{"id":21958,"date":"2016-05-02T07:00:17","date_gmt":"2016-05-02T05:00:17","guid":{"rendered":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/?p=21958"},"modified":"2016-05-01T23:20:57","modified_gmt":"2016-05-01T21:20:57","slug":"coping-le-reazioni-allo-stress","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/coping-le-reazioni-allo-stress\/","title":{"rendered":"Coping: reazioni allo Stress"},"content":{"rendered":"

Come reagisci allo stress<\/strong><\/a>?<\/p>\n

Sai che cos\u2019\u00e8 il coping<\/strong><\/a>?<\/p>\n

Qual \u00e8 il tuo stile di coping<\/span>?<\/p>\n

Lazarus\u00a0e Folkman (1991) hanno definito il coping<\/em> come quell\u2019insieme degli sforzi cognitivi e comportamentali, che vengono messi in atto per far fronte e gestire le richieste provenienti dall\u2019ambiente<\/span> esterno in base alle risorse possedute.<\/p>\n

Il coping <\/strong>\u00e8 un processo di natura dinamico, poich\u00e9 varia in funzione degli stressors<\/em> ambientali e delle proprie risorse, vi \u00e8 quindi una rivalutazione degli stimoli ambientali e di quelli interni al fine di mantenere l\u2019equilibrio<\/strong><\/span>.<\/p>\n

Come si valuta il coping<\/em>?<\/p>\n

Instabilit\u00e0 del coping<\/strong><\/h2>\n

Schwarzer (1996) ha sottolineato che vi \u00e8 un problema<\/strong> ad esso relativo che \u00e8 quello dell\u2019instabilit\u00e0 delle strategie di coping<\/span> poich\u00e9 come ora visto, esso dipende di volta in volta dalle diverse circostanze e dalle possibilit\u00e0 reali che ha in quel momento la persona di utilizzare.<\/p>\n

L\u2019individuo reagisce allo stress <\/a>mediante aspetti cognitivo-comportamentali<\/u>, quindi le risposte si modificano col cambiare delle diverse situazioni.<\/p>\n

Il soggetto tende a reagire allo stesso modo a stressors<\/em> <\/a>diversi?<\/p>\n

E la sua reazione<\/strong> ad uno stesso stressor<\/em> \u00e8 sempre la medesima? Oppure \u00e8 solo una comodit\u00e0 di studio definire uno stile di coping<\/strong> stabile per ciascun soggetto, si \u00e8 portati a pensare in maniera implicita che le persone abbiano una propria modalit\u00e0 di coping <\/em>prediletta.<\/p>\n

Un altro problema<\/strong> relativo alla misurazione del coping \u00e8 quello della generalit\u00e0, la persona reagisce allo stesso modo a stressors diversi, poich\u00e9 adotta un modello comportamentale stereotipato<\/span>? E come fare a valutare le diverse situazioni con lo scorrere del tempo?<\/p>\n

In verit\u00e0, \u00e8 pi\u00f9 probabile che ogni singolo soggetto reagisca in un modo specifico per ciascuna situazione. Esistono dunque numerosissime risposte alle varie situazioni stressanti<\/u>. I ricercatori le hanno catalogate per macro categorie<\/u>.<\/p>\n

Gli studiosi hanno individuato un coping <\/em>di natura strumentale, in quanto vigilante relativo al piano cognitivo<\/strong> ed uno di natura emotivo<\/strong> spesso volto ad evitare lo stressor<\/em>.<\/p>\n

Suls e Fletcher (1985) sostengono che il primo tipo risulti maggiormente efficace nel lungo periodo e che il secondo sia pi\u00f9 adattivo nel breve tempo<\/span>.<\/p>\n

Lazarus e Folkman ritengono che in un caso si tratti di coping<\/strong> centrato sulla risoluzione del problema<\/strong> e che nell\u2019altro ci sia una focalizzazione sulle emozioni<\/strong>. Quello incentrato sulla risoluzione del problema induce a compiere delle azioni, per modificare il rapporto persona-ambiente.<\/p>\n

Anche Brandst\u00e4dter (1992) ha individuato due principali tipi di coping<\/span>: assimilativo<\/strong> e accomodativo<\/strong>, secondo l\u2019autore quello assimilativo ha come scopo il cambiamento dell\u2019ambiente, per adattarlo a s\u00e9, il secondo talvolta pu\u00f2 far s\u00ec che la persona modifichi faticosamente s\u00e9 per adattarsi all\u2019ambiente.<\/p>\n

Ecco perch\u00e9 Rothbaum ha connesso questi tipi di coping rispettivamente ai concetti di controllo primario e controllo secondario<\/span>. Secondo lui questi tipi di coping in realt\u00e0 spesso si susseguono senza escludersi vicendevolmente.<\/p>\n

Diverso \u00e8 il pensiero di Klauer (1989) che individua tre fattori che incidono sulla strategia di coping finale<\/span>:<\/p>\n