{"id":20342,"date":"2015-10-22T07:21:57","date_gmt":"2015-10-22T05:21:57","guid":{"rendered":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/?p=20342"},"modified":"2016-01-03T18:27:41","modified_gmt":"2016-01-03T17:27:41","slug":"larte-di-chi-parte-bene-di-guy-kawasaki","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/larte-di-chi-parte-bene-di-guy-kawasaki\/","title":{"rendered":"L’arte di chi parte (bene) di Guy Kawasaki"},"content":{"rendered":"

Ovvero … Cinque consigli per un\u2019impresa di successo<\/span><\/h2>\n

Sei stanco di lavorare per qualcuno che sottostima le tue capacit\u00e0 e ti paga poco rispetto al lavoro che svolgi?<\/p>\n

Vorresti creare la tua impresa, ma non hai le idee chiare sul campo in cui lanciarti e hai paura di fallire subito?<\/p>\n

Stavi proprio cercando i consigli giusti per partire bene mettendoti in proprio?<\/p>\n

Nel libro L\u2019arte di chi parte (bene)<\/a><\/em><\/strong>, l\u2019imprenditore, guru e principale \u201cevangelista\u201d di Apple, Guy Kawasaki<\/a> ne ha raccolti di molto preziosi, frutto della sua grande esperienza. Quindi…
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Ecco a te i 5 consigli de\u00a0L\u2019arte di chi parte (bene)<\/h2>\n

Primo: Il mantra<\/h3>\n

Per cominciare, nel testoL\u2019arte di chi parte (bene)<\/a><\/em><\/strong>,\u00a0Kawasaki sostiene che il motivo migliore per cominciare una nuova impresa sia creare qualcosa che abbia un senso:<\/strong> risolvere un problema a qualcuno, riparare una giustizia, salvare qualcosa da una certa fine oppure cambiare il mondo<\/span>.<\/p>\n

La sua guida non si rivolge tanto ai \u201ccolletti bianchi\u201d o agli smanettoni di Silicon Valley, quanto piuttosto a chiunque ragioni su questi presupposti: essere un imprenditore \u00e8 una condizione mentale<\/span>. Le imprese possono avere come fine il denaro come non averlo, purch\u00e9 abbiano una valida ragion d\u2019essere<\/strong>. Il punto \u00e8 che se non hai una grande sfida da affrontare, oltre ai soldi e alle gratifiche, che ti faccia alzare la mattina per andare a lavoro, non realizzerai mai un grande obiettivo. Questa motivazione dev\u2019essere come una specie di \u201cmantra\u201d, una formula \u201cmagica\u201d che abbia il potere di farti emozionare e dare sempre il massimo. Non \u00e8 uno slogan, una \u201ctagline<\/em>\u201d, ma qualcosa di mistico<\/strong>.<\/p>\n

Secondo:\u00a0Spiriti affini e modelli d\u2019impresa<\/h3>\n

Intorno a questo mantra, riunisci intorno a te le persone giuste<\/strong> per la tua organizzazione, spiriti affini<\/strong> il cui lavoro fornir\u00e0 il valore aggiunto alla tua impresa. Sviluppa il tuo lavoro intorno a dei modelli imprenditoriali validi<\/span>. Cercane uno semplice, condensabile in non pi\u00f9 di dieci parole. Fallo gestire da una donna<\/strong>: in genere loro sono pi\u00f9 pratiche e realistiche degli uomini nel valutare le possibilit\u00e0 di successo di un progetto imprenditoriale<\/span>.<\/p>\n

Non temere di cominciare in una piccola nicchia di mercato:<\/strong> tutte le pi\u00f9 grandi imprese si sono sviluppate dopo essersi affermate con prodotti molto specialistici in piccoli mercati, anche Microsoft. Puoi proporre le innovazioni pi\u00f9 geniali, se non hai un buon modello di business alla base che generi buoni profitti, non ti affermerai mai. Nel tuo lavoro, procedi per obiettivi<\/strong>, per assunti valoriali (la base del tuo modello di impresa) e per compiti chiari che devono essere svolti perch\u00e9 la tua organizzazione sia efficiente e grande.<\/p>\n

Terzo: Bootstrapping<\/h3>\n

Se non disponi di grandi capitali di partenza, se non trovi altri investitori o un paracadute finanziario con capitale di rischio, lavora col \u201cbootstrapping\u201d (dall\u2019inglese, \u201ccalzascarpe\u201d). Fai partire, cio\u00e8, la tua impresa giusto con quelle poche risorse di cui disponi<\/span>, riducendo i costi all\u2019osso<\/strong> perch\u00e9 \u201cla scarpa ti calzi perfettamente al piede\u201d. Questo modello funziona se dai la massima importanza, non alla quota di mercato, n\u00e9 alla crescita o ai profitti contabili, ma al cash flow<\/strong>. Avrai entrate regolari immettendo il tuo prodotto sul mercato il prima possibile, anche se \u00e8 ancora imperfetto (se riesci a venderlo, poi potrai sempre permetterti di produrre e venderne una versione aggiornata) e a costo di rinunciare a vendite pi\u00f9 remunerative e di pi\u00f9 lungo periodo. Potrai cos\u00ec procurarti liquidit\u00e0, confrontarti col mondo reale e trasformare subito la tua impresa in una macchina agile, orientata ai risultati e all\u2019esecuzione. \u00c8 vero che con un prodotto imperfetto ti giochi la credibilit\u00e0, ma \u00e8 pur sempre meglio giocarsi quella che chiudere bottega prima ancora di cominciare.<\/p>\n

Quarto: Pianificazione, promozione e marketing<\/h3>\n

Non cristallizzarti sulla promozione dei tuoi prodotti, comincia prima col produrre, vendere e trovare clienti<\/strong> ancor prima di dar via agli affari. Citando Eisenhower, Kawasaki sostiene che \u201ci piani sono utili, ma la pianificazione \u00e8 indispensabile<\/em>\u201d. I piani aziendali temporali sono utili per definire volta per volta gli obiettivi, gli investitori li richiedono, ma in effetti essi si basano sulla previsione di circostanze future in realt\u00e0 ignote e spesso vanno cambiati in corso d\u2019opera. Nemmeno gli investitori se ne fanno condizionare pi\u00f9 di tanto: a loro interessa soprattutto che i vostri piani confermino l\u2019opinione che gi\u00e0 hanno della tua impresa. Contano davvero programmazione del lavoro, attuazione ed esecuzione.<\/strong> Ogni volta che organizzi un lancio promozionale o una presentazione, immagina, allora, di avere sulla spalla un omino annoiato che dice: \u201cE allora?\u201d La gente bada a come funzionano le cose in pratica.<\/p>\n

Per quel che riguarda il marketing aziendale<\/a><\/strong>, Kawasaki afferma che:<\/p>\n