Quello che segue è un guest post di Antonio Panarese Formatore, Naturopata Pediatrico, Scrittore, Fondatore della società di formazione Anp Training. Antonio in questo articolo ci parla dei vantaggi dell’adottare un’alimentazione più naturale e di come effettuare una corretta transizione.
Ti sei mai chiesto come mai molti formatori, personaggi famosi e sportivi seguono un’alimentazione a base di vegetali? Per esempio Mel Gibson, Anthony Robbins, Red Ronnie, Manuela Di Centa, Margherita Hack, Franco Battiato, Moby, Jim Carrey, Carl Lewis, Scott Adams, Paul McCartney, Tobey Maguire, Joaquin Phoenix, Prince, Martina Navratilova, Edwin Moses, Scott Jurek, Matt Traverso, Umberto Veronesi… e molti altri.
Perché così tante persone oggi scelgono un’alimentazione vegetariana/vegana? Forse è solo una moda? O sono a conoscenza di informazioni non diffuse nei comuni canali formativi? Oppure semplicemente in TV, alla radio, sul giornale, nella sala d’aspetto del tuo medico curante, ecc..?
Oggi molti vip ed esponenti politici, per motivi di salute, chiedono consulenza ai centri di Igienismo, molto diffusi soprattutto in America. L’igienismo è un filone che esclude qualsiasi alimento di origine animale e propone un’alimentazione basata principalmente su vegetali crudi, brevi digiuni se necessari, esposizione ai raggi solari e il non utilizzo di qualsiasi farmaco o integratore sintetico. Insomma, propone un vero e proprio ritorno alla natura.
All’interno dei centri di igienismo si preparano percorsi personalizzati per ogni patologia, dall’osteoporosi al diabete, dall’ipercolesterolemia al tumore. Adesso vediamo brevemente le regole da seguire per garantire al tuo corpo un’elevata vitalità, purificazione e prevenzione dalle malattie oggi più diffuse.
1. Riduci il più possibile gli alimenti di origine animale
Gli alimenti di origine animale apportano tossine al tuo corpo, alterano il ph sanguigno e causano la leucocitosi.
In particolare, l’accumulo di tossine nel corpo viene indicato come tossiemia. La causa è dovuta alla nostra anatomia che, purtroppo per l’uomo civilizzato e moderno, non è fatta per digerire senza effetti collaterali carne, pesce, uova, latte, derivati del latte e prodotti manipolati industrialmente.
L’introduzione di alimenti animali apporta per esempio l’accumulo di acido urico, velenoso e prevalentemente contenuto nella carne, che il nostro corpo non può neutralizzare a causa della mancanza dell’enzima uricasi, presente invece nel corpo dei carnivori, come il leone e la tigre.
Di conseguenza il sistema immunitario è costretto a fare gli straordinari con la successiva moltiplicazione dei leucociti (globuli bianchi) nel sangue. Questo effetto è noto come leucocitosi: il tuo sistema immunitario aumenta il numero di globuli bianchi nel sangue e questo significa che vive costantemente una situazione di allerta, riconoscendo una gran quantità di sostanze tossiche (adrenalina, acido urico, cadaverina) non fisiologiche per un organismo in salute.
Se vengono consumati alimenti vegetali, la leucocitosi non si crea: nel corpo non vengono introdotte tossine perché il tuo organismo assimila benissimo le sostanze di origine vegetali e le riconosce come “amiche”. Questo processo è stato dimostrato per la prima volta dal ricercatore russo Kauchakoff nel 1930.
Inoltre gli alimenti animali alterano il ph del tuo sangue rendendolo più acido: questo effetto è noto come acidosi. E sai cosa fa il tuo corpo quando il sangue è acido? Preleva calcio dalle tue ossa e dai tuoi denti e lo riversa nel sangue, perché il calcio è utile a riportare il sangue a un ph normale.
Quindi il corpo usa il calcio per tamponare l’acidosi! Ecco spiegata la diffusione massiccia di carie e osteoporosi con l’industrializzazione e l’aumento di prodotti animali e industriali contenenti zucchero bianco.
2. Evita il latte e i latticini
Il latte e i suoi derivati sono particolarmente dannosi per l’essere umano, perché sono fonte di muco, proteine animali, antibiotici e ormoni. Per cominciare, il latte apporta proteine animali che concorrono all’acidificazione di cui ho scritto sopra, e, peggio ancora, attraverso il formaggio l’uomo introduce nell’organismo anche enormi quantità di sale e di caseina, una vera e propria colla che si attacca all’intestino.
Figuriamoci che ci sono aziende che utilizzano ancora oggi la caseina per attaccare le etichette alle bottiglie di vetro! Io ne ho visitata una in provincia di Torino e ti assicuro che le etichette erano ben attaccate alle confezioni…e questa colla finisce nell’intestino.
Il muco derivato dai latticini crea ostruzioni nel tuo corpo, riducendone la vitalità e la capacità di far fronte naturalmente e autonomamente a virus e batteri. Le persone che consumano prevalentemente vegetali crudi riducono questa difficoltà al minimo, infatti presentano raramente il raffreddore o accumuli di catarro.
Gli antibiotici e gli ormoni, che vengono somministrati alle mucche negli allevamenti intensivi, permangono all’interno dei latticini anche dopo la lavorazione e finiscono poi inevitabilmente nel tuo organismo, provocando disfunzioni nel normale metabolismo e anche anomalie nel processo di sviluppo.
Non sono rari i casi di pubertà precoce nelle ragazzine e ingrossamenti del seno in età precoce non fisiologici. Adesso ti è più chiaro, probabilmente, come mai chi ha scoperto la verità sugli alimenti è molto attento a ciò che mangia.
3. Prediligi alimenti vegetali
Potrà sembrarti un’alimentazione troppo ristretta, ma è l’unica che è adeguata al tuo corpo e che non causa, con il tempo, effetti indesiderati. Gli alimenti vegetali crudi sono ricchi di acqua, sali minerali e vitamine (non distrutti dalla cottura), contengono enzimi che ne consentono l’autodigestione nello stomaco, ottimizzando così le risorse energetiche del tuo corpo.
Favoriscono la detossificazione, cioè l’eliminazione delle tossine accumulate negli anni dal consumo di cibi contenenti additivi di sintesi, grassi idrogenati (tossici per il tuo fegato e per il sangue), farmaci, e dall’esposizione a fonti di inquinamento. Ricorda che i farmaci e le tossine possono restare nel tuo corpo per diversi anni.
I vegetali, oltre ad apportare tutto ciò di cui ha bisogno il tuo corpo, forniscono anche acqua distillata dalle piante (la migliore presente in natura), l’energia solare che hanno assorbito durante la crescita e la loro vitalità. Si digeriscono facilmente e aumentano la tua energia.
4. Consuma poco sale e poco caffè
Il sale non è indispensabile al nostro corpo come si crede, o meglio, non quello da cucina che abitualmente utilizziamo per “insaporire” le pietanze. Infatti tutti i sali minerali, come calcio, potassio, ecc., sono contenuti nella frutta fresca, nella frutta secca e nelle verdure crude.
Il sale da cucina è caustico per i tessuti, richiama acqua (quando mangiamo alimenti molto salati abbiamo sete per ore) e restringe i capillari.
Per quanto riguarda il caffè non esagerare, contiene acido urico e il suo abuso può concorrere a diverse patologie come ipertensione, insufficienza renale e tachicardia. Inoltre contiene la caffeina che genera dipendenza.
5. Elimina lo zucchero bianco
Lo zucchero raffinato e sbiancato chimicamente è un vero è proprio veleno: acidifica il sangue favorendo osteoporosi e carie, stordisce i globuli bianchi rendendoli meno efficienti nei confronti dei batteri e non apporta nessun elemento nutritivo utile.
Sostituiscilo con malto, stevia rebaudiana o succo d’acero. Evita il più possibile tutto ciò che è industriale e che contiene quantità enormi di zucchero, additivi sintetici e grassi idrogenati. E soprattutto ricordati che ciò che vedi in tv non viene quasi mai pubblicizzato per la tua salute.
6. Usa la forza del sole
Quando le giornate lo permettono, fai una passeggiata per assorbire i raggi solari: ricaricheranno il tuo corpo, favoriranno la produzione di vitamina D a beneficio delle ossa e, se esporrai anche tuo figlio, ne beneficerà enormemente il suo processo di crescita.
Inoltre la luce del sole migliora il tuo stato emotivo, le prestazioni sportive, regola il ph sanguigno, migliora le condizioni generali di salute, in particolare in casi di affezioni agli occhi, artrite, colesterolo e reumatismi.
7. Fai attività fisica
Ho lasciato per ultima l’attività fisica, non perché sia la regola meno importante, ma perché, a livello di vitalità e di salute, serve a poco andare a correre se poi introduci in continuazione alimenti che apportano tossine e creano ostruzione e acidosi.
Una buona, quotidiana attività fisica, in particolar modo aerobica, ti permette di aumentare efficacemente l’attività metabolica, permettendo una più efficace assimilazione dei nutrienti e eliminazione degli scarti, migliora la respirazione ottimizzando l’ossigenazione cellulare a livello di tutti i tuoi organi.
Consente di perdere massa grassa a favore della massa magra, tonifica i tuoi muscoli, migliora l’efficienza del sistema cardiocircolatorio. Inoltre, una attività fisica che ti appassiona, rende migliore l’umore, aumenta il tuo stato di presenza e ti porta a essere più in contatto con il tuo corpo e con te stesso.
Indicazioni generali per la transizione
A. Se il tuo punto di partenza è un’alimentazione che prevede un po’ di tutto, l’ideale è avviare una graduale fase di transizione. Inizia con il diminuire le proteine animali e aumentare il consumo di verdure, prima cotte, e, dopo qualche settimana, aumenta le verdure crude a pranzo e a cena.
B. Separa i carboidrati dalle proteine (animali e vegetali) per rendere più agevole la digestione.
C. Con il tempo impara a sostituire quello che abitualmente introduci a colazione, o in generale di mattina, con alimenti leggeri fino ad arrivare a consumare solo frutta fresca, frutta secca o succhi di frutta freschi (non industriali con zucchero bianco) in questa prima parte della giornata. Utili per la transizione iniziale possono essere gallette di riso, latte di riso o mandorla, biscotti e dolci vegan.
D. L’ideale è arrivare a seguire il più possibile questa sequenza: a pranzo e cena consuma prima le verdure crude, dopo le verdure cotte, poi i cereali o i legumi.
La frutta è meglio mangiarla prima dei pasti o dopo la digestione, in quanto causa fermentazione, a eccezione della mela, dell’ananas e della papaya, frutti che possono essere consumati durante o dopo i pasti.
Conclusioni
Il passaggio a un’alimentazione più naturale sarà tanto più agevole quanto più la transizione verrà eseguita lentamente. Questo perché l’aumento dei vegetali aumenta l’eliminazione di tossine presenti nei tessuti, che possono comportare, a volte, nelle prime settimane, sintomi come mal di testa, stanchezza, espulsione di muco attraverso le vie aeree, ecc…
Questo sarà il segnale che le tossine si staccano dai tessuti e vengono eliminate dal tuo corpo. Se avverti questi sintomi, riposati e non andare avanti nella transizione fino a quanto ti sentirai di nuovo in forma.
L’obiettivo è quello di procedere gradualmente per consentire l’espulsione delle tossine e riscoprire l’energia immensa di cui dispone un corpo alimentato correttamente e secondo natura.
Antonio Panarese
Formatore, Naturopata Pediatrico, Scrittore.
Fondatore della società di formazione Anp Training.
www.anptraining.net
Tengo a precisare che lauree per formatori esistevano, vedi all’Università degli Studi di Padova.
Nello specifico, presso la Facoltà di Scienze dell’Educazione e della Formazione esisteva una laurea triennale in Formatore nelle Organizzazioni.
Dott. M. Agostini
Ciao Marco
Innanzitutto grazie per il commento ….
Nel mio articolo ho scritto “non esiste un percorso universitario “organico” per acquisire le competenze utili a esercitare con “successo” la professione del formatore”. Laurearsi in formazione degli adulti non vuol dire maturare una professionalità.
Il FORMATORE diversamente dagli insegnanti lavora in un contesto di “Informale” o “Aziendale” per facilitare (aiutare) lo sviluppo di ABILITA’ (saper fare) e Attitudini (saper essere).
Va da se che il formatore deve essere titolare di un saper fare e questo si acquisisce con percorsi a carattere “Pratico” in un sistema di formazione “informale” per il quale l’università italiana non mi risulta sia già del tutto pronta
Ciao Luciano,
immagino non volessi spiegare a me chi è un formatore ma a chi ci legge.
Posso assicurare che un percorso universitario per laurearsi com’è stato in Formatore nelle Organizzazioni non è stata mera teoria, ma si fondava in quel Sapere – Saper Fare – Saper Essere di cui hai citato parte.
Capisco comunque in generale sul tuo attacco all’Università italiana, visto che senza altri formatori in campo lavori (e probabilmente lavoro anche io) di più. Tranquilli formatori, quel corso è stato cancellato prima del 2010.
Poi, se parliamo di saper fare come anni d’attività questa è una puntualizzazione vuota. Non parliamo di età anagrafiche, per rispetto di tutti.
Ciao Marco
Mi fa piacere sentire che anche il mondo universitario cominci ad allinearsi sul saper fare. Quindi posso solo ringraziarti per questa testimonianza.
Una sola precisazione il mio “attacco” (come lo hai definito) all’Università non proviene dalla paura della concorrenza. La formazione oggi come non mai vive un periodo particolarmente florido per chi ha idee da proporre al mercato e c’è spazio per tantissime persone molto più spazio di quello che l’offerta riesce a riempire.
La mia è una questione di Metodo. Quando le competenze e il sapere viene codificato e divulgato perde parte del valore a causa dei tempi indotti dal processo di codifica adottato dagli enti istituzionali. Ma è una idea di cui parlerò in qualche altro articolo.
Scusa Luciano, ce ne è almeno un’altra: O.P.P.I. (Organizzazione per la Preparazione Professionale degli Insegnanti) che lo scorso anno ha fondato OPPIForma per istituire i registri professionali ex lege 4/2013. Con la formazione prevista.
Ciao Glauco ,
Innanzitutto grazie per i commento e per la risorsa segnalata!
Il tuo commento mi offre lo spunto per un articolo che pubblicherò la settimana prossima.
Nell’articolo faccio riferimento alla professione di “Formatore” e non quella di insegnante. Anche se apparentemente simili le due professioni sono notevolmente differenti.
Se si fa riferimento al modello delle competenze adottato dall’Isfol (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori – ente tecnico del ministero del lavoro) una competenza è formata da almeno tre elementi : Una unità di Conoscenza (cioè un sapere), Una unità di Abilità (saper fare), e una attitudine / competenze personali (saper essere).
L’INSEGNANTE lavora in un contesto di “Educazione Formale” e lavora per “TRASFERIRE CONOSCENZE cioè “informazioni” (quando parlo di educazione formale intendo scuola e università – l’aggettivo formale fa riferimento al fatto che il percorso è formalizzato).
Il FORMATORE invece lavora in un contesto di “Informale” o “Aziendale” e lavora non per “trasferire conoscenze” ma per facilitare (aiutare) lo sviluppo di ABILITA’ (saper fare) e Attitudini (saper essere).
Mentre le conoscenze possono essere “trasferite” è sufficiente che l’insegnante ripeta più volte le informazioni per far si che gli allievi apprendano, le Abilità e le attitudini non possono essere trasferite e devono essere SVILUPPATE dall’allievo stesso . Quindi un formatore è un facilitatore e un motivatore rende semplice lo sviluppo delle competenze e motiva l’allievo a impegnarsi a migliorare le proprie performance.
D’accordo Luciano.
Dal tuo scritto è evidente un aspetto essenziale saper formare (insegnare in senso lato): ciò che l’Università tradizionale non propone ancora – a parte qualche eccezione e comunque non nei corsi formali.
Gli insegnanti-formatori, la forma evoluta dei maestri che io recluto in OPPIForma sanno:
– progettare un corso,
– proporre un contratto formativo con i corsisti,
– gestiscono i gruppi di lavoro all’interno dell’aula,
– valutano e fanno valutare ai corsisti i risultati di ciò che hanno appreso,
– riflettono,
– mediano i conflitti facilitando i confronti,
– orientano verso gli obiettivi dell’apprendimento.
Un caro saluto.
Glauco
Ciao,io sono già un formatore,ho seguito un corso in “Laboratorio Formazione” come formatore,oltre ad essere tutor regionale e provinciale per la L.I.M.(lavagna interattiva multimediale) nella scuola,seguo il percorso “Orientamento” nella mia scuola ed essendo RLS mi sono formata con un corso obbligatorio di 32 ore,per cui adesso potrei anche formare sulla sicurezza.
Quei corsi a cui fai cenno tu mi sembra che vendono un pò di fumo e non garantiscono certo una professione.
Saluti Rosa
Buon giorno,
sono un ragazzo che ha iniziato un percorso di formazione e che non si reputa un formatore e lo vorrebbe diventare.
Io credo che il fulcro dell’articolo è che la figura di Formatore in quanto Coach, Maestro, Ispiratore è la figura di cui si parla.
Ho parlato di Per-corso perché vivere e frequentare uno o più corsi non comporta l’essere coerente con gli insegnamenti ricevuti e ci vuole pratica e pratica prima di poter formare su un argomento.
Personaggi come Antony Robbins sono dei formatori a livello mondiale che contribuiscono alla felicità delle persone perché le rendono capaci di esserlo da sole e di renderne altre felici.
Questo va al di la delle conoscenze tecniche che un insegnante può acquisire facendo un corso di aggiornamento o dei corsi mirati, non perché non siano all’altezza solo perché sono cose diverse.
Io parlo di CREDENZE POTENZIANTI, CAMBIARE SIGNIFICATO AGLI EVENTI, VALORI, VISUALIZZAZIONE, MOTIVAZIONE.
Il formatore, per come è considerato in ambito di Crescita Personale, può essere tale se è coerente con questi e/o altri argomenti in ogni aspetto della sua vita.
Quindi la mia risposta è che stiamo parlando di due concetti diversi.
Buona luce
Ciao Antonio Grazie per il tuo contributo che arricchisce notevolmente la discussione!
Il concetto l’hai espresso molto chiaramente citando Robbins
Formare significa aiutare le persone a trovare dentro di se le risorse per sviluppare nuove competenze
Ciao Luciano.
mi fa’ piacere a vedere che ci sono comenti anche forti su questo tema. io volevo precisare che come dici te non si puo avere la posibilita di una laura per formatori, datto che come profesione e’ piu ampio di una semplice formazione su unita specifica.
ne sono completamente cosciente dato che facio il Formatore o anzi il capo Formatore per un grande call center al l’estero con tante campagne e anche formatori. il problema piu importante non e’trovare un laurea per formatori ma crescerli profesionalmete a formare li altri con tecniche adeguate su learning, persuasione, motivanti ecc ecc…
Ciao Luciano mi chiamo Michael sono un ragazzo di 23 anni, faccio mlm, ho seguito dei piccolo corsi di PNL, ma ho un sogno..diventare formatore, mi puoi aiutare?? Sono di Venezia, ho letto già una decina di libri, seguo formazioni, ho voglia e passione da vendere.. Ma mi rivolgo a te che sei in alto x imparare la strada… Grazie
Ciao Michael …. Che dire?
Se pensi di voler fare il formatore e lo chiedi a me non posso dirti che : “benvenuto nel lavoro più bello del mondo”
Innanzitutto ti faccio i complimenti perché la PNL è il posto migliore da cui partire per diventare formatore. E mi sembra che tu stia partendo proprio da li BRAVO!
Rispetto a quello che mi scrivi….
Come ho scritto anche nell’articolo Non ci sono albi per fare il formatore Ma solo esperienza solo campo
Come si diventa formatori allo stato attuale delle cose ? In parte Si improvvisa ! o meglio…..
La maggior parte dei formatori proviene dal mondo del lavoro.
I formatori tecnici sono Gente esperta in un qualche settore es. Informatica (esperti cisco, Microsoft) con certificazioni rilasciate direttamente dalle aziende di fornitura.
Poi ci sono tutti coloro che hanno scoperto il mondo della comunicazione e della PNL (Programmazione Neuro Linguistica) e ne hanno fatto una professione.
Altri sono Docenti che sono Passati alla formazione aziendale Es. Professori di diritto economia aziendale etc etc
C’è poi tutto il settore di esperti di vendita Che dopo anni nelle vendite passano alla formazione dei nuovi venditori
Infine ci sono gli psicologi .
Nella maggior parte dei casi si approda alla formazione dopo anni di esperienza in azienda in differenti ruoli. In azienda di solito funziona così : maturi un po di esperienza, dimostri di saper fare qualcosa e ti assegnano le nuove reclute. Se ti piace ne fai una professione!
Recentemente Molti si sono messi sul mercato a seguito della perdita del posto di lavoro (dopo anni di esperienza).
CONSIGLI
1. LANCIATI buttati sul mercato ….
2. Identifica un settore di attività nel quale specializzarti ! (PNL per la vendita, PNL per infermieri …. Comunicazione, MKT, vendite, Orientamento etc etc)
2. Comincia anche da ruoli molto bassi (tutor assistente d’aula)
3. Specializzati sempre di più con corsi di PNL e Comunicazione
4. Progetta un corso … Progetta un corso che sviluppi competenze specifiche (es. PNL per il WEB, PNL per vendita)
5. Prova a vendere questo corso ai privati (prendi una saletta e prova a iscrivere 10/15 partecipanti)
6. Prova a vendere alle aziende (contatta le aziende della zona e proponigli di comprare 1 giornata di corso da te)
Ciao e a presto
PS ISCRIVITI AL SITO
Ciao,
vorrei una precisazione, non sono giovne, anzi, da circa 30 anni mi occupo di volontariato con gli animali.
Ho seguito un master triennale di Performat Pisa per counselor pon specializzazione in pet – therapy e quindi specializzazione in psicosociale e attualmente sono iscritta all’albo dei counselor profesionisti dl CNCP.
Ho frequentato divers corsi sul comportamento animale di cui ho i relativi attestati.
Ho lasciato il lavoro perchè vorrei fare formazione sul comportamento animale in generale e sul rapporto uomo – animale.
Ho visitto siti e conosciuto persone molto meno qualificate di me che lavorano in questo campo e dicono di fare “alta formazione”.
A me non pace vendermi per quella che non sono e quindi vorrei sapere se anche io posso dire di essere idonea a fare “alta formazione” o come posso diventare idonea. Mille grazie per la risposta
Ciao Patrizia
Innanzitutto congratulazioni per le tue esperienze personali . E’ una bellissima cosa la per terapy!
Considerando che hai già una buona esperienza tecnica specifica per diventare fornatore ti può essere utile sviluppare competenze di Public speaking, andragogia (formazione degli adulti), Progettazione formativa, e soft skill in generale.
Ciao e a presto
Per quanto riguarda infine la tua perplessità sulla definizione “ALTA FORMAZIONE”..posso comprenderla e faccio una piccola precisazione .
Il termine Alta Fromazione indica il livello del titolo che si consegue nella classifica nazionale. Mi spiego …
In Italia esistono diversi titoli di studio suddivisi a seconda del ciclo d’istruzione a cui appartengono.
Quando si parla di alta formazione si fa riferimento ai corsi ai quali si accede solo se in possesse di laurea di secondo livello (laurea specialistica) o diploma di accademia di secondo livello…
In altre parole l’alta formazione sono i Master o i corsi di specializzazione
Volendo diventare formatore nel campo dei barman (sono barman e bartender da alcuni anni) e sviluppatore di bar, locali e similia quali percorsi è consigliato fare?
Grazie per la cortese risposta
Ciao Daniel,
Innanzitutto congratulazioni per l’interesse nella professione di formatore.
Come suggerito nell’articolo, avendo già sviluppato competenze tecniche sul “cosa insegnare”, ti potrebbe essere utili concentrare i tuoi sforzi sull’imparare le competenze sul “come insegnarlo”.
In questo link trovi informazioni su uno dei migiori corsi i assoluto di public speaking per formatori
https://www.maxformisano.it/formazioneformatori/pf/
a presto e Benvenuto in questa professione
Salve Luciano, la mia età è ultra quarantenne, sono stata insegnante negli ’80 per un anno, appena diplomata; poi la vita mi ha introdotta nel settore pubblicitario come ripiego.
Ho seguito corsi di PNL di 1° e 2° livello insieme a seminari su elementi di grfafologia ed enneatipi. Due anni fa ho organizzato un convegno e successivamente sono stata la relatrice per ben 4 volte.
Mi sono scoperta brava ad INFORMARE.. Difatti sto programmando un workshop sperimentale orientato alla creatività femmininile con l’aiuto del componente di una associazione di categoria.
Poichè mi piace molto anche MOTIVARE e ORIENTARE le persone è mia intenzione diventare a tutti gli effetti un Formatore ma non ho idea dove “formarmi” e conseguire il titolo (puglia). Inoltre non ho la più pallida idea di quanto costa e quanto dura il corso.
Mi daresti delle dritte? In quali settori posso propormi per continuare in questo senso? E quanto dovrei chiedere, (o come funziona) dato che ho sempre fatto tutto Gratis fino ad oggi?.. Grazie
Ciao Lena …
Non hai bisogno di conseguire “l’attestato” . Almeno per il momento la figura professionale del formatore e quella dell’Orientatore non sono riconosciute e la normativa in merito è molto carente. Se cerchi un attestato che supporti una tua candidatura per i corsi Regionali (puglia) puoi utilizzare già il tuo Master in PNL (da quello che mi scrivi mi sembra di aver capito che hai un master in PNL). Io, fossi in te, considerando l’andamento del mercato della formazione mi muoverei in altre direzioni. Investirei il mio tempo e il mio denaro per “Creare CORSI” e imparare a Venderli al Mercato!
Crea Persorsi tuoi ORIGINALI e proponili al pubblico!
Se ti può interessare … Sto organizzando un corso su come realizzare un “seminario vendita” si terrà a Gennaio a breve pubblicherò un po di informazioni su questo sito ! Il seminario vendita come penso tu sappia bene è la metorologia principale per vendere corsi di formazione.
Anche a me piacerebbe diventare un formatore.
Ho gestito un’attività commerciale per 20 anni e una società immobiliare per 10. Ho molte competenze pratiche nei due settori, ma trovo una certa difficoltà a trasformarle nella teoria da insegnare. Ma non credo sia impossibile, sto preparando quindi dei corsi da presentare alle agenzie di formazione della mia zona (provincia di Pistoia).
Avete qualche consiglio da darmi?
Grazie e complimenti per come trattate gli argomenti.
Fiorella Romani
Ciao Luciano,
mi piace molto quello che scrivi e come lo scrivi. Complimenti!
Avrei bisogno di capire meglio alcuni aspetti della professione formatore, che vorrei iniziare a fare.
Aver lavorato per molti anni in un settore specifico, avere quindi molte competenze in un settore professionale è sufficiente per diventare formatore?
In pratica sto chiedendo se conoscendo bene la pratica la si può trasformare in teoria.
Sto preparando dei corsi da presentare alle agenzie di formazione della mia zona….può essere questo un inizio per la professione? Oppure?
Sarei molto lieta di ricevere tue dritte.
Grazie e complimenti ancora.
Fiorella
Ciao!! Sn nel campo della vendita da tanto….ho partecipato a vari corsi….ma il mio sogno più grande è quelli d diventare formatrice ma nn so nemmeno da dove si parte……
Ciao Stella
Piacere di conoscerti e benvenuta nel club dei formatori!
Nonostante questa professione esista da oltre 30 anni in Italia , ancora oggi non esiste un percorso organico per acquisire le competenze utili a esercitare con SUCCESSO la professione del formatore. In questa pagina web troverai un articolo che ho scritto qualche tempo fa su come diventare FORMATORI
https://www.professioneformatore.it/come-si-diventa-formatore/
Ciao e a presto
ciao sono laureata in comunicazione ho un attestato di pnl basic durato un anno e lavoro in uno studio medico sia in italia che all estero da ormai 30 anni mi sento brava e capace soprattutto con pazienti clienti o con le persone in particolare penso oltre ai corsi sia un qualcosa di innato o ce l hai o no.
vorrei frequentare un corso per creare corsi a me interessa ambiente medico o infermieristico abito a como e quindi il posto più vicino è milano mi sai dire qualcosa? grazie clarice
Ciao Clarice
Prova qui
https://www.maxformisano.it/formazioneformatori/pf/
Salve, mi chiamo Maddalena, ho 32 anni e vi scrivo poichè sono interessata alla professione del “Formatore”. Complimenti a Luciano Cassese, grazie ai suoi saggi consigli, ho trovato risposta a molti miei quesiti. Brevemente, voglio indicarvi un percorso che sto cercando di intraprendere da sola, attraverso ricerche e grazie al mio lavoro. Ho conseguito la laurea triennale in Scienze Dei Beni Culturali, e la magistrale in Storia dell’Arte, ho una qualifica di Operatore Elaboratore ed altre certificazione informatiche!! lavoro da 4 anni ,presso un Ente di Formazione Professionale privato, mi occupo di tutoraggio, monitoraggio delle attività svolte in aula, della parte amministrativa e burocratica ( documentazione esami, avvii corsi, compilazioni registri, stipula contratti con i corsisti interessati ai nostri corsi, promozione del servizio). Ritengo esatto investire in qualità e promozione, solo in questo modo si potrà sviluppare quella rete fondamentale di contatti che consentiranno di farti lavorare sempre. Attenzione, non erogo personalmente la formazione, ma mi sento tassello fondamentale, che sicuramente contribuisce ad ottenere riscontri positivi in questo campo. Ho iniziato da poco ad interessarmi di PNL (Programmazione Neurolinguistica), attraverso il web, scarico materiale informativo, audiocorso, etc…. credo di essere sulla buona strada….Gentile dott.re Cassese, fatta tale premessa, volevo chiederLe, a questo punto è necessario iscrivermi presso un associazione AIF oppure ICF, per approfondire le mie conoscenze?? lei sicuramente saprà indicarmi l’iter più consono. In attesa di un vostro riscontro. Porgo cordiali saluti.
Ciao Maddalena
Innanzitutto Grazie per il commento e per il feedback in merito ai contenuti di questo blog!
Mi dici che vuoi diventare una formatrice ed è proprio per questo che non posso fare a meno di farti le congratulazioni per la scelta! Il formatore è il mestiere più bello del mondo.
Il suggerimento che posso darti, considerando che sei in una fase di startup è di lasciar perdere le associazioni per il momento. Io sono 15 anni che faccio questo lavoro e non mi ci sono mai iscritto.
Ti suggerisco invece di iscriverti quanto prima ad un corso per prendere la certificazione Master in PNL. E’ in assoluto la competenza più richiesta in ambito aziendale e ti consente di poter praticare tariffe interessanti per le tue prestazioni. La PNL è la competenza BASE di chi fa formazione!
E’ sempre valido il consiglio che ho dato nell’articolo : crea un prodotto, un pacchetto chiuso, un corso che ha un valore concreto e soffio a mercato. Appena avrai conseguito la certificazione crea un corso (non di PNL) in linea con le tue competenze (quello che ti pare: informatica, grafica, design, motivazione, vendita) e prova a venderlo a mercato.. Fermati solo quando avrai raccolto almeno 10 iscrizioni paganti. Anche se raccogli 1000 “NO”, fermati solo dopo che hai completato un’aula.
Salve Luciano, grazie per il consiglio. Mi son data da fare, ed ho ho conosciuto un consulente membro di CFI, grandioso!!! nn mi sono iscritta ancora a nessun master, mi ha dato la possibilità di organizzare in base alle mie competenze, un’aula come diceva Lei, ho raccolto 10 adesioni, x me è un piccolo traguardo raggiunto non conoscendo ancora questo fantastico mondo 😉 buona giornata 😉
Salve. Sono una docente di scuola primaria da 20 anni non laureata. Ho speso tempo e denaro personali per formarmi in un ambito a me caro e dove ritengo vi siano le mie risorse. Sono Practitioner di PNL (100 ore), formata alla mediazione e gestione dei conflitti (200 ore), formata all’applicazione dell’intelligenza emotiva in contesti socio-educativi (140 ore), formata in facilitazione gruppi auto mutuo aiuto. Ho inoltre esperienza nel campo della scrittura creativa. In una scuola dove ho insegnato ho progettato e condotto laboratori per bambini di educazione alle emozioni, laboratori di comunicazione efficace, incontri di formazione per genitori e insegnanti sul tema della gestione dei conflitti, ho svolto un incontri sul tema del conflitto per volontari di un’associazione, ho facilitato un gruppo di auto mutuo aiuto di famigliari di pazienti con disturbi psichici, ho condotto presentazioni sui temi di cui sopra presso erboristerie. Il tutto spesso gratuitamente. Ho sempre avuto ottimi riscontri, ma lavorare nel mondo della scuola come insegnante e formatore sembra impossibile. Sono ormai parecchi anni che non riesco a fare più nulla. Mi sono proposta altrove ma con scarsi risultati, ho utilizzato internet e ogni altra forma ma non sono riuscita a fare ciò che amo fare, cioè coinvolgere i partecipanti, valorizzare le risorse, condividere esperienze e competenze oltre che il proprio modo di essere. Mi scuso per la lunghezza, ma proprio non riesco a capire cosa io debba cambiare. Mi sento parecchio frustrata! Grazie
Sono un Restaurant e Bar Manager enogastronomico ed esercito la professione nel settore della ristorazione da circa 32 anni con relativi contratti aziendali del settore diplomato alberghiero e master dell’ospitalità manageriale UP LEVEL riconosciuto nell’ambito nazionale. Di cosa avrei bisogno per diventare formatore riconosciuto GRAZIE.
Buonasera Luciano, mi piacerebbe diventare un coach nel settore immobiliare. Ho 39 anni, laureato in scienze della comunicazione con tesi di laurea in gestione e formazione del personale. Ho un’ esperienza di oltre 10 anni nel campo come titolare d’agenzia. Mi piacerebbe fare delle aule in varie città italiane con corsi suddivisi per argomento, ruolo e obbiettivo dei partecipanti. Non saprei da dove iniziare. Grazie.
Buongiorno Luciano Cassese, sono Jelisse e da sempre ho il desiderio di diventare formatore motivazionale e coach life soprattutto nel neurolinguistico (pensiero positivo e legge di attrazione) sono da sempre predisposta al pensare positivo e dare dei buoni consigli ma quello che mi caratterizza e che mi fanno notare gli altri e la energia positiva che trasmetto…. non ho un percorso universitario ma sogno da sempre di vivere creando dei seminari motivazionali… come posso formarmi e da dove posso partire? Ho scritto un libro “forse c’è bisogno dei sogni ” e ogni tanto mi contattano ancora in varie organizzazione dove mi chiedono di presemtare alcuni temi del libro… ho vinto una bellissima targetta alla giornata mondiale della filosofia del 2016… mi piacerebbe continuare anche in questo campo di scrittura e presentazione… ho tante idee nella testa ma mi manca il modo giusto per trasmetterle nel migliore dei modi…Vorrei chiederti inoltre se c’è un percorso universitario che può dare un valore aggiuntivo al formatore motivazionale? Oppure se gia con qualche semplice corso posso buttarmi a lavorare… non mi reputo molto brava nel parlare in publico e penso anbia bisogno di organizzare per bene il modo giusto di comunicare.. hai qualche suggerimento da darmi?mi ritengo brava nel create campagna di marketing per attiare gente ai seminari ma devo imparare a saper cominicare al meglio e sopratutto saper arrivare al cuore delle persone… attendo tutti i tuoi ottimi suggerimenti… Grazie di cuore e buona giornata.
Comincia da un corso specifico per formatori tipo quello di Max Formisano e poi prova a organizzarne uno tuo
Salve! Vorrei sapere se per ‘vendere’ un corso ad aziende è necessario avere la partita Iva… Come è inquadrato a livello finanziario un formatore? Grazie e complimenti!