{"id":2097,"date":"2010-06-01T18:01:34","date_gmt":"2010-06-01T17:01:34","guid":{"rendered":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/?p=2097"},"modified":"2015-12-21T11:41:04","modified_gmt":"2015-12-21T10:41:04","slug":"chi-ha-spostato-il-mio-formaggio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/chi-ha-spostato-il-mio-formaggio\/","title":{"rendered":"Chi ha spostato il mio formaggio?"},"content":{"rendered":"

Chi ha spostato il mio formaggio? \u00a0di Spencer Johnson (1998)\u00a0Una semplice parabola che a rispondere ai “Cambiamenti”.<\/span><\/p>\n

Un gruppo di vecchi amici di scuola si ritrova a cena e l\u2019argomento della conversazione \u00e8 il cambiamento nella carriera, nei rapporti e nella vita di famiglia. Uno dei presenti asserisce che il cambiamento non lo preoccupa pi\u00f9 da quando ha sentito raccontare una \u201cstoriella divertente\u201d intitolata \u201cChi ha spostato il mio formaggio<\/a>?<\/em>\u201d Con la sua abilit\u00e0, Spencer Johnson<\/strong> introduce il lettore a questa favola su come affrontare positivamente il cambiamento.<\/p>\n

La storia riguarda quattro personaggi che vivono in un labirinto: due topi (Nasofino e Trottolino) e due gnomi (Tentenna e Ridolino). Va tutto bene perch\u00e9 hanno trovato un\u2019immensa fonte di formaggio, che diventa il centro della loro vita e a cui attingono quotidianamente; tuttavia, non rendendosi conto del lento assottigliarsi della scorta, restano sconvolti quando una mattina arrivano sul luogo e scoprono che il formaggio \u00e8 scomparso.<\/p>\n

La favola inquadra bene il momento che segue la perdita del posto di lavoro o di un rapporto, quando si pensa che sia la fine del mondo. Tutte le cose belle erano parte della situazione precedente, e tutto quello che riserva il futuro \u00e8 paura. Ciononostante, il messaggio di Johnson<\/strong> \u00e8 che, invece di considerare il cambiamento<\/strong> come la fine di qualcosa, dobbiamo imparare a considerarlo un inizio<\/strong>. \u00c8 una cosa che tutti abbiamo sentito dire, ma spesso manca la motivazione a crederci per davvero. Per indurre se stesso ad accettare la realt\u00e0, Ridolino scrive questa frase sul muro del labirinto: \u201cSe non cambi, rischi di scomparire\u201d e “chi lascia la via vecchia per la nuova sa quel che lascia e non sa quel che trova<\/em>“.<\/p>\n

Il cambiamento repentino pu\u00f2 gettarci in uno stato di avversione verso noi stessi o di depressione, perch\u00e9 tutto il nostro senso di identit\u00e0 \u00e8 stato costruito intorno alle vecchie circostanze ed abitudini. Il sorprendente e potente consiglio che si trae da questa storia, per\u00f2, \u00e8 che non dobbiamo prenderci troppo sul serio. Essere disposti a ridere di una situazione imbarazzante pu\u00f2 avere un effetto liberante, persino nelle condizioni peggori. Potremmo meravigliarci e persino essere divertiti della debolezza a cui ci aveva ridotti il nostro attaccamento.<\/p>\n

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Per trovare ispirazione, Ridolino scrive un\u2019altra domanda sulle pareti del labirinto: \u201cChe cosa faresti se non avessi paura<\/strong>?\u201d Si spinge oltre, e, contro ogni aspettativa, inizia ad apprezzare la ricerca di un altro formaggio; non ha idea di dove stia andando, ma si sente bene proprio perch\u00e9 si sta muovendo. Ridolino, inoltre, scopre qualcosa che lo pu\u00f2 aiutare, che i topi non hanno: il potere di \u201cvisualizzare in modo creativo\u201d la scoperta di un altro formaggio. Quest\u2019uso dell\u2019immaginazione per creare un senso di fiducia e di aspettativa diventa la sua salvezza.<\/p>\n

Il cambiamento \u00e8 uno dei fattori basilari dell\u2019esistenza, averne consapevolezza \u00e8 fondamentale per avere successo; la natura del cambiamento sta nel fatto che non pensiamo mai che possa capitare a noi, e questa negazione ci impedisce di cogliere con maggiore anticipo le opportunit\u00e0 di trovare dell\u2019altro formaggio, o persino di spostarlo noi, prima che lo faccia qualcun altro.<\/p>\n

Occorre accettare nella nostra vita una certa dose di rischio e di avventura, se siamo disposti a vivere cos\u00ec, il cambiamento perde il suo aspetto tremendo, anzi, chi va avanti crea intenzionalmente il cambiamento perch\u00e9 in quel momento il mondo non \u00e8 come lo vorrebbe. Quello che scoprono Tentenna e Ridolino \u00e8 che vincere le nostre paure ci rende liberi. Paradossalmente, chi \u00e8 continuamente alla ricerca della sicurezza \u00e8 tormentato dall\u2019idea di poterla perdere.<\/p>\n

Nonostante Chi ha spostato il mio formaggio<\/em><\/a>? riguardi il cambiamento in tutti gli aspetti della nostra vita, considerato il gran numero di uffici in cui viene letto sarebbe giusto dire che il suo messaggio principale riguarda la dimensione del lavoro.<\/p>\n

La maggior parte di chi lavora alle dipendenze di qualcun altro preferisce la sicurezza di uno stipendio fisso dietro l\u2019apparente protezione di una grande azienda. Per altri, il vantaggio principale \u00e8 che, per gran parte della giornata, non devono pensare, limitandosi a \u201cportare a termine dei compiti\u201d. Una simile dipendenza limita, per\u00f2, la crescita personale, proprio come accadeva ai servi della gleba nel Medioevo ai quali veniva dato un tetto nella tenuta del loro signore da cui non si allontanavano mai, cosa che impediva loro di essere totalmente indipendenti.<\/p>\n

Essere preparati al cambiamento diventa oggi inevitabile nel lavoro e nella vita personale. CHi da per scontato la tranquillit\u00e0 di una esistenza soddisfacente si trova prima o poi impreparato all’inevitabile trasformazione economica, personale e che sociale.<\/p>\n

Chi ha spostato il mio formaggio<\/strong><\/em><\/a>? pu\u00f2 essere apprezzato sia dal dirigente che dal collaboratore; in questo libro si pu\u00f2 trovare uno stimolo per comprendere il nostro mondo del lavoro, diventato ormai molto pi\u00f9 fluido rispetto al passato, un mondo in cui, anche quando scegliamo di continuare a lavorare alle dipendenze di qualcuno, mentalmente possiamo esercitare il controllo. La lezione che si trae da questo volume \u00e8 facile da ricordare: credete che nella vostra vita ci sia qualche \u201cgrosso pezzo di formaggio\u201d destinato a durare per sempre?<\/p>\n

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Se sei interessato all’acquisto on line di questo volume puoi prenderlo dal sito de “Il Giardino dei Libri<\/a>”<\/p>\n

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Articolo di\u00a0Luciano Cassese<\/strong><\/p>\n

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Copyright foto in alto<\/strong>: “kafka4prez” on flickr<\/p>\n

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Chi ha spostato il mio formaggio? di Spencer Johnson (1998) . Una semplice parabola che rivela una profonda verità sul cambiamento.<\/p>\n

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