Eh s\u00ec, perch\u00e8 esiste una cosa che si chiama attenzione che influisce sulle capacit\u00e0 di un individuo di partecipare ad interventi formativi , a convegni, seminari etc. Ogni individuo costantemente \u00e8 sottoposto ad una pluralit\u00e0 di stimoli.<\/p>\n

    Questi possono essere interni (fame, sete, bisogni corporali, pensieri vari) ed esterni (Rumori, luci, afa, freddo, etc etc). L’attenzione esprime il grado di tensione mentale di un individuo. Siccome questa tensione \u00e8 limitata, l’individuo non pu\u00f2 orientarsi verso tutte le molteplici stimolazioni che continuamente subisce, per cui egli opera necessariamente delle scelte sulla base di interessi, bisogni o piaceri.<\/p>\n

    Se non si considerano i fattori che influenzano l’attenzione del nostro ascoltatore, nella fase di preparazione dell’intervento si rischia che il nostro ascoltatore venga attratto pi\u00f9 dalla voglia di mangiarsi una merendina al cioccolato, che alla nostra splendida lezione sul valore delle teorie quantistiche e della nuova interpretazione della curva di Philips che potrebbe salvare il pianeta per sempre dalla disoccupazione.<\/p>\n

    Le statistiche ci dicono che di regola la curva d’attenzione di uno studente, nell’arco di 50′ di lezione, raggiunge l’apice dopo i primi 7-8 minuti, poi ha un calo costante fino a raggiungere il minimo verso i 26-27 minuti di lezione. Infine risale mantenendosi in maniera abbastanza costante sino alla fine dell’ora, sempre al di sotto dell’apice iniziale. Quindi quanto tempo abbiamo? 20 minuti!. Si proprio cos\u00ec abbiamo solo 20 minuti per affrontare un singolo argomento.<\/p>\n

    Nell’organizzazione di una lezione quindi ogni singolo argomento organizzato con un gruppo di circa 10 slide dovrebbe durare non pi\u00f9 di 20 minuti 2 minuti a slide e basta. Dopo, prima di passare ad un argomento successivo va fatta una pausa narrativa nella presentazione. Si cercano le domande del pubblico, si chiede al pubblico di raccontare la propria esperienza, si racconta un aneddoto si organizza un gioco o una esercitazione.<\/p>\n

    Ma il singolo gruppo di slide che tratta un argomento specifico non deve durare pi\u00f9 di 20 minuti. Per riportare l’attenzione ad un livello accettabile occorre un cambiamento dello stimolo, per impedire l’assuefazione e preservare l’interesse.<\/p>\n

    In sintesi essere chiari e concisi<\/h3>\n

    Ma bastano solo 10 slide per un argomento 6 linee di testo e solo 6 parole per ogni slide? Certo che si ! Bisogna ricordarsi che le slide non sono fatte per essere lette ma, rappresentano solo un supporto.<\/p>\n

    La slide \u00e8 solo il complemento visuale ad una presentazione fatta da un oratore. E’ l’oratore che deve tenere alti i livelli di attenzione, coinvolgere, intrattenere, proporre domande ed esporre informazioni chiave. Le slide dovrebbero solo accompagnare queste azioni fornendo un aiuto visuale alle parole. Ogni persona non riesce a imparare pi\u00f9 di 4 concetti nuovi alla volta.<\/p>\n

    Quindi \u00e8 inutile sovraccaricare gli ascoltatori di, dati analisi report, considerazioni, grafici, articoli di legge etc. etc. Produrre slide efficaci significa quindi rimuovere gli ostacoli che stanno tra il messaggio e l\u2019attenzione del pubblico. Se si vuole, si possono raccogliere tutte le statistiche, i riferimenti bibliografici, le citazioni, i grafici e i tutti i dati extra che si intende mostrare in un paper o in una dispensa che pu\u00f2 essere distribuita prima della presentazione.<\/p>\n

     <\/p>\n

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    Le slide sono diventate oggi uno strumento quasi indispensabile per chi fa formazione. Non solo sono uno strumento utile per chi deve organizzare una lezione ma, rappresentano anche un utile strumento comunicativo e di apprendimento. Le slide attraverso la proiezione di immagini contestuali all’ascolto di un discorso consentono al docente, al formatore o al conferenziere di utilizzare contemporaneamente due canali comunicativi : verbale e non verbale. Spesso per\u00f2 il desiderio di stupire scavalca quello di essere efficaci e, senza rendersi conto di ci\u00f2 che si sta facendo, si finisce con lo sfruttare male uno dei migliori supporti per la comunicazione attualmente disponibile.<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":18961,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":[],"categories":[4],"tags":[12,35,38],"aioseo_notices":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/287"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/2"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=287"}],"version-history":[{"count":0,"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/287\/revisions"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/18961"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=287"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=287"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=287"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}