Quello che segue è un guest post di Alessandro Bartolocci, collega FORMATORE esperto nello sviluppo di Abilità Trasversali Blogger Alessandro si definisce un professionista che “Aiuta individui e organizzazione a trovare le migliori soluzioni per il loro sviluppo professionale”. In questo articolo Alessandro ci parla di “Personal Branding”. Buona lettura!
Il personal branding è uno degli argomenti più in voga negli ultimi tempi.
Forse consapevoli che nessuno, se non noi stessi, può pensare al nostro futuro professionale, forse sempre più coscienti di avere la necessità di crearsi una propria identità professionale, molti di noi stanno applicando a se stessi concetti che un tempo riguardavano solo ed esclusivamente il marketing dei prodotti.
Operazione apparentemente facile, la costruzione di un brand personale richiede strategie e mentalità giuste per evitare di fare buchi nell’ acqua.
L’attuale velocità di informazioni non permette più un’autocelebrazione delle proprie capacità e dei propri trionfi, si rischierebbe di ricevere sul proprio operato una serie di giudizi negativi che soprattutto attraverso la rete raggiungerebbe tutti in un batter d’occhio, considerando inoltre che oggi l’utente della rete è diventato attore principale che non solo usufruisce di un servizio ma che crea notizie le quali, se confermate da tanti altri utenti, acquistano molta più forza dell’ opinione dell’ ”esperto”.
In fondo, negli affari, per quanto siano importanti l’aspetto e l’immagine, i professionisti sono giudicati per la qualità del proprio lavoro.
Questo significa capire bene quali sono le aspettative degli altri, mantenere tutte le promesse e, possibilmente, dare anche qualcosa in più.
Come avviene però per i prodotti l’emozione attiva il cervello 3000 volte più rapidamente del pensiero ordinario ed il cliente è disposto a pagare fino al 200% in più quando la sua decisione è basata sulle emozioni anziché su motivazioni razionali.
Il personal branding è qualcosa di impalpabile, di indefinito, un retrogusto emozionale che crea nella mente del cliente, dei colleghi o del capoufficio l’idea che non esista sul mercato nessuno che possa offrire un servizio come il vostro.
Tom Peters nel 1997 scriveva un articolo che può essere ritenuto il padre del concetto di personal branding:
“Qualsiasi sia la mia estrazione sociale o età io sono di fatto il presidente, l’amministratore delegato, il presidente ed il responsabile marketing dell’azienda chiamata IO S.P.A.”
Il personal brand è ciò che le persone pensano, provano e dicono di te nel contesto professionale, è una promessa, un contratto che viene invisibilmente stipulato con chiunque si venga in contatto nel mondo lavorativo.
Considerando sempre il problema, se così si vuol definire, della velocità con cui viaggia oggi il mondo ed i suoi abitanti, non sempre si ha il tempo materiale per spiegare ogni volta per filo e per segno cosa si fa e cosa si offre.
Per questo è fondamentale nel personal branding creare o per meglio dire scoprire una mission personale che risponda fondamentalmente alle domande:
- Cosa sai fare?
- Come lo fai?
- Perché sei migliore o comunque diverso dagli altri?
- Quali vantaggi offri?
I tre passi tre passi fondamentali del personal branding efficace
Ecco allora i tre passi fondamentali senza i quali non è possibile fare del personal branding efficace:
Passo n° 1: IMMAGINA
Non si può pretendere di promuovere qualcosa se non si ha esattamente in mente cosa si vuol promuovere e visto che in questo caso si sta parlando della propria immagine professionale il primo passo da dover svolgere è fortemente introspettivo.
Immaginare la migliore versione di se stessi a livello professionale non è assolutamente un concetto facile in quanto prevede sia un’attenta analisi delle proprie passioni e della propria personalità sia di ciò di cui il mercato ha bisogno.
Valori, mission e vision personale devono essere fortemente autentici per poter creare nel tempo un’immagine di se coerente e credibile.
Questo primo passo rappresenta un viaggio verso se stessi da mettere nero su bianco:
- Quali sono i valori che si vuole trasmettere come professionista?
- Qual è la propria mission professionale?
- Qual è la propria vision professionale?
- Qual è il proprio valore?
Senza questa prima fase è impossibile o perlomeno inutile passare a quelle successive.
Passo n° 2: CREA
Una volta chiarito nella propria mente qual è esattamente l’immagine che volete trasmettere è arrivato il momento di crearla ossia di rendere tangibile ciò che state immaginando.
Questo prevede un processo abbastanza complesso in quanto è necessario trasformare l’idea del migliore se stesso in azioni concrete che dovranno andare a creare una percezione nei vostri clienti e non è detto che ciò che per voi potrebbe funzionare realmente funzionerà.
Le regole base in questa fase sono:
- Differenziarsi, in modo da attirare l’attenzione dei propri clienti attraverso dettagli che potete ritenere esclusivamente vostri. Create un vostro look, una vostra caratteristica comportamentale o un vostro modo di comunicare, qualsiasi cosa che non possa essere riconducibile a qualcun’ altro.
- Creare un immagine chiara e riconoscibile. Ricordate che le menti dei clienti hanno bisogno di semplicità attraverso la quale capire immediatamente cosa fate, come e perché lo fate.
- Scegliete la vostra nicchia. Per essere facilmente riconoscibili i clienti devono riconoscervi esperti in qualcosa e questo è possibile se ci si concentra su un settore specifico nel quale diventare il migliore.
Passo n° 3: ESPANDI E PERSEVERA
Sarebbe totalmente inutile costruire una propria immagine eccellente senza poi farla conoscere a quanta più gente possibile o comunque al proprio target di riferimento.
Anche in questo caso gli strumenti sono diversi ma il concetto che li accomuna tutti è quello della creazione dei network che possano viralizzare le informazioni sul proprio conto.
Questa non è una fase da svolgere solo ed esclusivamente on line, errore in cui si potrebbe cadere in tentazione di questi tempi. E’ necessario ricordate che di tutti gli amici dei social network e dei like delle pagine solo una piccola percentuale è realmente interessata a ciò che viene offerto professionalmente.
E’ invece estremamente utile analizzare il proprio mercato di riferimento ed andare ad individuare qualsiasi contatto possa essere utile per il proprio marketing.
A questo punto bisogna avere il coraggio e la sfrontatezza di concretizzare il contatto in modo da conoscerlo realmente e rendere nota la propria offerta ed il proprio valore, esporre progetti e creare alleanze.
Naturalmente la rete può rappresentare un acceleratore potente ma anche in questo caso diventa importante selezionare le proprie cerchie a favore della propria professione.
Oltre a cercare di inserire contenuti di qualità nei social con la speranza che vengano condivisi è estremamente utile cercare ed entrare a far parte di gruppi e community in cui si parli solo ed esclusivamente del proprio settore di riferimento in modo da ottimizzare il proprio lavoro di espansione.
In questa fase l’impegno è fondamentale e per questo credo che questa fase non possa mai terminare e necessita di un costanza continua.
Come un volano che accumula energia per poi restituirla anche la fase di espansione può, ad un certo punto, alimentarsi da se ma fino ad allora è indispensabile perseverare.
Qualsiasi percorso è fatto di passi, ed il primo è sempre il più difficile ma se credi in te stesso e nei tuoi sogni ti consiglio di iniziare a muoverti.
Se vuoi approfondire visita www.professionevincente.com
Informazioni sull’autore
Alessandro Bartolocci
Padre di due bellissime figlie e marito di una splendida donna, formatore di abilita’ trasversali e blogger.
“Aiuto individui ed organizzazioni a trovare le migliori soluzioni per il loro sviluppo professionale“. Metto in campo passione e competenza con un unico obiettivo: ottenere risultati reali.
Autore del blog www.professionevincente.com
Questo articolo fa venire in mente che per proporsi in qualunque campo e su qualunque canale di comunicazione, bisogna fare le cose mettendoci sempre la propria personalità, mai basandosi solo sui contenuti e regole codificate. Ognuno può aggiungere il suo valore diverso da quello della maggioranza.