{"id":1966,"date":"2010-02-19T23:39:12","date_gmt":"2010-02-19T22:39:12","guid":{"rendered":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/?p=1966"},"modified":"2016-01-02T02:02:54","modified_gmt":"2016-01-02T01:02:54","slug":"change-management-e-possibile-scoprire-e-crescere-i-talenti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/change-management-e-possibile-scoprire-e-crescere-i-talenti\/","title":{"rendered":"Change Management : \u00e8 possibile scoprire e crescere i “Talenti”?"},"content":{"rendered":"

Il\u00a04 febbraio ho partecipato ad un convegno sul Change Management e sul ruolo dei Talenti rispetto a quello dei Normali nelle fasi di cambiamento di un’azienda. E’ stata dapprima proposta una definizione di Change Management ed una definizione di Talento o persona talentuosa, successivamente sono state presentate esperienze che traevano spunto dal mondo reale, grazie agli interventi di responsabili HR di note aziende del paese.<\/p>\n

Il focus\u00a0era incentrato sul come impiegare o tenere “in casa” una persona di talento, posto che questa persona gi\u00e0 possedesse i requisiti per essere considerata di talento; marginalmente e quasi in chiusura di lavori, si \u00e8 affrontato un tema a mio avviso altrettanto importante: la responsabilit\u00e0 sociale dell’azienda, della famiglia e della scuola finalizzate a generare o a far emergere il talento nella persona.
\nA questo\u00a0proposito, con l’intenzione di lanciare una provocazione che spero possa sfociare in un confronto,\u00a0mi sono preso la briga di invitarvi alla lettura di\u00a0un articolo tratto dal numero 204 di FOCUS\u00a0ottobre 2009, intitolato “Le tre chiavi per il successo”.<\/p>\n

Nel suo articolo l’autrice fa riferimento al successo raggiunto da grandi performer nel campo sportivo, artistico ed imprenditoriale, indicando che studi scientifici hanno identificato il successo come un mix di tre componenti fondamentali: impegno, appartenenza sociale e caso.\u00a0In merito all’impegno, si deve conseguire una pratica di almeno 10.000 ore (che equivalgono a dieci anni di duro lavoro, con obiettivi sempre nuovi e sfidanti)\u00a0per potersi considerare\u00a0virtuoso in un campo della vita; la tensione verso l’eccellenza e la motivazione giocano qui un ruolo fondamentale.
\nLa famiglia fornisce una cultura alla relazione con il mondo esterno e insegna al giovane a porsi con rispetto ma con determinazione nel sostenere le proprie tesi o nell’affermazione delle proprie idee.
\nIl caso \u00e8 quella componente random che agevola chi sa approfittarne.<\/p>\n

Ora, la mia provocazione \u00e8 questa: possiamo traslare questi concetti al mondo dei lavoratori talentuosi?
\nOggi una persona di talento in ambito lavorativo (in questa sede intendo un dipendente, quadro o dirigente, non l’imprenditore)\u00a0potrebbe essere\u00a0un brillante laureato, colui cio\u00e8 che ha impiegato correttamente le diecimila ore di tempo (dalla scuola superiore sino all’universit\u00e0), ma il discorso pu\u00f2 e, a mio avviso, deve essere esteso alla costruzione del talento sul campo, quindi dovremmo considerare che occorrono altre diecimila ore di pratica on the job…
\nChi si assume la responsabilit\u00e0 sociale ed aziendale di far sviluppare con anni di pratica competenze e talento in capo alla persona?
\nQuanto pu\u00f2 essere lungimirante un’azienda, in un’ottica di controllo dei costi, di puntare su un laureato e dedicargli il tempo necessario affinch\u00e8 possa esprimere il suo talento nel lavoro\/nell’azienda?
\nChi si assume la responsabilit\u00e0 di investire questi sforzi in una persona piuttosto che in un’altra?
\nEd ancora, un brillante laureato che ha conseguito il titolo nei giusti tempi pu\u00f2 diventare un talento?
\nPu\u00f2 essere una persona capace di autogenerare motivazione per lunghi periodi, di tendere verso l’eccellenza?
\nRicordo che uno dei tre fattori citati dall’autrice dell’articolo \u00e8 l’impegno costante per anni e questo necessita senz’altro di un’elvata dose di automotivazione…\u00a0Ed altres\u00ec, un giovane laureato non brillantissimo ma fortemente motivato sul lavoro, curioso, osservatore, ambizioso, pu\u00f2 arrivare ad essere un elemento giudicato talentuoso e su cui puntare?
\nQuanto contano, quindi, le potenzialit\u00e0 insieme\/in opposizione a dati oggettivi come, ad esempio, il voto di laurea?
\nEd ancora, i responsabili delle risorse umane hanno sempre la possibilit\u00e0 di\u00a0“annusare” un talento tra quest’ultima categoria di laureati?<\/p>\n

Che cosa ne pensate?
\nArticolo di\u00a0Riccardo Borgna<\/p>\n

Riccardo Borgna
\nAssociato \u00a0AFP
\nAssociazione Formatori Professionisti
\nhttps:\/\/it.linkedin.com\/in\/riccardoborgna<\/p>\n

foto in alto: Looking Glass \/ Fernando de Sousa on flirk<\/p>\n

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Oggi una persona di talento in ambito lavorativo, potrebbe essere un brillante laureato, colui cio\u00e8 che ha impiegato correttamente le diecimila ore di tempo (dalla scuola superiore sino all’universit\u00e0), ma il discorso pu\u00f2 e, a mio avviso, deve essere esteso alla costruzione del talento sul campo, quindi dovremmo considerare che occorrono altre diecimila ore di pratica on the job… <\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":20868,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":[],"categories":[7],"tags":[],"aioseo_notices":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/1966"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/2"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=1966"}],"version-history":[{"count":0,"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/1966\/revisions"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/20868"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=1966"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=1966"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=1966"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}