{"id":20269,"date":"2015-12-29T20:06:09","date_gmt":"2015-12-29T19:06:09","guid":{"rendered":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/?p=20269"},"modified":"2016-01-03T23:04:31","modified_gmt":"2016-01-03T22:04:31","slug":"6-cose-che-ci-insegna-la-ricchezza-delle-nazioni-di-adam-smith","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/6-cose-che-ci-insegna-la-ricchezza-delle-nazioni-di-adam-smith\/","title":{"rendered":"6 cose che ci insegna la Ricchezza delle Nazioni di Adam Smith"},"content":{"rendered":"

In questo articolo ho deciso di recensire un classico della letteratura economica: “La Ricchezza delle Nazioni” di Adam Smith. Quello di oggi \u00e8\u00a0un articolo un po’ inconsueto su queste pagine di professioneformatore.it. Come sai su questa rivista non ci occupiamo di “teoria economica<\/em>“.<\/p>\n

Sono sempre stato un appassionato studioso di economia, da quando ero un giovane studente della facolt\u00e0 di Scienze Politiche (pi\u00f9 di 20 anni fa ormai), ma il vero motivo per cui ho deciso di scriverlo e pubblicarlo in questi giorni, \u00e8 perch\u00e9\u00a0spero che in questo momento\u00a0di festa, in questi giorni in cui tutti si fermano e si prendono il tempo per stare un po’ di pi\u00f9 con se stessi, per re-incontrare i propri\u00a0valori<\/a><\/strong> e ri-scoprire le cose che pi\u00f9 \u00a0stanno a cuore, possa essere di ispirazione a quanti si interessano di formazione e sviluppo personale.<\/p>\n

<\/p>\n

Devi sapere che gran parte del pensiero di Adam Smith \u00e8 alla base del lavoro che facciamo nella nostra attivit\u00e0 professionale, in aula o quando facciamo coaching<\/em>,\u00a0\u00a0e penso che farebbe bene a molti conoscerene i contenuti, indipendentemente dal lavoro che svolgono.<\/p>\n

Adam Smith<\/strong> era un illustre, inguaribile ottimista<\/a><\/strong>, fiducioso nella natura dell’essere umano e convinto che \u00a0ogni uomo operoso ed ogni donna operosa, attraverso il lavoro, il risparmio, e soprattutto perseguendo le proprie vocazioni individuali, avrebbero potuto costruire\u00a0il proprio benessere anche partendo dal nulla. Inoltre, perseguendo il proprio interesse individuale, uomini e donne, avrebbero potuto costruire il benessere della societ\u00e0 intera.<\/p>\n

Bene ! Il suo era un pensiero idealista <\/strong>e democratico<\/strong> e possiamo sintetizzarlo come segue: tutti, anche i pi\u00f9 poveri, con il lavoro e la forza di volont\u00e0 possono\u00a0diventare tutto quello che vogliono, costruendo\u00a0una vita felice e vivendo\u00a0le proprie vocazioni individuali e le proprie passioni<\/span>.<\/p>\n

Ti ricorda qualcosa tutto questo? A me ricorda molto dei valori che cerco di trasmettere quando faccio formazione.<\/p>\n

Eh si la parola ricchezza<\/a><\/strong> \u00e8 sempre stata collegata alla parola Ottimismo<\/a><\/strong>! Ecco perch\u00e9 il saggio di Adam Smith ha trovato ospitalit\u00e0 su queste pagine di Professioneformatore.it<\/p>\n

Adesso ti spiego anche il motivo per cui ho deciso di pubblicarlo proprio oggi \u00a0in questo periodo particolare !<\/p>\n

E’\u00a0ancora possibile cercare la Ricchezza?<\/h2>\n

I giornali non fanno altro che ripeter questa parola “Crisi<\/em>“, “Crisi<\/em>“,”Crisi<\/em>” quasi fosse un mantra di meditazione<\/a><\/strong>.\u00a0La parola CRISI<\/a><\/strong> ha fatto la fortuna di trasmissioni televisive come Ballar\u00f2, Quinta\u00a0Colonna, la Gabbia fornendo loro un buon argomento di discussione da oltre 7 anni a questa parte. E’ innegabile che se non ci fosse stato il fallimento di\u00a0Lehman Brothers, la bolla dei mutui sub prime e la conseguente tempesta finanziaria, molti giornalisti non avrebbero avuto granch\u00e9 di cui parlare in televisione e avrebbero dovuto inventare qualche altra cosa, qualche altra catastrofe per diffondere paura e vendere cos\u00ec un po’ di pubblicit\u00e0 in pi\u00f9. E cos\u00ec in tanti, si sono trasformati in esperti economisti\u00a0e hanno cominciato a pontificare giudizi di valore lanciando anatemi sulla globalizzazione e sul libero mercato. Anche persone che fino al giorno prima si occupavano di calcio, o ragazzini inesperti, senza ne’ arte ne’ parte, si sono trovati a fare prima i parlamentari e poi i “grandi opinionisti esperti di economia”, ospitati dai salotti della televisione a parlare di libero mercato, globalizzazione e programmazione economica, senza conoscere neppure il significato letterale dei termini pi\u00f9 comuni della studio dell’economia.<\/p>\n

Una cosa \u00e8 certa in questi anni in cui si \u00e8 parlato tanto di spread, di debito pubblico, di aiuti economici, della Grecia, della spesa pubblica (bisogna tagliarla oppure no?), molte delle nostre consolidate certezze sono andate svanendo insieme ai\u00a0posti di lavoro<\/span> che si sono persi.
\nUna domanda seria che dovremmo porci \u00e8 : “la soluzione alla crisi \u00e8 politica o economica, o personale?<\/em>“, “Ci salver\u00e0 Matteo Renzi con i suoi piani triennali di assunzione nella scuola pubblica, oppure Mario Draghi con il suo\u00a0quantitative easing<\/em>?<\/em>”<\/p>\n

E se invece la risposta alla crisi fosse dentro ognuno di noi?<\/strong><\/p>\n

Mi chiedo : Ma davvero la nostra personale capacit\u00e0 di costruire “Ricchezza<\/strong>”\u00a0dipende solo dai potenti, dal Governo, dall’Europa o dalla Banca Centrale? E sopratutto: da dove viene, in realt\u00e0, la ricchezza individuale e la ricchezza di una\u00a0nazione?<\/p>\n

Che cosa ci insegna Adam Smith ne “la\u00a0Ricchezza delle Nazioni”?<\/h2>\n

Nel 1778, lo scozzese Adam Smith<\/strong> divenne l\u2019economista forse pi\u00f9 famoso di tutti i tempi pubblicando un ponderoso manuale in due volumi, “La ricchezza delle nazioni”, che ancora oggi rappresenta un punto di riferimento ideologico ineguagliato per le dottrine liberiste e una pietra miliare per tutti gli studiosi di economia, colmo di argomentazioni \u00a0e di riferimenti dotti e contemporaneamente accessibile anche ai lettori meno esperti di economia. Cosa sostiene di tanto importante Adam Smith ne “La ricchezza delle Nazioni”?<\/span><\/p>\n

Il grande invito lanciato \u00e8 quello di permettere che nella societ\u00e0 ogni individuo sia lasciato libero<\/strong> di agire secondo il proprio interesse e di ricercare il proprio guadagno e sopratutto la propria vocazione personale<\/a>. Non ci invita a compiere azioni avide ed inique, afferma piuttosto che chiunque lavori onestamente<\/strong> per migliorare lo status\u00a0quo<\/em> e della sua famiglia impiega bene le proprie risorse<\/span>.<\/p>\n

Nel libero mercato, creato dallo scambio libero di merci, moneta e competenze, \u00e8 proprio la convergenza tra gli interessi personali a soddisfare l\u2019interesse generale, in un meccanismo che Smith chiama \u201cla mano invisibile<\/em>\u201d.<\/p>\n

1. La ricchezza \u00e8 il frutto della specializzazione<\/h3>\n

Ci\u00f2 che fa la differenza in una nazione ricca \u00e8 l\u2019organizzazione specialistica<\/strong> della forza lavoro. Le nazioni ricche possono pure avere molta disoccupazione, ma coloro che lavorano, lo fanno dividendosi i compiti secondo le proprie capacit\u00e0<\/span>: un sistema cos\u00ec efficiente da creare abbastanza ricchezza da provvedere ai bisogni della maggioranza della popolazione.<\/p>\n

Per chiarire meglio il concetto, Smith pone l\u2019esempio della fabbrica di spilli dove ogni fase della produzione \u00e8 suddivisa tra diversi addetti specializzati: essa produce in una settimana molte migliaia di spilli in pi\u00f9 rispetto ad un\u2019altra dove un addetto deve fare tutto da solo. Naturale conseguenza di questo esempio \u00e8 che nelle societ\u00e0 progredite si possono avere perfino persone specializzate nella filosofia, nella scienza e nella creazione di nuove idee, utili per migliorare ulteriormente il lavoro e la qualit\u00e0 della vita di tutti<\/span>.<\/p>\n

2. La ricchezza \u00e8 la conseguenza\u00a0di una spinta alla realizzazione<\/h3>\n

Insomma, Adam Smith \u00e8 stato il primo a sostenere che se ognuno di noi ricerca sinceramente la Felicit\u00e0<\/strong>, attraverso la propria realizzazione<\/strong> professionale, facendo quello che pi\u00f9 gli piace fare, seguendo la propria vocazione<\/strong> personale e perseguendo il proprio interesse economico, fa del bene a tutto il mondo<\/span>. Adam Smith si spinge anche oltre. Come nel caso degli individui, attraverso la formulazione della teoria dei vantaggi comparati, \u00a0se anche le Nazioni nel loro insieme rinunciassero a fare la guerra e rinunciassero a perseguire l’illusione dell’auto sufficienza e si specializzassero<\/strong> in determinate produzioni, seguendo le vocazioni territoriali<\/strong>, il benessere che si produrrebbe a livello mondiale si moltiplicherebbe fino a divenire alla portata di tutti.<\/p>\n

Non so a te ma a me questo fa pensare a quanto \u00a0il nostro Paese sia lontano anni luce da queste considerazioni. Per anni si \u00e8 insegnato e si continua ad insegnare esattamente il contrario. Le nostre scuole insegnano la mediocrit\u00e0, ad omologarsi, a volare basso e sopratutto a sacrificare le proprie vocazioni per fare qualcosa di “concreto” e “realizzabile”.<\/p>\n

Tutti i percorsi di studio in Italia sono finalizzati a produrre esecutori materiali, dipendenti o professionisti di attivit\u00e0 tradizionali. E da ogni parte si invoca il numero chiuso alle Universit\u00e0. Per non parlare della cultura del nostro Paese\u00a0dove il posto fisso \u00e8 stato eretto \u00a0a obiettivo supremo di ogni attivit\u00e0 di studio e di ricerca. Trovati un posto sicuro!<\/p>\n

Io voglio fare il posto fisso<\/em>” \u00e8 la risposta\u00a0del\u00a0bambino che interpreta un giovane Checco Zalone\u00a0nel film di natale QUO VADO, alla domanda del\u00a0prete\u00a0insegnante “Che vuoi fare da grande?<\/em>” .<\/p>\n

3. La Ricchezza arriva a chi crea e distribuisce Valore<\/h3>\n

Altra cosa che ci insegna Adam Smith ne “La Ricchezza delle Nazioni” \u00e8 che il valore reale di una cosa sta nella quantit\u00e0 di lavoro che \u00e8 stata necessaria per produrla, comprensiva degli anni di apprendistato per sviluppare le capacit\u00e0 necessarie a realizzarla.<\/p>\n

Per Adam Smith si arricchisce l’uomo o la donna che riesce\u00a0offrire qualcosa di estremamente utile al mercato, facendo risparmiare agli altri il tempo e la fatica di fare da s\u00e9<\/span>.\u00a0Contrariamente a come siamo abituati a pensare \u00e8 che si arricchisce non chi ruba, imbroglia e diventa avido ma chi Genera e trova un modo per distribuire Valore e per migliorare la vita degli altri! E questo assunto non \u00e8 solo una teoria settecentesca ma una realt\u00e0 che viviamo tutti i giorni. Pensa alla Apple! Lo sapevi che Apple \u00e8 l’azienda pi\u00f9 capitalizzata al \u00a0mondo?\u00a0Come pensi sia riuscito Steve Jobs a costruire dal nulla da un garage insieme al suo compare\u00a0Stephen Gary Wozniak l’azienda pi\u00f9 capitalizzata al mondo? Rubando, imbrogliando e accumlando? No! La Apple \u00e8 semplicemente l’azienda che pi\u00f9 di tutte ha contribuito a rendere migliore la nostra vita introducendo<\/strong> e diffondendo<\/strong> sul mercato tecnologie che hanno cambiato la vita di milioni di persone. E bada bene ho scritto “introducendo” e “diffondendo” non ho scritto “inventando” ma di questo ti parler\u00f2 in un altro articolo.<\/p>\n

4. La Ricchezza si crea investendo i propri risparmi non con l’avidit\u00e0<\/h3>\n

Secondo Adam Smith il primo passo perch\u00e9 una nazione possa arricchirsi sta nell\u2019avere cittadini bravi a risparmiare, anzich\u00e9 a scialacquare denaro. Ti fa pensare qualcosa questo? non so perch\u00e9 ma a me vien in mente il debito pubblico,\u00a0i milioni di posti fissi che esistono in Italia e i vari sprechi in appalti consulenze e prestazioni inutili!<\/p>\n

I risparmi devono poi essere investiti<\/strong> per far crescere la produzione del lavoro: generando, cos\u00ec, progresso e aumento dell\u2019occupazione. Con questo assunto, Smith supera la logica mercantilista prevalente nelle teorie economiche a lui contemporanee che vedevano la possibilit\u00e0 per una nazione di arricchirsi solo se fosse stata capace di accumulare delle riserve d\u2019oro, argento e metalli preziosi, sempre maggiori, attraverso la guerra o il commercio.<\/p>\n

5. La Ricchezza \u00e8 destinata a chi \u00e8 impegnato nel commercio<\/h3>\n

Il commercio ha un valore importante anche in Smith che afferma che tutte le societ\u00e0 pi\u00f9 ricche e prospere del passato erano delle potenze commerciali. Il paese che commercia \u00e8 in grado di acquistare materie prime che non possedeva e di utilizzarle nella produzione di manufatti che hanno anche maggior valore economico dei materiali grezzi: la vendita dei manufatti genera poi introiti maggiori delle spese. In generale, la ricchezza di una nazione aumenta quando beni e denaro circolano e vengono scambiati liberamente.<\/p>\n

6.Queste cose invece\u00a0allontanano\u00a0la Ricchezza<\/h3>\n

Ma Smith ci indica, in un passaggio assai interessante del suo libro, che cosa non conviene fare ad una nazione per arricchirsi. Condurre molte guerre<\/strong> non necessarie, sprecare troppo denaro negli sfarzi<\/strong> e nei lussi<\/strong> e saccheggiare le risorse di altri paesi non sviluppando le proprie terre ed industrie sono attivit\u00e0 che possono dare l\u2019illusione momentanea dell\u2019arricchimento, ma alla lunga costano molto di pi\u00f9 di quanto non rendano. Per tale motivo, Smith condanna non solo il colonialismo spagnolo e i monopoli commerciali della Compagnia delle Indie Orientali Olandesi, ma perfino il colonialismo inglese in Nordamerica a ridosso della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti.<\/p>\n

Condannando l\u2019eccessiva burocratizzazione<\/strong>, spesso corrotta, dei suoi tempi, Smith afferma infine che il governo delle nazioni deve avere un\u2019interferenza minima negli affari dei propri cittadini e limitarsi a: proteggere la societ\u00e0 dalle invasioni militari straniere, proteggere i cittadini dall\u2019oppressione e dall\u2019ingiustizia di altri cittadini disonesti grazie ad un adeguato sistema giudiziario, creare e provvedere a quei lavori, infrastrutture e istituzioni capaci di dare benefici all\u2019intera popolazione, ma che sono troppo costosi per gli investimenti di un individuo singolo, come ad esempio un sistema scolastico di base a beneficio di tutti, idea a cui Smith si mostra favorevole purch\u00e9 le classi sociali che ne traessero maggior frutto fossero disponibili a pagare di pi\u00f9.<\/p>\n

Quando una grande infrastruttura avvantaggia non tutta la societ\u00e0, ma solo una parte, pi\u00f9 o meno estesa, di essa, devono, tuttavia, essere i privati a finanziarla, al limite il governo pu\u00f2 sovvenzionarla con una tassa di scopo, come ad esempio con un pedaggio per le strade. Smith dissuade i governi da sovvenziare le industrie per creare posti di lavoro perch\u00e9, se anche possano essere inizialmente degli investimenti saggi e produttivi, questi tendono a corrompere la naturale propensione della societ\u00e0, la \u201cmano invisibile\u201d, ad allocare le risorse disponibili nel modo pi\u00f9 efficiente.<\/p>\n

Come vedi non \u00e8 certo il libero mercato, la concorrenza e la globalizzazione la causa della povert\u00e0!\u00a0Cosa possiamo dire di pi\u00f9 ?<\/p>\n

Cosa pensi abbia ancora qualcosa da dire questo libro alla tua vita? Rispondi nei commenti e fammi sapere che ne pensi !<\/p>\n

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