Distinguono quindi lo stress per frequenza ed intensit\u00e0<\/span>.<\/p>\nL\u2019organismo dunque, ogni qualvolta che si presenta uno stressor<\/em>, deve valutare di che tipo di stress si tratta, ed in base a questo ed alla natura intrinseca dello stress (es. caldo\/freddo), si regola sulla sua reazione<\/strong>.<\/p>\n\u00c8 a Folkman e Lazarus che si deve il Modello Transazionale dello Stress e Coping<\/strong> del 1980. Questo modello considera lo stress come un insieme di processi, i quali comportano interazioni ed adattamenti tra persona ed ambiente<\/span>, detti transazioni<\/em>.<\/p>\nLa persona \u00e8 quindi vista come un agente attivo<\/em>, in grado di influenzare l\u2019impatto<\/strong> degli eventi stressanti, mediante strategie emotive, cognitive, comportamentali. Il processo di coping <\/strong>consiste in un\u2019attivit\u00e0 cognitiva, che procede ad una doppia valutazione della situazione<\/u> quando si verifica un evento potenzialmente portatore di stress.<\/p>\nGli individui cercano di valutarne il significato<\/u> ed il suo probabile impatto<\/strong> sul proprio benessere: la valutazione primaria consiste nel giudicare quanto siano rilevanti ed imminenti il rischio<\/strong> e la minaccia da affrontare. Nella valutazione secondaria, la persona valuta cosa pu\u00f2 eventualmente fare per affrontare il pericolo<\/span>, quali risorse pu\u00f2 usare, e se vi sia qualcosa che possa fare per migliorare le probabilit\u00e0 di ottenere un vantaggio<\/strong>.<\/p>\nEsistono due tipologie <\/strong>di coping il primo \u00e8 incentrato sul problema<\/strong>, il secondo invece \u00e8 concentrato sulle proprie emozioni<\/strong>. Solo successivamente il soggetto \u00e8 in grado di discernere quale strategia di coping \u00e8 stata usata.<\/p>\nLazarus (1966) sostiene che la risposta<\/strong> agli stimoli stressanti \u00e8 resa parzialmente specifica <\/u>dalle esperienze <\/strong>personali precedenti e dalla struttura genetica<\/strong>, entrambe sono in grado di modificare le risposte personali agli stimoli.<\/p>\nUna decina di anni dopo, Cox sostiene che lo stress<\/strong> debba essere considerato un fenomeno individuale<\/em>, in quanto ha origine fra una persona ed il suo ambiente specifico<\/span>, vi \u00e8 variazione nell\u2019esperienza di stress e nella risposta ad esso. Cox descrive lo stress come un processo sistematico<\/strong> sulla base di un modello composto da cinque fasi<\/em><\/p>\n5 fasi dello stress<\/h2>\n\n- La prima fase:\u00a0<\/strong>\u00e8\u00a0costituita dalle fonti<\/strong> presente nell\u2019ambiente e dalle sue richieste<\/li>\n
- La seconda fase<\/strong>: di fatto, coincide con una valutazione primaria e si riferisce alla percezione<\/strong> che la persona ha di queste richieste in relazione alla propria capacit\u00e0 di farvi fronte<\/li>\n
- Terza fase: <\/strong>\u00e8 rappresentata dai cambiamenti<\/strong> fisiologici, emotivi e psicologici e comportamentali associati al riconoscimento di uno stato di stress <\/span>e, che comprendono il coping<\/strong><\/li>\n
- La quarta fase<\/strong>: \u00e8 legata alle conseguenze<\/strong> del coping;<\/li>\n
- La quinta fase<\/strong>: \u00e8 il feedback <\/strong>che si verifica in relazione a tutte le altre fasi del modello<\/li>\n<\/ol>\n
Il feedback<\/strong> allo stress potrebbe generare a sua volta stress<\/em>.<\/p>\n <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
Conosci qualcuno che non sia stressato? Cosa si intende esattamente per stress? Stress: cos\u2019\u00e8? Nel 1980, Lazarus ha detto che si pu\u00f2 parlare di stress quando una persona si rende conto della discrepanza esistente tra le richieste poste dalla situazione in cui ella stessa si trova inserita e le risorse che ha disposizione, per farvi […]<\/p>\n","protected":false},"author":15,"featured_media":21462,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":[],"categories":[4,6],"tags":[],"aioseo_notices":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/21391"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/15"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=21391"}],"version-history":[{"count":0,"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/21391\/revisions"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/21462"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=21391"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=21391"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=21391"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}