{"id":22503,"date":"2016-07-05T07:00:45","date_gmt":"2016-07-05T05:00:45","guid":{"rendered":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/?p=22503"},"modified":"2016-07-03T18:58:13","modified_gmt":"2016-07-03T16:58:13","slug":"comunicazione-6-trucchi-per-scrivere-testi-brevi-ed-efficaci","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/comunicazione-6-trucchi-per-scrivere-testi-brevi-ed-efficaci\/","title":{"rendered":"Comunicazione: 6 trucchi per scrivere testi brevi ed efficaci!"},"content":{"rendered":"
Ti \u00e8 mai capitato di rileggere un testo<\/strong> che hai appena scritto e spaventarti tu stesso di fronte al numero di pagine che sei riuscito a riempire?<\/p>\n O di accorgerti che il tumulto di emozioni<\/strong> che avresti voluto esprimere ha perso forza e forma nell\u2019espressione scritta<\/em>?<\/p>\n Il\u00a0grande problema<\/strong> con il quale si confronta chi si approccia alla scrittura \u00e8 l\u2019incapacit\u00e0 di scrivere<\/a>\u00a0testi brevi ed efficaci<\/span>.<\/p>\n Uno studio<\/strong> recente ha accertato che l\u2019individuo di cultura media deve riuscire a trovare un interesse nel testo che legge all\u2019interno dei primi tre paragrafi<\/span>, altrimenti la sua attenzione<\/strong> cala rapidamente, fino a fargli abbandonare la lettura.<\/p>\n La soglia di attenzione si innalza solo nel momento in cui il lettore si trova di fronte a un testo<\/strong> che desidera leggere per motivi che esulano dall\u2019utilit\u00e0<\/strong> o dalla piacevolezza<\/strong>, come accade, ad esempio, con il romanzo di uno scrittore di cui ha gi\u00e0 letto altre opere che gli sono piaciute.<\/p>\n Se sei un autore<\/strong><\/a> al suo primo lavoro, per te \u00e8 essenziale che il lettore resti incollato alle tue pagine dall\u2019inizio alla fine<\/span>. E, per quanto possa raccontare una bella storia<\/strong> o esprimere innegabili verit\u00e0, un testo troppo prolisso o che non riesce ad attirare l\u2019attenzione difficilmente raggiunge questo scopo<\/strong>.<\/p>\n La scrittura<\/strong> \u00e8 un metodo creativo in cui puoi esprimere te stesso, ma ci\u00f2 non vuol dire che non esistano accorgimenti tecnici per rendere meglio ci\u00f2 che vogliamo dire.<\/p>\n La locuzione inglese che d\u00e0 il nome a questa tecnica<\/strong>,\u00a0tradotta letteralmente significa \u201cmostra, non dire<\/em>\u201d ed \u00e8 intesa proprio ad arginare i fiumi di parole<\/span> che ci viene spontaneo mettere su carta nel momento in cui cerchiamo di far comprendere con esattezza lo stato d\u2019animo di un personaggio.<\/p>\n Per quanto a uno scrittore<\/strong> piaccia farsi capire, descrivere ci\u00f2 che pensa un personaggio toglie al lettore la sorpresa di scoprirlo poco a poco, di entrare in sintonia<\/strong> con lui lentamente, rivelando spesso intenzioni che rendono la trama pi\u00f9 scontata di quanto potrebbe essere.<\/p>\n E tutto questo\u2026 impiegando davvero molte parole<\/strong>!<\/p>\n Quando noi interagiamo con le persone non possiamo leggere nelle loro menti, eppure spesso riusciamo a comprendere ci\u00f2 che pensano. Le informazioni che possiamo trarre dal linguaggio del corpo e delle espressioni facciali sono davvero tante<\/span>.<\/p>\n Piuttosto che descrivere gli stati d\u2019animo e i pensieri dei nostri personaggi, ci baster\u00e0 descrivere il gesto di una mano, uno sguardo, il movimento delle sopracciglia o un\u2019azione improvvisa<\/span> per lasciar intendere al lettore ci\u00f2 che vogliamo trasmettergli.<\/p>\n Oltre a risparmiare sulle parole<\/span>, terremo il lettore incollato alle nostre pagine, offrendogli i tasselli di un puzzle che lui dovr\u00e0 ricostruire.<\/p>\n La comunicazione <\/a>verbale<\/strong> \u00e8 dotata di numerosi elementi che esulano dalle parole<\/strong> e che aiutano l\u2019interlocutore a comprendere i significati che cerchiamo di esprimere. Talvolta si possono fare anche discorsi lunghi, con molte subordinate e decine di voli pindarici<\/em> che collegano argomenti diversi, senza che coloro che parlano con noi si sentano smarriti.<\/p>\n Nella comunicazione scritta<\/strong> non c\u2019\u00e8 una voce umana che ci tenga svegli, n\u00e9 un\u2019intonazione che ci conduca nei meandri delle emozioni<\/strong> altrui. \u00c8 quindi molto importante non confondere il lettore con frasi troppo lunghe e articolate<\/span>.<\/p>\n Quando puoi, evita incisi e subordinate<\/span>, spezza spesso i periodi con i punti fermi. Quando ti pare che mettere il punto faccia assumere al testo<\/strong> un\u2019andatura troppo incalzante, ricorda comunque di evitare periodi con pi\u00f9 di una o due subordinate.<\/p>\n La punteggiatura<\/strong> \u00e8 un\u2019arma fondamentale per evitare che il lettore\u00a0abbandoni\u00a0la lettura del\u00a0tuo testo\u00a0dopo le prime righe<\/span>, frustrato dal non comprenderne\u00a0il significato<\/strong>.<\/p>\n Tu conosci bene ci\u00f2 che cerchi di esprimere, ma colui che si approccia ai tuoi scritti potrebbe incontrare serie difficolt\u00e0<\/strong> nel seguire il filo di un discorso in cui non sono segnalate le pause, le intonazioni, i punti su cui porre l\u2019accento.<\/p>\n La paura<\/strong> dell\u2019utilizzo dei dialoghi \u00e8 comprensibile: sin dalle scuole elementari ci hanno insegnato a preferire il discorso indiretto a quello diretto, per una questione di linearit\u00e0 ed eleganza della scrittura<\/span>.<\/p>\n Se vuoi scrivere<\/strong><\/a>\u00a0un romanzo, devi adoperare\u00a0un registro comunicativo pi\u00f9 variegato\u00a0rispetto a quello che impieghi per un testo<\/strong> di\u00a0saggistica. I dialoghi<\/strong> sono un\u2019ottima occasione per fornire al lettore qualche elemento in pi\u00f9 sui personaggi<\/span>, tramite un peculiare modo di esprimersi o l\u2019utilizzo di parole dialettali.<\/p>\n Inoltre, costituiscono un buon modo per evitare il \u201cmuro di testo<\/em>\u201d, lo spiacevole effetto visivo che si ha quando una pagina \u00e8 piena di parole.<\/p>\n Nella saggistica, ripetere<\/strong> un concetto non \u00e8 particolarmente elegante, ma spesso pu\u00f2 essere funzionale a far capire meglio ci\u00f2 che si intende dire. Nella narrativa, il nostro compito come scrittori non \u00e8 spiegare, bens\u00ec sorprendere il lettore<\/span>.<\/p>\n Una volta espresso, un concetto non va ripetuto ed \u00e8 bene lasciare al lettore la sensibilit\u00e0 di coglierle o meno quel dettaglio<\/span>.<\/p>\n Naturalmente, ci sono delle eccezioni<\/strong> a questa regola. Innanzi tutto, evitare le ridondanze non vuol dire che non possiamo esprimere uno stesso pensiero per due volte<\/span>, in un romanzo intero.<\/p>\nEcco 6 semplici trucchi per\u00a0scrivere testi\u00a0brevi ed efficaci:<\/h2>\n
1) Show, don\u2019t tell<\/em><\/strong><\/b><\/h2>\n
2) Usa periodi semplici<\/strong><\/b><\/h2>\n
3) Usa (bene) la punteggiatura<\/strong><\/b><\/h2>\n
Eccoti alcuni consigli per un buon uso della punteggiatura:<\/h3>\n
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4) Usa i dialoghi<\/strong><\/b><\/h2>\n
5) Evita le ridondanze<\/strong><\/b><\/h2>\n