{"id":18248,"date":"2012-07-02T06:00:13","date_gmt":"2012-07-02T05:00:13","guid":{"rendered":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/?p=18248"},"modified":"2016-01-03T19:35:37","modified_gmt":"2016-01-03T18:35:37","slug":"motivazione-13-regole-per-motivare-%e2%80%a8il-tuo-team-parte-prima-2","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.professioneformatore.it\/motivazione-13-regole-per-motivare-%e2%80%a8il-tuo-team-parte-prima-2\/","title":{"rendered":"Motivazione? 13 regole per Motivare \u2028il Tuo Team (parte prima)"},"content":{"rendered":"
Uno dei temi pi\u00f9 trattati dalla psicologia \u00e8 la motivazione<\/span><\/strong>. Questo tema sta assumendo, oggi, un peso sempre pi\u00f9 rilevante nella formazione e nella gestione delle risorse umane, e la sua importanza cresce sempre pi\u00f9 in funzione dell\u2019accelerarsi del processo di terziarizzazione dell\u2019economia italiana. Premetto che di solito evito di parlare di trucchi, segreti o regolette, quando si parla di tematiche legate alla personalit\u00e0 ma, in questa occasione mi sembrava utile stabilire dei punti chiave sui quali focalizzare la tua attenzione . Per questo ho deciso di pubblicare queste riflessioni sotto forma di 20 segreti. \u00c8 bene imparare a limitare il consumo eccessivo di informazioni. Sarebbe un controsenso se, per imparare a gestire meglio le proprie risorse umane, si dovessero sacrificare giornate preziose di lavoro solo per leggere montagne di pagine sulle teorie della motivazione. Oggi l\u2019attuale congiuntura economica chiede a tutti noi di fare di pi\u00f9 con meno risorse di quanto non accadeva anni fa !<\/p>\n <\/p>\n <\/p>\n <\/p>\n E poi, a noi italiani non piace leggere troppo! Io stesso non amo le cose molto lunghe. A Napoli quando un libro \u00e8 troppo voluminoso lo chiamiamo “susamiello<\/em>” (nome di un dolce natalizio particolarmente impegnativo per la digestione). Questo report, come avrai modo di constatare tu stesso non \u00e8 un\u00a0susamiello\u00a0<\/em>anzi, si digerisce in fretta. In queste pagine quindi trovi solo il succo delle migliori tecniche di\u00a0motivazione del personale,<\/em>\u00a0solo l’essenziale per sviluppare competenze di successo. In questo gruppo di articoli il tema della motivazione<\/strong> non viene affrontato dal punto di vista del comportamento individuale cio\u00e8 \u201ccos\u2019\u00e8 che ci motiva al lavoro<\/em>\u201d ma dal punto di vista di chi deve gestire una squadra quindi \u201ccome fare a motivare la propria squadra di lavoro a dare il massimo<\/em>?\u201d in un periodo di incertezza come quello in cui oggi viviamo, e a\u00a0superare la<\/strong>\u00a0dicotomia tra obiettivi personali e obiettivi dell\u2019azienda<\/strong>.<\/p>\n <\/p>\n Avvertenza\u00a0<\/strong><\/p>\n Prima di cominciare \u00e8 bene che sia sincero con te. Mi stai dando fiducia dedicando il tuo tempo a leggere il mio articolo e quindi \u00e8 giusto che anche io ti parli con onest\u00e0. Ci sono tantissimi sistemi per “motivare le persone”. Tantissimi sono gli autori che hanno scritto di\u00a0Motivazione e gestione delle risorse umane<\/em>. Puoi leggere tutti i libri di questo mondo ma, \u00e8 bene che tu sappia, che non esiste nessun sistema capace di lavorare al posto tuo! Credimi te lo dico per esperienza puoi spendere tutti i soldi che vuoi ma, nessun libro, nessun sistema, nessun corso, nessun foglio excel, grafico o quant’altro, lavoreranno al posto tuo. Probabilmente mentre leggerai i miei \u201c13 segreti per Motivare del Tuo Team\u201d ti soffermerai su alcune di questi pensando: “ehi ma io questa la conosco gi\u00e0! \u00c9 una banalit\u00e0<\/em>! Bene! Complimenti per te ma … Stai applicando questo principio nella tua vita quotidiana? Sei costante nell’applicazione? Se \u00e9 una banalit\u00e0 perch\u00e9 non \u00e8 diventata una competenza acquisita? Cogli l’occasione per capire quanto e in che modo questo consiglio, una volta applicato, potrebbe portare beneficio alla tua vita e in che modo potresti cominciare ad inserirlo come una nuova sana abitudine nella tua vita, da manager. \u00a0\u00a0La Motivazione \u00e8 la leva competitiva dei nostri giorni!<\/strong>\u00a0Su un mercato del lavoro, sempre pi\u00f9 competitivo e flessibile, cos\u00ec come quello che si \u00e8 strutturato in questi ultimi anni, la motivazione dei propri collaboratori \u00e8 diventata una variabile strategica per l\u2019impresa<\/span>, in quanto pu\u00f2 fare realmente la differenza fra raggiungere o mancare gli obiettivi di performance prestabiliti.\u00a0Le persone oggi possono determinare il successo o l\u2019insuccesso di ogni organizzazione<\/strong>\u00a0e possono, inoltre, essere una notevole fonte di vantaggio competitivo. In questo tempo, alle aziende italiane viene chiesto molto di pi\u00f9 che produrre semplici prodotti fisici standardizzati. Oggi si chiede di essere flessibili, offrire servizi, rispondere ai bisogni sempre nuovi della clientela, ridurre i costi, aumentare le opportunit\u00e0, migliorare l\u2019esperienza d\u2019uso etc etc. Di conseguenza anche al lavoratore oggi non \u00e8 chiesto pi\u00f9 soltanto di eseguire semplici e ripetitivi compiti manuali ma, di approcciare quello che fa con intelligenza creativit\u00e0, dedizione, e questo tipo di richieste vengono formulate a tutti i livelli. Non c\u2019\u00e8 quasi nessuna qualifica professionale che sia esonerata da questo generale aumento delle aspettative. In altre parole oggi, tutti i lavoratori devono fare molto di pi\u00f9, di quello che facevano un tempo ma, con minori risorse. Il sogno di ogni imprenditore, e di ogni coordinatore di risorse umane, \u00e8 quello di trovare collaboratori auto-motivati che lavorino coscienziosamente, con assiduit\u00e0, che desiderano esprimere al meglio il proprio potenziale nel contesto organizzato al quale appartengono. L\u2019esperienza quotidiana tuttavia, ci fa notare che nella realt\u00e0 esistono diverse tipologie di lavoratori.<\/p>\n Per semplificare li ho suddivisi in tre categorie :<\/p>\n <\/p>\n <\/a>Ci sono degli individui che nello svolgere le proprie mansioni si applicano il minimo indispensabile, arrivano spesso tardi in ufficio, non rispettano le scadenze e riescono raramente a portare a termine i propri compiti e trovano sempre molte giustificazioni ai propri fallimenti.<\/p>\n <\/a><\/p>\n All\u2019opposto ci sono poi persone che, in tutti i progetti si applichino e cercano di dare il massimo, lavorano tanto, spesso trattenendosi in ufficio oltre l\u2019orario di lavoro e accolgono i nuovi incarichi con entusiasmo, sono ambiziosi, e mossi da una spinta a fare sempre meglio.<\/p>\n <\/a><\/p>\n Ci sono, infine, gli individui che mercanteggiano in continuazione, ad ogni nuovo incarico cercano di capire cosa possono guadagnare di pi\u00f9 in termini di tempo e di danaro, che rimandano continuamente le scadenze perch\u00e9 cercano di accaparrarsi quanti pi\u00f9 lavori possibili.<\/p>\n <\/p>\n <\/p>\n Essa pu\u00f2 essere definita come: ci\u00f2 che spiega l\u2019inizio, la direzione, l\u2019intensit\u00e0 e la persistenza di un comportamento diretto a uno scopo (De Beni e Mo\u00e8, 2000). Il termine motivazione<\/strong> deriva letteralmente da Motivo-azione, cio\u00e8 il \u201cMotivo\u201d che ci spinge a compiere una determinata \u201cAzione\u201d. In altre parole \u00e8 l\u2019insieme degli scopi che spingono una persona ad agire e a mettere in atto un comportamento in direzione degli obiettivi da raggiungere. Per molto tempo si \u00e8 creduto anche erroneamente che per ottenere il massimo da un collaboratore bastasse condizionare l\u2019elargizione di premi o eventuali punizioni alla qualit\u00e0 dei risultati prodotti. E cos\u00ec per anni si sono organizzate le politiche motivazionali attraverso strumenti quali stipendio (Valore materiale) e Carriera (riconoscimento sociale all\u2019interno dell\u2019organizzazione ). Effettivamente, l\u2019abilit\u00e0 di riconoscere queste leve pu\u00f2 consentire all\u2019imprenditore accorto di attivare, talvolta, risorse insperate nel proprio collaboratore. Tuttavia, al giorno d\u2019oggi sempre pi\u00f9 spesso questo non \u00e8 sufficiente ad assicurare l\u2019assiduit\u00e0 e la continuit\u00e0, negli anni, del livello di prestazione desiderato. In primis la motivazione \u00e8 un fattore essenzialmente soggettivo: ognuno di noi \u00e8 motivato da fattori differenti. Essere motivati al lavoro significa\u00a0svegliarsi felici per l\u2019inizio di una nuova giornata lavorativa<\/strong>, non sentirsi stanchi ed essere sempre alla ricerca di nuovi traguardi. Alcune persone sono pi\u00f9 attratte dal denaro, altri dalla sensazione di essere considerati i migliori, di essere riconosciuti nel proprio ruolo, altri ancora dalla sfida materiale con gli avversari, o dall\u2019opportunit\u00e0 di esprimere la propria creativit\u00e0. Inoltre, bisogna considerare che non sempre gli obiettivi del lavoratore coincidono con gli obiettivi del gruppo. O meglio spesso il lavoratore percepisce una dicotomia una contrapposizione tra i propri obiettivi personale e gli obiettivi dell\u2019azienda nel suo complesso.<\/p>\n Definizione di\u00a0Motivazione<\/a>\u00a0secondo Wikipedia<\/p>\n La questione che vorrei porre in questo articolo non \u00e8 tanto quella di spiegare \u201ccosa motiva le persone al lavoro\u201d (di cui tra l\u2019altro internet \u00e8 piena di post con rispettive risposte) quanto piuttosto quella di offrire una piccola risposta alla domanda :\u00a0\u201ccome allineare gli obiettivi del lavoratore agli obiettivi dell\u2019organizzazione?\u201c<\/em><\/strong>\u00a0Spesso la mancanza di motivazione non \u00e8 legata alle politiche degli incentivi<\/span> (\u201cfaccio un lavoro che mi da lo stipendio migliore<\/em>\u201d) e nemmeno alle caratteristiche specifiche del ruolo professionale di un singolo lavoratore (\u201cfaccio un lavoro che mi piace con il quale esprimo me stesso<\/em>\u201d) quanto piuttosto ad alla percezione di una dicotomia, una contrapposizione tra gli obiettivi dell\u2019azienda e gli obiettivi del lavoratore (\u201cmi conviene legare il mio futuro professionale a questa squadra<\/em>\u201d). Del resto viviamo un periodo di incertezza sul mercato, \u00e8 facile che si manifesti nel lavoratore il dubbio sull\u2019affidabilit\u00e0 nel medio e nel lungo termine dell\u2019azienda con la quale collabora. Molti studiosi di organizzazione negli anni ottanta gi\u00e0 avevano notato che i dipendenti delle aziende non competevano tra loro per lo stipendio migliore ma per il \u201cPosto\u201d cio\u00e8 per il ruolo professionale nel quale erano coinvolti. Il \u201cPosto\u201d influiva nel medio termine sulle prospettive di carriera svolte anche in contesti professionali differenti. Quindi un lavoratore che diventava assistente al direttore del personale nell\u2019azienda X.spa poteva ambire a diventare anche direttore del personale presso l\u2019azienda Y.spa rivendendosi il \u201ctitolo del ruolo professionale\u201d che aveva svolto. Quindi, negli anni \u201970 e \u201980 era diffusa la convinzione che lavorare in grandi strutture in ruoli particolari del management garantisse il successo professionale perpetuo. Il \u201cpercorso di carriera\u201d era lo strumento principale sul quale fare leva per stimolare la motivazione nel personale. Ma oggi quante sono le aziende che riescono ad operare nello stesso modo? Ben poche direi! anzi nessuna. Non c\u2019\u00e8 nessuna azienda che garantisce un percorso lineare e progressivo di crescita. C\u2019\u00e8 da dire di pi\u00f9! Negli ultimi anni sono sempre di pi\u00f9 quelle aziende che hanno dimostrato di non essere capaci nemmeno di garantire una continuit\u00e0 lavorativa. Non sono poche le aziende che con la crisi hanno espulso personale anche a livello manageriale. Nel 2009 si \u00e8 stimato che oltre 10.000 quadri e dirigenti hanno perso il proprio posto di lavoro nella sola Lombardia. La domande che oggi si pongono sempre pi\u00f9 spesso i lavoratori sono e che influiscono sul livello di motivazione sono : \u00a0\u00a0\u201cmi conviene dedicare gran parte delle mie risorse per partecipare a questa squadra?\u201d\u00a0<\/em>\u00a0e ancora\u00a0\u201cse faccio oggi un sacrificio e investo risorse emotive, psicologiche e formative in questa esperienza, in questo percorso professionale, questa azienda far\u00e0 lo stesso con me nel momento del bisogno o non scapperanno tutti al richiamo del si salvi chi pu\u00f2?\u201d<\/em>\u00a0e ancora dubbi del tipo: \u201cmi conviene di pi\u00f9 passare il mio tempo libero per perfezionarmi nel ruolo che mi viene proposto dall\u2019azienda o investire il mio tempo per dedicarmi ad una seconda attivit\u00e0, o fare semmai un lavoro a nero o a vendere qualcosa su internet? In fondo io sono solo uno dei tanti dipendenti di una azienda che non \u00e8 la mia<\/em>\u201d. \u00a0\u00a0Questa \u00e8 la dicotomia a cui faccio riferimento<\/strong>,\u00a0una contrapposizione di obiettivi tra lavoratore e azienda<\/strong>. Mentre l\u2019azienda cerca di produrre risultati un po\u2019 per tutti i soggetti coinvolti e interessati il lavoratore pensa a salvare se stesso. Ripeto questa contrapposizione prima era risolta con una serie di strumenti (la carriera, i\u00a0benefit<\/em>, i posti e gli stipendi) che oggi sembrano essere inefficaci proprio a causa dell\u2019incertezza del mercato. Molti manager, sbagliando rispondono a questa ansia proponendosi come immuni dal problema :\u201cnon ti preoccupare questo posto e sicuro siamo una grande azienda, noi facciamo 5.000 (10.000, 100.000 dipendenti)\u201d ma, a mio personale giudizio queste sono risposte vecchie che hanno fatto il loro tempo. E\u2019 sotto gli occhi di tutti come grandi molte grandi aziende continuino a espellere personale.\u00a0C\u2019\u00e8 bisogno di risposte nuove a domande nuove<\/strong>. Per un manager, quindi, oggi diventa molto importante sviluppare la capacit\u00e0 di\u00a0comunicare al collaboratore che si \u00e8 tutti dalla stessa parte<\/strong>e che quella esperienza lavorativa sar\u00e0 comunque funzionale alla crescita professionale e personale dell\u2019individuo. L\u2019ansia del collaboratore nei confronti dell\u2019incertezza nel futuro pu\u00f2 essere curata soltanto comunicando due cose: spirito di squadra e crescita personale:<\/p>\n Per un manager, quindi, diventa molto importante conoscere alcuni aspetti del comportamento umano, e sviluppare una buona comunicazione in termini motivazionali. Ecco quindi una serie di 20 piccoli segreti\/abilit\u00e0 che devono essere sviluppate da parte di un manager per motivare il proprio gruppo, e per far sentire partecipe il lavoratore della stessa avventura.<\/p>\n Il Feedback \u00e8 il processo attraverso il quale si forniscono informazioni di ritorno derivanti dal un comportamento o una azione. Gli esseri umani desiderano ardentemente avere un riscontro alle loro azioni. \u00c8 una caratteristica innata nel genere umano. Ogni genitore lo sa se di prova a ignorare un bambino di tre anni questo cercher\u00e0 di ottenere attenzione in molti modi differenti, ma se si continuer\u00e0 a trascurarlo, presto si metter\u00e0 a piangere o romper\u00e0 qualcosa, perch\u00e9 qualsiasi tipo di feedback, anche quello negativo, \u00e8 meglio dell\u2019assenza totale di feedback. L\u2019assenza totale di feedback porta all\u2019apatia. Un bambino, che quando piange non riceve alcuna risposta, presto smetter\u00e0 di piangere e lentamente si intristir\u00e0 sempre di pi\u00f9, perdendo la voglia di fare qualunque cosa, anche di giocare e di mangiare. \u00c8 stato dimostrato che i bambini quando sono continuamente ignorati smettono di nutrirsi. Alcuni pensano che questo principio si applichi soltanto ai bambini, ma in realt\u00e0 vale ancor di pi\u00f9 per gli adulti. I tuoi collaboratori non sono diversi! Se tronchi il feedback, le loro menti ne elaboreranno uno personale, spesso basato sulle loro peggiori, ansie, paure e angosce; e cos\u00ec inizieranno a fantasticare \u201cnon mi ha detto nulla perch\u00e9 ce l\u2019ha con me<\/em>\u201d o peggio \u201cnon ci dice niente perch\u00e9 siamo in crisi gi\u00e0 sta pensando a come mandarci a casa<\/em>\u201d . Inoltre, considera che gli esseri umani bramano un feedback reale basato su dati concreti, non semplici commenti condiscendenti e tranquillizzanti \u201cnon ti preoccupare sei bravo quello che fai va sempre bene<\/em>\u201d. I buoni risultati richiedono un feedback continuo e, se si pretende il massimo dai collaboratori, si deve per forza essere aggiornatissimi sui numeri e su quello che significano. I migliori motivatori fanno i compiti a casa e sanno sempre qual \u00e8 la realt\u00e0 dei fatti, e ne rendono sempre partecipi i loro collaboratori. Pensa di essere un allenatore di un grande campione di corsa. Quando fai fare un giro di campo al tuo campione lo misuri con il cronometro e cosa gli dici ? : \u201chai fatto 2 decimi in meno bravo\u201d oppure in maniera superficiale \u201cguagli\u00f2 sei bravo non ti preoccupa\u201d.<\/p>\n Sei stato in libreria negli ultimi dieci anni? Hai notato quanti sono i libri scritti dai cosiddetti \u201cVeri guru\u201d? Il guru del marketing, il guru dello sviluppo personale, il guru del web marketing, il guru del neuromarketing, il guru del self brand, il guru della finanza e chi pi\u00f9 ne ha pi\u00f9 ne metta.\u00a0Viviamo il periodo del GURU-ISMO<\/strong>\u00a0. Sai perch\u00e9? In un momento di incertezza come quello in cui viviamo\u00a0le persone sono alla continua ricerca di esempi da seguire<\/strong>, sono alla ricerca di qualcuno che ha gi\u00e0 fatto quella esperienza, l\u2019ha fatta bene e ha vinto. Niente \u00e8 pi\u00f9 motivante che un esempio concreto di successo da seguire alla portata di mano. Se vedo che una persona pi\u00f9 o meno simile a me, che ha avuto successo lavorando, mi convincer\u00f2 che posso averlo anche io.\u00a0Quando sei in prima linea\u00a0<\/strong>e risolvi i problemi da solo, stimoli gli altri a fare lo stesso; quando fai le cose che vorresti facessero loro, li ispiri.\u00a0Cerca quindi di essere una fonte di ispirazione<\/strong>. I tuoi collaboratori preferiscono essere ispirati piuttosto che rimproverati o corretti, e lo preferiscono a qualsiasi altra cosa. Questo perch\u00e9 oggi tutti siamo alla ricerca di un orientamento personale.\u00a0Tutti siamo alla ricerca di modelli da seguire<\/strong>. \u201cChe indirizzo diamo alla nostra vita?<\/em>\u201d Questa \u00e8 una delle grandi domande che si pongono i tuoi collaboratori tutti i giorni. In termini di motivazione,\u00a0essere di esempio<\/strong>\u00a0ha un impatto maggiore e pi\u00f9 duraturo rispetto a qualsiasi altra tecnica e questo cambia le persone in modo pi\u00f9 profondo e pi\u00f9 completo. Essere di esempio ha un potere enorme sugli altri in quanto stimola tutta una serie di meccanismi psicologici dell\u2019apprendimento (di cui forse ti parler\u00f2 in un altro report) Quindi cerca di essere quello che vorresti vedere realizzato negli altri. Se vuoi che i tuoi collaboratori siano pi\u00f9 positivi, sii pi\u00f9 positivo; Se vuoi che siano pi\u00f9 fieri di quello che fanno, sii pi\u00f9 orgoglioso del tuo lavoro.\u00a0Mostra loro come si fa.<\/strong><\/p>\n I grandi leader hanno tutti la stessa abitudine: dicono la verit\u00e0 senza esitare, a differenza di tanti altri manager inefficaci. La verit\u00e0 del resto \u00e8 difficile da nascondere. Chiunque ha studiato un po di comunicazione o un po\u2019 di PNL sa bene che le bugie non sfuggono ad un osservatore attento. Se nascondi qualcosa ai tuoi collaboratori prima o poi si accorgeranno che non sei sincero e penseranno al peggio. Se ne accorgeranno dall\u2019espressione del tuo viso, da come cammini, da come stai seduto sulla sedia e da tantissimi altri piccoli elementi di comunicazione non verbale.\u00a0Meglio \u00e8 comunicare sempre le informazioni anche quando sono negative<\/strong>. Poi semmai si cerca di enfatizzarne gli aspetti positivi per rendere meno amara la percezione della pillola. I grandi venditori e tutti i leader che ottengono performance migliori dal proprio team e hanno il maggiore successo professionale, sono persone che danno molto ai propri interlocutori. Si mantengono sempre in contatto con il loro potere di fare di pi\u00f9, offrendo ai loro committenti interni ed esterni diversi tipi di vantaggi (informazioni utili, offerte di servizi, rispetto per i loro tempi, supporto ai loro successi, conversazioni amichevoli, ringraziamenti sinceri, notizie in esclusiva), dando, dando, dando tutto il giorno, mettendo sempre i desideri e i bisogni del cliente al primo posto. Fanno sempre le domande pi\u00f9 opportune e ascoltano sempre pi\u00f9 attentamente di chiunque altro. Man mano che questo tipo di impegno aumenta e si allarga e, grazie a una comunicazione creativa e in continuo sviluppo, ogni cliente \u00e8 fatto oggetto di questi privilegi, il venditore diventa un vero esperto di psicologia del cliente e del comportamento d\u2019acquisto. E quel venditore comprende che un livello di abilit\u00e0 professionale cos\u00ec vertiginosamente alto pu\u00f2 essere acquisito solamente attraverso una potente interazione basata sul vantaggio reciproco!<\/p>\n Ricorda sempre che il tempo che dedichi ad aiutare un collaboratore di per se gi\u00e0 produttivo aumenta la produzione del tuo team in misura maggiore rispetto al tempo che passi ad aiutare un lavoratore improduttivo. I manager devono semplificare, semplificare, semplificare. Non devono fare quello che fanno di solito: complicare, occuparsi di pi\u00f9 cose contemporaneamente e ancora complicare. Rendi le cose pi\u00f9 semplici possibile per gli improduttivi, concentrandoti soltanto sui risultati. Passa sempre pi\u00f9 tempo con le persone produttive, che sono alla ricerca di quel mordente in pi\u00f9 che possono ricevere solo da te. Gli improduttivi, invece, devono imparare una grande lezione da te: ogni giorno possono rendersi conto che la loro improduttivit\u00e0 \u00e8 la conseguenza diretta della loro volont\u00e0 (o mancanza di volont\u00e0) di raggiungere un determinato risultato.\u00a0Concentrati sui risultati<\/strong>. Conquisterai sempre ci\u00f2 per cui ti impegni intensamente. Se ti concentri soltanto sulle attivit\u00e0, ecco cosa otterrai: un mucchio di attivit\u00e0. Ma\u00a0se ti focalizzi sui risultati, allora otterrai un mucchio di risultati<\/strong>.<\/p>\n <\/p>\n …… continua tra 10 giorni la seconda parte dell’articolo<\/p>\n Iscriviti alla newsletter per essere avvertito della prossima uscita<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" La Motivazione\u00a0 Uno dei temi pi\u00f9 trattati dalla psicologia \u00e8 la motivazione. Questo tema sta assumendo, oggi, un peso sempre pi\u00f9 rilevante nella formazione e nella gestione delle risorse umane, e la sua importanza cresce sempre pi\u00f9 in funzione dell\u2019accelerarsi del processo di terziarizzazione dell\u2019economia italiana. 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Ma cos\u2019\u00e8, esattamente, la motivazione?<\/strong><\/h2>\n
Il problema della motivazione \u00e8 questione di obiettivi!<\/strong><\/h2>\n
\n
Le regole della Motivazione del proprio Team<\/strong><\/h2>\n
<\/a>1. Dai sempre un feedback\u00a0<\/strong><\/h3>\n
<\/a>2. Impara ad essere di esempio<\/strong><\/h3>\n
\n
<\/a>3. Dici sempre la verit\u00e0<\/strong><\/h3>\n
<\/a>4. Non perdere mai di vista il risultato<\/strong><\/h3>\n