Comunicazione | Professione Formatore https://www.professioneformatore.it Risorse per formatori e coach eccellenti Fri, 11 Mar 2022 10:16:56 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.7.12 Paura di parlare in pubblico? Sconfiggila grazie al 7 consigli dell’attore https://www.professioneformatore.it/paura-di-parlare-in-pubblico-sconfiggila-grazie-al-7-consigli-dellattore/ https://www.professioneformatore.it/paura-di-parlare-in-pubblico-sconfiggila-grazie-al-7-consigli-dellattore/#respond Fri, 04 Aug 2017 23:19:10 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=22920 Parlare in pubblico per te è una vera tragedia? Hai tante idee ma non hai il coraggio di condividerle? Sudorazione in eccesso, battito accelerato, lingua pastosa, sensazione di svenimento: ecco alcuni dei sintomi della fobia di parlare in pubblico. Ti senti come paralizzato, hai l’impressione che la testa si sia svuotata e senza volerlo, diventi […]

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Parlare in pubblico per te è una vera tragedia? Hai tante idee ma non hai il coraggio di condividerle?

Sudorazione in eccesso, battito accelerato, lingua pastosa, sensazione di svenimento: ecco alcuni dei sintomi della fobia di parlare in pubblico. Ti senti come paralizzato, hai l’impressione che la testa si sia svuotata e senza volerlo, diventi protagonista di un’imbarazzante scena muta.

Oggi giorno sono sempre di più le situazioni, formali ed informali, che ti porteranno a parlare davanti ad un platea, piccola o grande che sia. Colloqui di lavoro, conferenze in azienda, presentazioni di progetti, serate con gli amici nei locali.

Non permettere alla tua paura di bloccarti e perdere così occasioni irripetibili. Grazie al metodo dell’attore, parlare in pubblico diventerà semplice come bere un bicchiere d’acqua!

Grazie alle tecniche utilizzate dagli attori sulla postura, posizione delle mani e sulla modulazione della voce, imparerai ad averei il pieno controllo del tuo corpo in modo da affrontare o tuoi discorsi in pubblico senza più timori.

Ricorda, gli attori sono semplici persone, come te possono avere i caratteri più disparati, possono essere: antipatici, insicuri, imbranati, possono avere mille e più fobie ed essere allo stesso tempo romantici, sorridenti, generosi. Quando sono in scena gli attori stanno recitando una parte, vivono la vita del loro personaggio. Loro conoscono gli strumenti per estraniarsi dalla realtà ed interpretare, per il pubblico, le emozioni ed i sentimenti del personaggio sul palcoscenico.

Tu, come loro, con un po’ di esercizio imparerai a padroneggiare le tecniche segrete della recitazione e così, l’ufficio diventerà il tuo teatro, il capo il tuo pubblico e riuscirai ad affrontare ogni presentazione, ogni colloquio come se fosse la prima di un grande spettacolo.

 

Ecco i 7 consigli del metodo dell’attore, che ti permetteranno di prepararti in maniera adeguata prima del tuo prossimo discorso pubblico.

 

  1. Tu sei la persona giusta per quel ruolo

Quando gli attori ricevono l’onore di un ruolo di grande importanza, spesso capita che si sentano inadeguati ad affrontare quel personaggio. L’attore/l’attrice dopo un primo momento di nervosismo, si rimette in piedi, sa perfettamente che il regista ha scelto proprio lui/lei per quel ruolo in quanto crede, che nessun altro/a sarebbe capace di dar vita allo stesso modo a quel personaggio.

Come quell’attore/quell’attrice, anche tu devi trovare la forza dentro di te e sapere che sei tu la persona giusta, nessuno/a è più adatto/a di te ad affrontare quel colloquio, quella presentazione che ti si pone davanti.

 

  1. Ricorda che stai recitando una parte

L’attore sul palcoscenico sta interpretando una parte, il personaggio in scena è una persona diversa da ciò che egli/ella è nella realtà.

Allo stesso modo, ha poca importanza che tu sia insicuro/a, generoso/a, orgoglioso/a o arrogante. Al prossimo colloquio o alla prossima presentazione, non sarai tu a salire sul palcoscenico, ossia nell’ufficio o nella sala conferenza, ma il tuo personaggio. L’uomo o la donna al di fuori di te, che libero/a da tutte le tue sovrastrutture, da tutte le tue paure, ti aiuterà ad eccellere la dove tu ti sei sempre bloccato/a, parlare in pubblico.

 

  1. Impara la tua parte a memoria

Prima di salire sul palcoscenico gli attori fanno numerose prove, studiano il copione alla perfezione, in modo da sapere affrontare qualsiasi imprevisto potrebbe capitare durante lo spettacolo. Inoltre un buon attore studia del proprio personaggio anche movimenti ed i piccoli gesti, in modo da renderlo più reale agli occhi dello spettatore.

Come un attore impara il tuo discorso a memoria come fosse un copione. Ripeti più volte ad alta voce il tuo discorso, meglio ancora se davanti ad uno specchio, in modo che l’esposizione divenga per te pian piano sempre più naturale.

 

  1. Improvvisa

Ricorda, l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. L’abilità d’improvvisazione è una delle più importanti per gli attori, permette loro proseguire con lo spettacolo qualsiasi sia il problema, sul palco o dietro le quinte, senza che lo spettatore sospetti alcunché.

Anche durante un’esposizione si possono manifestare degli imprevisti, il microfono che non funziona, lo squillo improvviso di un cellulare, tu, come un buon attore, non lasciare che nulla ti distragga dal recitare la tua parte. Vai avanti con disinvoltura, come se nulla fosse accaduto, una volta risolto l’inconveniente trasformarlo in un qualcosa a tuo favore. Basta una battuta per dimostrare alla tua platea che nulla può scalfirti.

 

  1. La posizione del corpo

L’attore, durante i suoi anni di studio e preparazione, impara numerose tecniche di postura e mimica per sfruttare al meglio il suo corpo ed emozionare il pubblico.

Per te sono importanti solo alcuni piccoli accorgimenti:

  • Tieni la schiena dritta
  • Torace aperto e rivolto al pubblico
  • Il volto ed il tuo sguardo devono essere rivolti alla platea, senza fissarla

Questi consigli sono utilissimi, seguendoli ti mostrai sicuro di te ed a tuo agio davanti al pubblico che, a sua volta, si predisporrà positivamente nei tuoi confronti.

 

  1. Ricordati delle mani

Le mani sono uno strumento importantissimo dell’attore, egli impara a sfruttarle in modo che facciano parte della sua interpretazione.

Anche nel tuo caso le mani sono importanti, infatti, possono aiutarti ad attirare l’attenzione del pubblico e sottolineare dei concetti chiave del tuo discorso.

Ricorda, le mani vanno posizionate al centro del tuo corpo, in modo che tu abbia la possibilità di spostarle liberamente in un qualsiasi momento, in una qualsiasi direzione. Per rendere più “normale” questa nuova posizione, prova a tenere una penna in una delle due mani.

 

  1. Alza la voce e scandisci ogni parola

L’attore ha il compito di riportare in vita la poesia dei grandi scrittori del passato, deve rispettare il loro lavoro, onorarlo attraverso la sua interpretazione. Ad ogni replica l’attore dona nuova vita ai testi, alle parole dei grandi autori.

A te, fortunatamente, è chiesto di adempiere ad un compito molto più semplice, ossia quello di essere chiaro/a e diretto/a.

Ecco le due regole d’oro per tutti i tuoi discorsi in pubblico:

  • Lancia la tua voce. Parlare sottovoce o tra i denti farà diventare il tuo discorso incomprensibile per chi ti ascolta, così facendo perderai velocemente l’attenzione del tuo pubblico. La tua voce deve raggiungere ogni singola persona presente nella stanza.
  • Scandisci ogni parola. È importante che il tuo messaggio arrivi chiaro e senza fraintendimenti al tuo ascoltatore, pertanto, poni la giusta attenzione ad ogni parola che pronunci.

Questi 7 consigli ti aiuteranno a parlare in pubblico con maggior disinvoltura e ti faranno sentire a tuo agio anche davanti ad una folta platea.

Ma se vuoi fare davvero un salto quantico e imparare a comunicare con il tuo pubblico con disinvoltura, senza stress, e soprattutto in maniera efficace, dai un’occhiata al Public Speaking Legend, l’unico sistema garantito per diventare una leggenda del parlare in pubblico.

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Gli 8 impensabili benefici del fare domande: le virtù del confronto https://www.professioneformatore.it/gli-8-impensabili-benefici-del-fare-domande-le-virtu-del-confronto/ https://www.professioneformatore.it/gli-8-impensabili-benefici-del-fare-domande-le-virtu-del-confronto/#respond Mon, 22 May 2017 02:00:02 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=22896 Credi davvero che esista una persona con un bagaglio culturale che comprenda tutto lo scibile del sapere umano? Tutti hanno qualcosa da imparare. È stata la curiosità il motore trainante dell’evoluzione umana, dalla preistoria alla società moderna, e lo sarà anche tra mille anni. Il segreto? Confrontarsi.  Il confronto è la chiave dell’evoluzione! Fin dagli […]

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Credi davvero che esista una persona con un bagaglio culturale che comprenda tutto lo scibile del sapere umano?

Tutti hanno qualcosa da imparare. È stata la curiosità il motore trainante dell’evoluzione umana, dalla preistoria alla società moderna, e lo sarà anche tra mille anni. Il segreto? Confrontarsi.

 Il confronto è la chiave dell’evoluzione!

Fin dagli albori del tempo, la razza umana è stata mossa da una innata curiosità nei confronti del mondo circostante. Dalla ruota al fuoco, dalla macchina da scrivere ai tablet, dall’automobile all’aeroplano con motore a reazione: dall’invenzione più elementare alla più complessa, è stata sempre la curiosità, il fascino dell’ignoto e soprattutto il confronto con gli altri a portare l’uomo a concepire le più importanti scoperte della storia.

Non si tratta solo della creatività e dell’arguzia intellettuale del singolo: la chiave del successo è il confronto. Certo l’idea geniale della Mela di Newton può arrivare più facilmente se hai la mente affinata, se capiti nel posto giusto al momento giusto o se sei nato sotto la stella del talento intellettuale. Tuttavia non credere che i più grandi scienziati della storia abbiano fatto tutto da soli: menti come quelle di Einstein, Tesla, Galileo Galilei e Leonardo Da Vinci di certo hanno arricchito la propria conoscenza confrontandosi con i propri pari, con talenti provenienti da altre discipline e, perché no, anche con persone senza alcun talento particolare.

Forse non ci crederai: interrogare gli altri e in particolare porre delle domande, è il più importante generatore di conoscenza che esista.

Perché questo accade? Perché è importante fare domande?

  1. Facendo domande apprendiamo di più su tutto ciò che ci circonda

Basta che pensiamo per un attimo a un bambino. Il suo processo di crescita avviene per apprendimento e la maggior parte delle cose che assorbe deriva dalle risposte che i genitori gli danno. “Mamma, perché non posso bere il caffè?” oppure “Papà perché non sei a casa con la mamma la mattina?”. Sono solo alcune delle domande che ti pone tuo figlio per affacciarsi sul mondo in cui vive. Questo vale per la mente più acerba come per quella più sviluppata. Pensa agli scienziati che lavorano in laboratorio su ricerche ambiziose: canalizzano i loro sforzi operando in team e integrano le proprie competenze con quelle degli altri per avere una visione di insieme.

 

  1. Interagire con gli altri aiuta i rapporti sociali

Può sembrarti banale: le persone che sono intimorite dal rapportarsi agli altri hanno più difficoltà ad andare avanti nella vita. Chi socializza, chi cerca aiuto e chi si fida degli altri ha più strade da percorrere. Questo vale in qualsiasi occasione, specialmente in lavorativo. Quale migliore occasione di porre una domanda ad uno sconosciuto può aiutarti a socializzare?

 

  1. Più chiediamo, più strade si apriranno

Spesso, soprattutto con l’avanzare dell’età, tendiamo a focalizzarci su alcuni procedimenti, ad esempio in ambito lavorativo, che possono risultare inefficaci nel tempo. Chiedere consiglio a colleghi, anche se più giovani, può darci una visione su un campo che prima ci risultava quasi sconosciuto e potremmo imparare a districarci meglio in più situazioni.

 

  1. Fare domande arricchisce te e chi ti sta intorno

Gli psicologi concordano sul fatto che l’apprendimento non è mai un processo unilaterale in cui un soggetto A trasmette della conoscenza a un soggetto B. Il vero apprendimento è un processo bilaterale e la conoscenza è il risultato di una interazione tra più soggetti, che sviluppa un flusso di conoscenza che ricade su tutti i soggetti coinvolti, anche su chi risponde.

 

  1. Fare domande aiuta a fare domande

Il gioco di parole sta a indicare che, quando abbiamo bisogno di qualcosa, allenandoci a chiederla impareremo a ripetere e a migliorare questa operazione in futuro, per ottenere risposte sempre più precise e attinenti al nostro problema e quindi impareremo a risolverlo al meglio.

 

  1. Le domande aprono la mente

Il cervello, ogni volta che viene sollecitato su un argomento che conosce poco, apre un nuovo sentiero cognitivo. Cerca insomma di attrezzarsi per far fronte a un argomento che conosce poco. Fare domande ti aiuta a sviluppare nuovi sentieri cognitivi e con questo si aprono nuove opportunità e nuove capacità di problem solving.

 

  1. Le domande generano felicità

Conoscere i problemi che hai, confrontandoti con gli altri, può aiutarti a risolverli. Chi non sarebbe felice se trovasse, anche nella persona dalla quale non si aspetterebbe alcun aiuto, la soluzione a tutti i suoi mali? Spesso la soluzione è dietro l’angolo e basta poco – ad esempio una domanda – per trovarla.

 

  1. Il potere definitivo della domanda

Qual è in realtà il potere definitivo del chiedere qualcosa? La conoscenza naturalmente. La conoscenza al giorno d’oggi è tutto. Sapere significa poter fare. Più sai e più strade si aprono davanti ai tuoi occhi. Questo vale per il lavoro, per le relazioni di coppia, per le amicizie e per la vita in generale. D’altra parte sapere è potere e tale bagaglio di conoscenze si raggiunge principalmente grazie alle domande.

 

Chiedi sempre e comunque

Alla luce di quanto detto cerca, ogni volta che non sai qualcosa, o semplicemente vuoi ricevere maggiori chiarimenti, di fare domande. Non occorre necessariamente che sia qualcuno che ne sa più di te: alle volte ci aiuta anche conoscere il semplice parere degli altri, anche se questi altri non sono luminari in materia. Non essere timido quindi, ma osa, anzi: domanda.

 

 

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5 consigli utili per iniziare una campagna pubblicitaria di successo sui principali social network https://www.professioneformatore.it/5-consigli-utili-per-iniziare-una-campagna-pubblicitaria-di-successo-sui-principali-social-network/ https://www.professioneformatore.it/5-consigli-utili-per-iniziare-una-campagna-pubblicitaria-di-successo-sui-principali-social-network/#respond Sat, 13 May 2017 01:33:43 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=22865 Qualunque obiettivo tu voglia raggiungere e qualunque sia il tuo scopo, professionale o semplicemente amatoriale, questi brevi passaggi ti aiuteranno ad ottenere facilmente visibilità sui social, facendoti distinguere dal groviglio che imperversa sul web 2.0. I social rappresentano delle vere e proprie community online e – se è vero che il loro utilizzo è libero […]

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Qualunque obiettivo tu voglia raggiungere e qualunque sia il tuo scopo, professionale o semplicemente amatoriale, questi brevi passaggi ti aiuteranno ad ottenere facilmente visibilità sui social, facendoti distinguere dal groviglio che imperversa sul web 2.0.

I social rappresentano delle vere e proprie community online e – se è vero che il loro utilizzo è libero per chiunque – non tutti riescono a farsi notare. Ecco cinque consigli utili che ti aiuteranno ad aumentare il tuo successo.


  1. Stabilisci il tuo target

È importante che tu conosca e riconosca come tuo il pubblico a cui ti riferisci.

Il target si può individuare grazie ad una suddivisione degli utenti in base a fattori come l’età, il sesso, gli interessi, i comportamenti, la professione, lo stato sociale. In questo modo conoscerai alla perfezione il destinatario dei tuoi contenuti con tutte le sue caratteristiche, imperfezioni e paure.

Una volta stabilito il tuo target sarà più semplice per te trovare gli argomenti più convincenti per stimolare il tuo pubblico virtuale o colpire nel segno se hai un’attività commerciale e vuoi vendere il tuo prodotto o servizio.

Vuoi scrivere ad esempio di moda? Il tuo target di riferimento consisterà in appassionati del fashion o professionisti che lavorano nel settore.

Se invece sei un’azienda e vuoi promuovere un nuovo prodotto, ti devi porre due semplici domande:

  • Chi è il potenziale destinatario del prodotto?
  • Come posso avvicinarmi a lui?

È importante che tu riesca a trovare delle affinità tra te e l’utente/consumatore.

 

  1. Individua i social media trend del momento, ma resta sempre te stesso

Moltissimi operatori autorevoli del web, come Forbes, si divertono a stilare classifiche su quelle che saranno le tendenze del futuro sui social. Nel 2015 si diceva che il nuovo trend consisteva nel puntare ancora di più su contenuti video e immagini. Il trend in effetti è stato seguito, tanto che il video ormai è diventato il modo più usato sui social per veicolare contenuti. Si pensi al real time, ed all’uso ormai sfrenato delle dirette su Facebook.

Fondamentale è infatti calibrare e misurare l’utilizzo dei trend per non correre il rischio di sembrare banali e poco creativi.

Del resto, è bene prendere queste classifiche come pillole preziose di saggezza ma al tempo stesso essere pionieri di nuovi trend. Chi arriva per primo sa farsi meglio ricordare ed imprimere il proprio marchio nell’immaginario collettivo.

 

  1. Differenzia i vari profili social

Non postare lo stesso contenuto in maniera identica su social network differenti!

Ad esempio, hai scelto Facebook come social principale dove pubblicare i tuoi contenuti social e poi hai deciso di connetterlo a Twitter in modo da condividere senza sforzo anche qui quei contenuti, direttamente da FB.

Il rischio di un’azione del genere è che, se è vero che alcuni utenti Twitter potrebbero apprezzare comunque i tuoi contenuti, non hai costruito alcuna relazione di affinità o di connessione con la community, in quanto gli utenti Twitter si sentiranno da te poco coinvolti.

Ed è per questo motivo che devi puntare invece su una strategia diversificata, in quanto ogni social è di per sé differente da un altro e, dunque, nonostante il messaggio comunicativo sia simile, necessita di un approccio diverso, dettagli compresi.

 

  1. Apri le orecchie. Le persone sono una risorsa fondamentale

Nel 2016 Snapchat ha superato i 100 milioni di utenti e secondo il sito ufficiale dell’azienda è diventato il modo migliore per raggiungere utenti che abbracciano un target d’età che va dai 13 ai 34 anni.

Ciò è avvenuto perché, se è vero che Snapchat funziona con il meccanismo di condividere foto o video che poi si “cancellano” (da molti prima infatti visto come il punto di debolezza), è vero anche che permette di raccontare tramite delle storie visibili per un periodo limitato, ad esempio i retroscena di un concerto, di un backstage di una sfilata esclusiva o semplicemente di far vivere ad altri la tua di storia.

Crea dunque una forte connessione emotiva tra gli utenti che, tramite la “storia” resa visibile da te si avvicinano a quei luoghi e a quelle emozioni più di quanto faccia ogni altro social. Questo semplice esempio, ci aiuta a comprendere come non bisogni sottovalutare il potenziale di ciascun social network e inoltre, come sia utile ascoltare le opinioni di tutti, anche quella dei più piccini.

 

  1. Individua gli influencer e collabora con loro

Si definiscono influencer quegli individui che nel proprio campo/settore di riferimento sono in grado di affermarsi agli occhi degli altri come esperti e che, pertanto, vengono seguiti da migliaia di persone. Per diventare un influencer è necessario questo, non essere un professionista. Il termine, infatti, suggerisce che si tratti di un utente molto influente in rete, cioè un utente molto seguito, condiviso, retwittato ed in grado da solo di dettare delle tendenze o generare convinzioni negli altri.

Che tipo di pubblicità che potresti ricevere se qualcuno di loro parlasse di te?

Basta riflettere sul fatto che un semplice commento positivo da parte di un Influencer sul tuo profilo Facebook può fare andare in tilt la tua bacheca.

Dunque, essi rappresentano un efficacissimo trampolino di lancio per chi vuole ottenere visibilità sul web per qualsiasi ragione e una potentissima arma di marketing per le aziende, in quanto equivalgono ad una fruttuosa miniera d’oro in termini economici.

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Scrivere un articolo di successo per il web: 6 consigli utili https://www.professioneformatore.it/scrivere-un-articolo-di-successo-per-il-web-6-consigli-utili/ https://www.professioneformatore.it/scrivere-un-articolo-di-successo-per-il-web-6-consigli-utili/#respond Sun, 23 Apr 2017 04:54:10 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=22847 Hai deciso di cimentarti nella scrittura sul web, ma non sai da dove cominciare? Curare la relazione con il lettore è uno degli aspetti più importanti da tenere a mente se vuoi scrivere un articolo di successo. Sia che tu abbia intenzione di aprire un blog, sia che tu voglia proporre contenuti a un giornale online, devi ricordarti che […]

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Hai deciso di cimentarti nella scrittura sul web, ma non sai da dove cominciare? Curare la relazione con il lettore è uno degli aspetti più importanti da tenere a mente se vuoi scrivere un articolo di successo.

Sia che tu abbia intenzione di aprire un blog, sia che tu voglia proporre contenuti a un giornale online, devi ricordarti che ciò che scrivi, oltre a raccontare qualcosa di te, deve sempre rispondere ai bisogni di chi legge.

Per avere successo sul web, gli esperti consigliano infatti di evitare articoli autoreferenziali, concepiti solo per mettere in luce il talento dell’autore. Provare a instaurare un’interazione con il lettore è, al contrario, uno dei modi migliori per riuscire ad aumentare condivisione e visibilità dei tuoi scritti.

Più il lettore si sentirà coinvolto dal testo, più avrà voglia di lasciare un commento, tornare a leggerti o invitare altri a farlo. Seguendo questi semplici suggerimenti, potrai imparare come scrivere in modo efficace articoli per il web migliorando la relazione con il tuo lettore.

Ti propongo di seguito 6 suggerimenti per rendere più efficace la tua comunicazione online.

1) Scegli l’argomento: passione e competenza

Prima di tutto scegli un argomento che ti appassiona. Sembrerà banale, ma dovrai raggiungere un discreto livello di competenza su un determinato argomento prima di cominciare a scrivere.

Per suscitare l’interesse di chi legge è infatti fondamentale proporre contenuti di qualità e un punto di vista originale.

Non rinunciare a esprimere ciò che pensi: gli articoli a carattere solo informativo difficilmente vengono apprezzati e condivisi da un ampio numero di lettori.

Quando scrivi, immagina di avere davanti un interlocutore, proprio come avviene durante una conversazione reale, e di doverlo convincere della tua opinione: è un metodo utile per acquisire uno stile di scrittura coinvolgente e imparare a comunicare in maniera efficace le tue passioni.

Questo è possibile, però, solo se il contenuto delle comunicazione suscita realmente il tuo interesse; diversamente l’articolo risulterà freddo e impersonale.

 

2) Individua la nicchia di riferimento: chi legge i tuoi contenuti

Scelto l’argomento, è indispensabile cercare di capire chi potrebbe essere interessato a leggere il tuo articolo. Si tratta di una nicchia ristretta di persone o può interessare un pubblico generalista?

Rispondere a questa domanda è utile per impostare il tuo stile di scrittura.

Cerca di utilizzare un linguaggio il più vicino possibile a quello dei tuoi lettori, in modo tale che chi legge avrà l’impressione che quel contenuto sia indirizzato proprio a lui.

Anche in questo caso immaginare un dialogo con il lettore è forse il metodo migliore per scrivere contenuti che rispondono efficacemente ai suoi bisogni.

 

3) Scegli il titolo: enfasi senza esagerazione

Per scrivere un articolo di successo, la scelta del titolo è uno degli aspetti a cui devi prestare maggiore attenzione. Si tratta infatti della parte che per prima cattura l’attenzione del lettore.

Oltre a contenere le parole-chiave principali e una sintesi efficace del messaggio che vuoi trasmettere, deve parlare in maniera diretta alla tua nicchia di riferimento.

Immagina di entrare in un bar e voler attirare l’attenzione di un gruppo si persone, secondo te interessate a quello che stai per dire: scegli parole accattivanti, ma senza esagerare. Titoli eccessivamente sensazionalistici rischiano infatti di essere presi poco sul serio.

 

4) La frase di apertura: la relazione comincia dall’attacco

Una volta attirata l’attenzione del lettore con un buon titolo, vale la pena spendere un po’ di tempo nella scelta di una frase di apertura altrettanto efficace. Devi cercare di far capire al lettore che il contenuto che gli stai proponendo non solo è interessante, ma lo riguarda direttamente, così da spingerlo a voler proseguire nella lettura.

Riprendendo la metafora del bar, una volta catturata l’attenzione del pubblico e ottenuto il silenzio, il messaggio successivo non deve deludere le aspettative e deve parlare in modo chiaro alla tua nicchia di riferimento. Puoi alzare un po’ il tono per mantenere vivo l’interesse, ma anche in questo caso stai attento a non esagerare. Se ciò che hai da dire è interessante avrai comunque l’attenzione del pubblico, anche senza sforzare troppo la voce.

 

5) Svolgimento: cerca di stimolare la discussione

Nel corpo centrale del testo, oltre a proporre un’opinione originale sull’argomento scelto, dovrai preoccuparti di fornire al lettore gli strumenti per farsene una propria.

Se vuoi che il tuo diventi un articolo popolare, devi infatti sperare di instaurare davvero un dialogo con chi ti legge, invogliandolo a lasciare un commento e magari a condividerlo sui suoi profili social.

L’unico modo è offrire una cornice di riferimento chiara ed esaustiva intorno al messaggio principale del tuo articolo: solo così il lettore avrà la possibilità di poter replicare efficacemente.

 

6) Conclusione: come salutare il lettore

Se sei riuscito a mantenere alto l’interesse del lettore nel corpo centrale del testo scrivendo un contenuto valido, vale la pena cercare di essere incisivi anche nel finale.

La conclusione di un buon pezzo, infatti, non è meno importante dell’incipit per agganciare il lettore. Equivale al saluto prima di uscire dal bar, alla fine del tuo discorso. Oltre a lasciare un buon ricordo, un finale d’effetto sarà utile ad aumentare le probabilità che chi ti ha appena letto abbia voglia di condividere il tuo articolo o tornare a leggerti.

In mancanza di idee, puoi sempre concludere con una citazione famosa: colpisce il lettore e stimola la riflessione.

Infine ricordati che, come scrive Novalis, poeta e filosofo tedesco, “vera comunicazione ha luogo soltanto fra persone di uguali sentimenti, di uguale pensiero”.

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7 passi semplici e veloci per scrivere una storia originale e guadagnarci! https://www.professioneformatore.it/7-passi-semplici-e-veloci-per-scrivere-una-storia-originale-e-guadagnarci/ https://www.professioneformatore.it/7-passi-semplici-e-veloci-per-scrivere-una-storia-originale-e-guadagnarci/#respond Tue, 27 Sep 2016 05:00:07 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=22777 Ti piacerebbe scrivere e guadagnare, coltivando la tua passione? Sai che seguendo le giuste indicazioni anche tu puoi scrivere la storia del secolo? Inizia da subito a mettere in pratica i consigli che sto per darti e riuscirai a guadagnare grazie alle tue idee! Scrivere e guadagnare Queste due parole possono stare insieme! Tu puoi guadagnare sfruttando le tue idee. Scrivere può portarti […]

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Ti piacerebbe scrivere e guadagnare, coltivando la tua passione?

Sai che seguendo le giuste indicazioni anche tu puoi scrivere la storia del secolo?

Inizia da subito a mettere in pratica i consigli che sto per darti e riuscirai a guadagnare grazie alle tue idee!

Scrivere e guadagnare

Queste due parole possono stare insieme! Tu puoi guadagnare sfruttando le tue idee. Scrivere può portarti al successo.

La tua passione e i tuoi desideri possono trasformarsi in una fonte di guadagno.

Lo sapevi che alcune delle persone che hanno più successo ed un guadagno maggiore sono scrittori?

Stephen King, J. K. Rowling , Suzanne Collins, Dan Brown e tanti altri; Tutti loro hanno guadagnato con le loro idee, tramite le loro passioni.

Anche tu puoi fare lo stesso!

Sempre più persone vivono delle proprie passioni della propria scrittura.

Hai già un lavoro?

Il tuo vissuto è fondamentale per mettere a punto la tua storia: la tua esperienza di vita, personale e professionale, è certamente diversa da quella degli altri, e questo è fonte illimitata di idee.

Comincia a costruire la tua storia.

Il caso Rowling

Voglio portarti ad esempio il caso della scrittrice più ricca d’Inghilterra, J. K. Rowling, autrice di “Herry Potter”, lei è stata rifiutata da 3 editori diversi prima di essere pubblicata, e non si è data per vinta, ha perseverato e ora è la donna più ricca d’Inghilterra, persino della regina Elisabetta.

Anche tu puoi avere la stessa svolta, se credi in te stesso e perseveri nel tuo progetto!

Se segui attentamente i miei suggerimenti potrai ottenere risultati immediati!

Ecco a te di seguito i sette passi per avviare il tuo progetto di scrittura.

7 passi semplici e veloci per scrivere una storia originale e guadagnarci:

1) Le tue passioni al primo posto!

Parti dalle tue passioni!

Parla di ciò che ti piace, piuttosto che scegliere una storia, un genere, solo perché pensi che attiri l’attenzione, venderà sempre di più qualcosa che è totalmente tuo, il lettore noterà se ciò che è scritto ti appassiona o meno.

Parti dal tuo vissuto da ciò che ti piace, guarda ciò che ti circonda, ripensa ai libri che hai letto, i film che hai visto e le storie che hai vissuto.

Rielabora, cambia!

La prima stesura apparirà sempre simile a qualcosa che hai già visto, è normale ma nella sua forma completa anche la tua storia potrà avere successo.

2) Qual è il tuo genere?

Scegli un genere!

Puoi partire da quello che più ti piace!

Thriller, avventura, romantico, fantasy; devi scegliere tu!

Sì coerente con la tua scelta.

Parti da un macro-genere, ad esempio Fantascienza fino ad arrivare ad un mircro-genere, qualcosa di più specifico, ad esempio una Space Opera.

Oppure macro-genere: Commedia, micro-genere Commedia d’Amore. Maggiore sarà il macro-genere e più specifico sarà il micro-genere, più elevata sarà la quantità di persone che potranno fruire della tua opera.

Puoi anche fare una commistione di generi, una spy story con una importante storia d’amore al suo interno, ma fa che un genere sia quello predominante.

3) Il tuo protagonista

Pensa ai protagonisti della tua storia: sarà un romanzo corale? O avrai un solo protagonista?

Scegli in base a dove desideri che la tua storia voglia giungere.

Un’avventura solitamente può puntare anche su un solo personaggio (Robinson Crusow) oppure su un gruppo di persone (Il Signore Degli Anelli).

4) Comprimari convincenti!

Costruisci comprimari convincenti, ogni buona storia ha le sue basi non solo nella storia del protagonista ma anche nei personaggi secondari e se li prevede degli antagonisti!

Se il background del cattivo è ben strutturato come quello del protagonista il lettore si riuscirà ad immedesimare anche nelle motivazioni, non solo dell’eroe ma anche del antagonista.

5) Cosa muove la tua passione?

Decidi cosa muove il tuo protagonista, passione, amore, rabbia, vendetta, avventura e muovi la storia in quel senso.

Se ci sono più di un solo personaggio cerca di capire cosa muove ognuno di essi, sia che si tratti di personaggi minori o protagonisti e antagonisti così da permettere a più tipologie di lettori di immedesimarsi in una parte della tua opera.

6) Scegli l’ambientazione della tua storia

Scegli l’ambientazione, della tua storia. Dopo aver scelto un luogo, reale o immaginario, informati, fai delle ricerche su quel luogo così da renderlo più vero e credibile per il lettore.

Nel caso sia un posto immaginario scegli tu quali siano le caratteristiche ma fa sempre in modo che sia credibile per il tuo lettore.

7) Individua il fine ed il finale della tua storia

Punta sul finale, se è una saga fa che sia totalmente aperto, ovvero che attiri il tuo lettore ad acquistare il successivo. Ma anche nel caso si tratti di un’opera singola non rinunciare ad un possibile volume due, fa si, dunque, che la tua storia si chiuda in modo da far desiderare al lettore di volerne ancora.

Il fine è lo scopo, la morale della tua storia, decidi che messaggio vuoi che rimanga nel tuo lettore nel momento in cui legge l’ultimo rigo del tuo libro. Fa che sia un’idea ben precisa portata avanti durante tutta la storia.

Fai in modo che da questo momento il tuo libro sia per il tuo lettore identificabile con quell’idea o concetto!

Comincia da subito ad usare questi semplici passi per scrivere la tua storia e guadagnare!

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10 Segni evidenti che sei uno scrittore https://www.professioneformatore.it/10-segni-evidenti-che-sei-uno-scrittore/ https://www.professioneformatore.it/10-segni-evidenti-che-sei-uno-scrittore/#respond Mon, 05 Sep 2016 05:00:10 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=22552 Ti piacerebbe scoprire se dentro di te alberga uno scrittore in erba? Anche tu hai riposto nel cassetto il sogno di diventare un autore di successo pensando di non essere in grado di realizzarlo? Spesso per mancanza di tempo e di motivazione abbandoniamo le nostre migliori ambizioni finendo col dimenticarle quasi! Leggi attentamente le righe che […]

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Ti piacerebbe scoprire se dentro di te alberga uno scrittore in erba?

Anche tu hai riposto nel cassetto il sogno di diventare un autore di successo pensando di non essere in grado di realizzarlo?

Spesso per mancanza di tempo e di motivazione abbandoniamo le nostre migliori ambizioni finendo col dimenticarle quasi!

Leggi attentamente le righe che seguono, potresti accorgerti di celare da sempre un talento letterario, esercitando finalmente le tue doti nascoste.

Se sei solito impiastricciare fogli con scarabocchi da quando eri bambino, se hai un diario che aggiorni costantemente e scrivi nella tua agenda le frasi delle canzoni o le citazioni che ti colpiscono particolarmente, questo post fa per te.

Prosegui ancora un po’ per avere una piacevole sorpresa!

Qui di seguito sono riportati i dieci segni che rivelano che sei uno scrittore, anche se non ti ritieni all’altezza.

10 Segni evidenti che sei uno scrittore:

1) Sei un lettore appassionato

Tutti gli scrittori sono in verità lettori voraci. Ami leggere, spaziare tra i generi. Ovunque ti trovi, persino alla fermata della metro, appena hai una pausa ne approfitti per aprire il tuo libro ed immergerti nella lettura. La tua libreria straripa e quando ti trovi a passare davanti ad un negozio di libri non puoi fare a meno di entrarvi. Leggere per te è un vero e proprio piacere!

2) Preferisci esprimerti attraverso la scrittura

In ogni circostanza preferisci scrivere piuttosto che dire. Già dai tempi della scuola conseguivi voti massimi agli scritti e prendevi appunti copiosi durante le lezioni. Se devi comunicare un messaggio o fare un discorso lo organizzi prima su un foglio. Hai un diario o un quaderno dove appunti le tue riflessioni e che aggiorni costantemente. I tuoi biglietti di auguri per le ricorrenze non sono mai scontati!

3) Ami l’avventura

Ami viaggiare con la fantasia e la tua mente non è mai in un unico luogo. Ti piacciono le storie che raccontano di coraggio e di sfide da vincere, che si tratti di un romanzo bestseller o di un film, l’essenziale è che trasudi pathos. Ti piace suscitare emozioni creando immagini con le parole. Sei un sognatore nato.

4) Vivi ogni esperienza come arricchimento

Consideri le tue esperienze di vita e quelle degli altri come una miniera d’oro. Ti piace molto più ascoltare che parlare. Sei curioso e poni tante domande nel commentare ciò che accade. Ti interessa veramente comprendere il punto di vista del tuo interlocutore per accrescere ed ampliare le tue conoscenze e prospettive.

5) Sai riconoscere un buono scritto

Anche se non ti senti abbastanza bravo a scrivere, hai gusto e sai riconoscere un buon lavoro di scrittura. A volte rileggi un paragrafo più di una volta non per capirne il contenuto, ma per apprezzarne meglio la forma. E quando ti imbatti in qualcosa di incredibile ti capita di sorridere..

6) Scrivere per te è terapeutico

Per te mettere parole su carta è una terapia. Ogni volta che ti senti arrabbiato, triste o semplicemente vuoi fare un po’di ordine tra i tuoi pensieri, il tuo migliore amico è quel pezzo di carta che sta accanto a te. Sul foglio riversi i tuoi stati d’animo del momento, alleggerendoti delle tue preoccupazioni. Se per molto tempo non scrivi qualcosa, potresti implodere nelle tue emozioni!

7) Sei un attento osservatore

Hai una straordinaria sensibilità che ti permette di comprendere tutte le situazioni. Sei un attento osservatore dell’ambiente che ti circonda e ti accorgi anche del più piccolo mutamento intorno a te. Spesso noti dettagli che agli altri sfuggono e questa è una caratteristica poche persone possiedono!

8) Ritieni di poter migliorare

Se ti imbatti in qualcuno che scrive meglio di te, nella tua mente si affaccia immediatamente un interrogativo: “Se lui può scrivere in quel modo, posso farlo anche io?“. Perciò talvolta rischi di copiare lo stile di uno scrittore che ritieni migliore di te, perdendo originalità, ma questo dura poco e presto finisci per ritrovare la tua voce, perfezionando ancora di più la tua forma.

9) Trovi sempre tempo per la scrittura

Sebbene gli impegni di tutti i giorni siano interminabili e per quanto impegnativo sia il tuo lavoro, trovi sempre il tempo per esercitare la tua scrittura e per mettere nero su carta. Nella tua borsa infatti non possono mai mancare una penna e un’agenda!

10) Sei un “conserva parole”

Se una frase è ben formulata ed esprime un significato che per te è rilevante allora tu devi necessariamente appuntarla da qualche parte. Quando leggi un libro sei solito avere un block notes al tuo fianco dove annotare le citazioni più incisive. Come risultato hai un sacco di post-it, appunti, promemoria che di tanto in tanto adori ritornare a consultare.

Hai ancora dei dubbi sulla tua capacità di scrivere?

Rimandi continuamente la stesura di un tuo testo?

Devi sapere che molti scrittori di successo al principio della loro attività erano incerti del loro potenziale! Lo stesso Stephen King, autore di bestseller famosi in tutto il mondo al suo esordio si sentiva un terribile scrittore.

Presta attenzione ai 10 segni che rivelano che sei uno scrittore, se possiedi queste caratteristiche smetti di indugiare!

Abbandona ogni remora e lanciati nella frenesia della scrittura!

 

 

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Comunicazione: 6 trucchi per scrivere testi brevi ed efficaci! https://www.professioneformatore.it/comunicazione-6-trucchi-per-scrivere-testi-brevi-ed-efficaci/ https://www.professioneformatore.it/comunicazione-6-trucchi-per-scrivere-testi-brevi-ed-efficaci/#comments Tue, 05 Jul 2016 05:00:45 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=22503 Ti è mai capitato di rileggere un testo che hai appena scritto e spaventarti tu stesso di fronte al numero di pagine che sei riuscito a riempire? O di accorgerti che il tumulto di emozioni che avresti voluto esprimere ha perso forza e forma nell’espressione scritta? Il grande problema con il quale si confronta chi si […]

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Ti è mai capitato di rileggere un testo che hai appena scritto e spaventarti tu stesso di fronte al numero di pagine che sei riuscito a riempire?

O di accorgerti che il tumulto di emozioni che avresti voluto esprimere ha perso forza e forma nell’espressione scritta?

Il grande problema con il quale si confronta chi si approccia alla scrittura è l’incapacità di scrivere testi brevi ed efficaci.

Uno studio recente ha accertato che l’individuo di cultura media deve riuscire a trovare un interesse nel testo che legge all’interno dei primi tre paragrafi, altrimenti la sua attenzione cala rapidamente, fino a fargli abbandonare la lettura.

La soglia di attenzione si innalza solo nel momento in cui il lettore si trova di fronte a un testo che desidera leggere per motivi che esulano dall’utilità o dalla piacevolezza, come accade, ad esempio, con il romanzo di uno scrittore di cui ha già letto altre opere che gli sono piaciute.

Se sei un autore al suo primo lavoro, per te è essenziale che il lettore resti incollato alle tue pagine dall’inizio alla fine. E, per quanto possa raccontare una bella storia o esprimere innegabili verità, un testo troppo prolisso o che non riesce ad attirare l’attenzione difficilmente raggiunge questo scopo.

La scrittura è un metodo creativo in cui puoi esprimere te stesso, ma ciò non vuol dire che non esistano accorgimenti tecnici per rendere meglio ciò che vogliamo dire.

Ecco 6 semplici trucchi per scrivere testi brevi ed efficaci:

1) Show, don’t tell

La locuzione inglese che dà il nome a questa tecnica, tradotta letteralmente significa “mostra, non dire” ed è intesa proprio ad arginare i fiumi di parole che ci viene spontaneo mettere su carta nel momento in cui cerchiamo di far comprendere con esattezza lo stato d’animo di un personaggio.

Per quanto a uno scrittore piaccia farsi capire, descrivere ciò che pensa un personaggio toglie al lettore la sorpresa di scoprirlo poco a poco, di entrare in sintonia con lui lentamente, rivelando spesso intenzioni che rendono la trama più scontata di quanto potrebbe essere.

E tutto questo… impiegando davvero molte parole!

Quando noi interagiamo con le persone non possiamo leggere nelle loro menti, eppure spesso riusciamo a comprendere ciò che pensano. Le informazioni che possiamo trarre dal linguaggio del corpo e delle espressioni facciali sono davvero tante.

Piuttosto che descrivere gli stati d’animo e i pensieri dei nostri personaggi, ci basterà descrivere il gesto di una mano, uno sguardo, il movimento delle sopracciglia o un’azione improvvisa per lasciar intendere al lettore ciò che vogliamo trasmettergli.

Oltre a risparmiare sulle parole, terremo il lettore incollato alle nostre pagine, offrendogli i tasselli di un puzzle che lui dovrà ricostruire.

2) Usa periodi semplici

La comunicazione verbale è dotata di numerosi elementi che esulano dalle parole e che aiutano l’interlocutore a comprendere i significati che cerchiamo di esprimere. Talvolta si possono fare anche discorsi lunghi, con molte subordinate e decine di voli pindarici che collegano argomenti diversi, senza che coloro che parlano con noi si sentano smarriti.

Nella comunicazione scritta non c’è una voce umana che ci tenga svegli, né un’intonazione che ci conduca nei meandri delle emozioni altrui. È quindi molto importante non confondere il lettore con frasi troppo lunghe e articolate.

Quando puoi, evita incisi e subordinate, spezza spesso i periodi con i punti fermi. Quando ti pare che mettere il punto faccia assumere al testo un’andatura troppo incalzante, ricorda comunque di evitare periodi con più di una o due subordinate.

3) Usa (bene) la punteggiatura

La punteggiatura è un’arma fondamentale per evitare che il lettore abbandoni la lettura del tuo testo dopo le prime righe, frustrato dal non comprenderne il significato.

Tu conosci bene ciò che cerchi di esprimere, ma colui che si approccia ai tuoi scritti potrebbe incontrare serie difficoltà nel seguire il filo di un discorso in cui non sono segnalate le pause, le intonazioni, i punti su cui porre l’accento.

Eccoti alcuni consigli per un buon uso della punteggiatura:

  • Il soggetto non va separato dal resto della frase: anche quando il soggetto è composto da più parole e ti sembra doverosa una pausa, essa non va segnalata graficamente con la virgola, altrimenti la frase sembrerà monca.
  • Usa i due punti solo per spiegare meglio un concetto o per preannunciare una lista.
  • Usa con parsimonia i punti sospensivi ed esclamativi: entrambi servono a dare risalto. Se li usi troppo spesso, il lettore non saprà più dove vuoi che si soffermi la sua attenzione e sarà annoiato dalla continua enfasi.
  • Le congiunzioni non vanno mai dopo il punto. In realtà, questa è una regola sulla quale possiamo chiudere un occhio, nel caso in cui volessimo dare enfasi alla frase che stiamo per scrivere. Tuttavia, ricorda il punto precedente: se poni l’accento su tutto, non lo porrai su niente!
  • Ricordati che esiste il punto e virgola per le pause un po’ più lunghe o per i periodi più complessi.

4) Usa i dialoghi

La paura dell’utilizzo dei dialoghi è comprensibile: sin dalle scuole elementari ci hanno insegnato a preferire il discorso indiretto a quello diretto, per una questione di linearità ed eleganza della scrittura.

Se vuoi scrivere un romanzo, devi adoperare un registro comunicativo più variegato rispetto a quello che impieghi per un testo di saggistica. I dialoghi sono un’ottima occasione per fornire al lettore qualche elemento in più sui personaggi, tramite un peculiare modo di esprimersi o l’utilizzo di parole dialettali.

Inoltre, costituiscono un buon modo per evitare il “muro di testo”, lo spiacevole effetto visivo che si ha quando una pagina è piena di parole.

5) Evita le ridondanze

Nella saggistica, ripetere un concetto non è particolarmente elegante, ma spesso può essere funzionale a far capire meglio ciò che si intende dire. Nella narrativa, il nostro compito come scrittori non è spiegare, bensì sorprendere il lettore.

Una volta espresso, un concetto non va ripetuto ed è bene lasciare al lettore la sensibilità di coglierle o meno quel dettaglio.

Naturalmente, ci sono delle eccezioni a questa regola. Innanzi tutto, evitare le ridondanze non vuol dire che non possiamo esprimere uno stesso pensiero per due volte, in un romanzo intero.

Al contrario, ogni grande storia che si rispetti è basata su uno o più pensieri centrali che si ripetono in tutte le salse, dimostrandosi veri. Ciò che dobbiamo evitare è solo di cercare a tutti i costi, in una o più pagine consecutive, di inculcare un concetto al lettore. Ripetere e specificare un’idea fino a sviscerarla in tutte le sue sfumature ottiene l’effetto di banalizzarla.

Se evitare le ridondanze concettuali è importante, puoi immaginare quanto sia imperativo evitare le vere e proprie ripetizioni dei termini!

6) Lima il testo

Nel momento in cui ci esprimiamo, che sia a voce o per iscritto, noi buttiamo giù una serie di pensieri a mo’ di flusso di coscienza. Anche chi è pratico della scrittura difficilmente si accorge, sul momento, di mettere su carta una serie di espressioni e giri di parole che non sono affatto necessari.

Fare un accurato lavoro di limatura vuol dire poter sfrondare una parte enorme del testo, oltre ad aiutarci moltissimo nell’utilizzo di termini diversi, mai ripetitivi e, spesso, molto più appropriati e ricercati.

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Comunicazione: 7 segreti per dare di te un’immagine irresistibile https://www.professioneformatore.it/comunicazione-7-segreti-per-dare-di-te-unimmagine-irresistibile/ https://www.professioneformatore.it/comunicazione-7-segreti-per-dare-di-te-unimmagine-irresistibile/#respond Mon, 27 Jun 2016 05:00:35 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=22479 Sapevi che la comunicazione passa per il 55% attraverso il linguaggio del corpo e la gestualità? Sai qual è l’immagine che comunichi di te? I movimenti dei tuoi occhi, i gesti che compi, le posizioni che assumi, l’atteggiamento con cui ti poni in una relazione, sono tutti modi in cui invii messaggi ai tuoi interlocutori […]

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Sapevi che la comunicazione passa per il 55% attraverso il linguaggio del corpo e la gestualità?

Sai qual è l’immagine che comunichi di te?

I movimenti dei tuoi occhi, i gesti che compi, le posizioni che assumi, l’atteggiamento con cui ti poni in una relazione, sono tutti modi in cui invii messaggi ai tuoi interlocutori in maniera spesso inconsapevole.

Ciò che la mente umana fa in ogni momento è formulare dei giudizi in merito a ciò che ci circonda e alle persone che incontriamo. Basta una frazione di secondo e il gioco è fatto.

Questa persona è attraente?

Può essere utile alla mia vita sociale? Può costituire una minaccia?

Nel momento in cui incontri qualcuno, la tua mente si pone immediatamente queste domande, veicolando il tuo giudizio nei riguardi degli altri.

La mente degli altri funziona esattamente allo stesso modo!

Per dare di te un’immagine irresistibile è necessario allora manipolare il giudizio che gli altri si formano su di te, facendo in modo di suscitare un’impressione positiva.

Esistono dei piccoli trucchi che puoi utilizzare per influenzare in positivo l’opinione che le persone si formano di te prestando attenzione a ciò che dice il tuo corpo e utilizzandolo in maniera consapevole per sentirti sicuro, aumentando così la tua autostima.

Ecco di seguito i segreti per fare buona impressione sugli altri in qualsiasi situazione e risultare irresistibile.

7 trucchi per dare di te un’immagine irresistibile:

1) Mettiti nei panni degli altri

Immagina innanzitutto ciò che farebbe una buona impressione a te. E’ un passo avanti per avere un’idea di come comportarti con gli altri. Elimina i comportamenti negativi, che ti darebbe fastidio vedere negli altri, e rinforza quelli positivi che, invece, ami ritrovare in chi ti circonda.

2) Atteggiamento

Presta attenzione all’atteggiamento.

Mostrarti sicuro di te è fondamentale per fare una buona impressione: fai in modo di piacere a te stesso prima di cercare di impressionare gli altri. Cura il tuo aspetto, scegli il tuo stile e sentiti a tuo agio. Sii consapevole delle tue capacità e del tuo valore e vedrai che anche gli altri lo riconosceranno.

Saluta sempre cordialmente le persone che incontri e cerca di creare con loro un contatto con lo sguardo, in questo modo mostrerai di essere attento agli altri e questi sarà apprezzato dai tuoi interlocutori.

Quando ti presenti o saluti qualcuno, la tua stretta di mano dovrà essere ferma, ma gentile. Se avrai un presa troppo morbida sembrerà di stringere una mano “morta”, ciò porterà immediatamente l’altro a formarsi un giudizio negativo su di te. Al contrario, se la tua stretta sarà troppo forte, l’altro potrebbe sentirsi aggredito. Evita anche di agitare troppo la mano, in genere le persone non lo gradiscono.

 3) Postura

La postura è un altro elemento fondamentale: il tuo corpo parla più di quanto pensi, influenza il modo in cui gli altri ti vedono, ma è anche lo specchio di come tu ti percepisci.

Se stai dritto darai l’impressione di essere una persona sicura e determinata, al contrario di chi tiene spalle e occhi bassi.

Cerca di non incrociare le braccia e le gambe così da non mostrare un atteggiamento di chiusura, cerca invece di mostrarti aperto e accogliente nei confronti dell’altro.

4) Evita di sembrare distratto

Mantieni il contatto con il tuo interlocutore, senza appoggiarti a muri o oggetti. Questo non solo ti farà apparire insicuro, ma chi ti sta di fronte perderà interesse a proseguire la conversazione con qualcuno che appare distratto.

5) Posizione nello spazio

In aggiunta alla posizione del corpo, è importante il modo in cui ti posizioni nello spazio.

Il posto che scegli mentre stai interagendo con gli altri, determina la maniera in cui questi ti percepiscono. Posizionati a una distanza adeguata dal tuo interlocutore, non troppo lontano, ma neanche troppo vicino e evita di toccarlo per attirare l’attenzione.

6) Espressione del volto

Fai attenzione alle espressioni del volto.

L’espressione rivela la tua emozione del momento e l’espressione associata a ognuna di queste è universalmente riconosciuta da ogni essere umano, a qualsiasi cultura essa appartenga.

Ebbene, puoi usare la tua faccia per inviare agli altri informazioni su di te.

Mostrarti sorridente farà in modo che gli altri ti percepiscano come una persona allegra, mentre avere una faccia arrabbiata ti renderà meno gradito.

Quando entri in una stanza sorridi, così che gli altri pensino che sei felice di essere dove sei, ma attenzione a non offrire all’interlocutore un sorriso forzato, produrrà esattamente l’effetto contrario.

7) Mostrati interessante

Sceglieresti di iniziare una conversazione con qualcuno che ti sembra annoiato o arrabbiato?

Mostrati sempre pronto ad accogliere l’altro, fai in modo che entrambi siate a vostro agio nella conversazione e, possibilmente, fai in modo che ciò che dici risulti per lui interessante, in modo che sia motivato a continuare lo scambio.

Evita le comunicazioni inutili, vai dritto al punto ed esprimi con decisione la tua posizione, in questo modo chi ti sta di fronte avrà di te l’impressione di una persona sicura e gradevole e sarà felice di approfondire la tua conoscenza.

Questi pochi piccoli trucchi ti permetteranno di influenzare positivamente l’opinione che gli altri hanno di te, e se provi a metterli in pratica, ti accorgerai che, sentendoti più sicuro, la tua autostima aumenterà e il primo a modificare il giudizio e ad avere di te un’immagine migliore sarai proprio tu!

Preparati allora ad affrontare qualsiasi situazione con la sicurezza di dare di te un’immagine irresistibile!

Se poi vuoi fare davvero un salto quantico e imparare a comunicare con il tuo pubblico con disinvoltura, senza stress, e soprattutto in maniera efficace, dai un’occhiata al Public Speaking Legend, l’unico sistema garantito per diventare una leggenda del parlare in pubblico.

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Storytelling: la guida di Andrea Fontana per raccontare la tua impresa https://www.professioneformatore.it/storytelling-la-guida-di-andrea-fontana-per-raccontare-la-tua-impresa/ https://www.professioneformatore.it/storytelling-la-guida-di-andrea-fontana-per-raccontare-la-tua-impresa/#respond Thu, 02 Jun 2016 05:00:03 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=22433 Sapevi che lo storytelling è utilizzato da molti imprenditori di successo nei piani di comunicazione dei loro business? Hai mai pensato ad esso come uno strumento importante per la tua azienda? Andrea Fontana nel suo “Manuale di storytelling. Raccontare con efficacia prodotti, marchi e identità d’impresa” ti spiega come sia possibile unire i due ambiti […]

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Sapevi che lo storytelling è utilizzato da molti imprenditori di successo nei piani di comunicazione dei loro business?

Hai mai pensato ad esso come uno strumento importante per la tua azienda?

Andrea Fontana nel suo “Manuale di storytelling. Raccontare con efficacia prodotti, marchi e identità d’impresa” ti spiega come sia possibile unire i due ambiti e perché le aziende dovrebbero concentrarsi su questa attività.

Esperto di sistemi di formazione manageriale e comunicazione d’impresa, Fontana ha già all’attivo numerosi libri riguardanti lo storytelling oltre ad essere autore di testi sulle nuove modalità di training evoluto e comunicazione integrata con approccio narrativo.

In questo manuale, l’autore si focalizza su come lo storytelling sia un elemento importante della comunicazione per le imprese e come contribuisca a tradurre sul piano operativo alcuni obiettivi aziendali e di profitto, come ad esempio:

  • affermare identità e vision d’impresa
  • gestire il brand e la comunicazione (interna ed esterna)
  • formare e sviluppare il personale
  • potenziare il design di prodotto, la pubblicità e l’esperienza del cliente

Cosa si intende per storytelling?

In generale possiamo dire che è l’arte di raccontare storie.

In senso più ampio è la scienza che traduce e promuove le cose in parole, immagini, suoni e percezioni reali. Le rende quindi vere, pregne di significato e legittimate a esistere.

Storytelling applicato alle imprese

Questo strumento comunicativo può essere utilizzato anche dalle imprese.

Il termine storie all’interno di un’azienda ha assunto diversi significati.

Sono storie le parole e i discorsi con cui si definisce e si fa vivere la cultura di un’impresa. oppure i comunicati stampa con cui i vertici aziendali cercano di orientare l’opinione pubblica e il sociale d’impresa, o ancora un logo o uno slogan pubblicitario.

Fare storytelling significa allora, per un’azienda, saper gestire il proprio cambiamento culturale e organizzativo, raccontandolo con nuovi codici e stili linguistici e cercando di raggiungere 4 grandi obiettivi:

  1. presidiare l’esistente
  2. far adattare contesti, culture e individui
  3. far cambiare contesti, culture e individui
  4. eccitare gli animi

Storytelling: settori di applicazione

In quali specifici settori aziendali e in che modo puoi utilizzare lo storytelling nella tua impresa?

Fontana individua 6 aree in cui applicare lo storytelling come narrazione istituzionale:

  • strategia aziendale
  • brand management
  • comunicazione interna
  • pubbliche relazioni e advertising
  • formazione
  • design del prodotto

Ovviamente a queste aree corrispondono specifiche attività manageriali come ad esempio il controllo dell’identità e dell’immagine d’impresa, la gestione del cambiamento interno ed esterno, la guida delle complesse relazioni istituzionali, lo sviluppo commerciale.

A seconda delle aree e delle attività dovrai scegliere gli strumenti e le soluzioni adatte alla tua azienda.

In generale lo storytelling potrà essere attuato tramite 3 canali.

3 Canali dello storytelling management:

  • Il canale cartaceo: la narrazione diventa elaborazione letteraria
  • Il canale relazionale: la narrazione viene usata soprattutto come struttura e processo di lavoro
  • Il canale digitale: la narrazione diventa elaborazione digitale

Da sottolineare, però, che per iniziare un’attività di storytelling di impresa devi accertarti che siano soddisfatte alcune pre-condizioni organizzative fondamentali, tra cui:

  • Sponsorship istituzionale “medio-forte”: il management deve impegnarsi continuamente in prima persona nelle attività e diffondere gli eventuali strumenti
  • Comunicazione di supporto parallelo: lo storytelling ha bisogno di continuo supporto, soprattutto le prime volte che s’introduce in un’impresa
  • Il momento giusto per la giusta cultura d’impresa

In presenza di queste condizioni puoi iniziare a concentrarti sull’organizzazione della narrazione:

  1. fai uno studio autobiografico
  2. individua la funzione narrativa portante
  3. raccogli, analizza e seleziona le storie
  4. fai attività di posizionamento narrativo

Tutto questo non può prescindere dal considerare anche le dimensioni narrative, ovvero:

  • la pluralità complessa: considera tutti i ruoli presenti nelle organizzazioni;
  • la dimensione autobiografica: sii consapevole del bisogno profondo di espressione biografica individuale;
  • la dimensione etico-valoriale: cerca una corrispondenza, un allineamento tra i tuoi valori di riferimento e quelli del contesto in cui lavori, da cui scaturiscono discorsi di rispetto e sensibilità verso l’ambiente, le persone, ecc..
  • la dimensione affettiva-sensoriale: vivi il piacere di far parte dell’organizzazione per la sua qualità professionale ma anche per l’autenticità e l’intensità dellerelazioni sociali che è in grado di garantire.

Nel manuale queste nozioni teoriche e questi consigli su come approcciare allo storytelling sono spiegate molto attentamente. Fontana, però, non si limita alla teoria ma anzi porta alcuni esempi concreti ad avallare le sue tesi e i suoi principi.

Sono presenti nel libro, infatti, alcuni case studies di aziende di successo come Costa Crociere, Gruppo Autostrade, Vodafone e Schneider Electric.

Questi esempi sono molto significativi perché spiegano come grandi aziende abbiano utilizzato lo storytelling nei loro piani di comunicazione seppur con modalità diverse: dal canale tv all’inserto letterario, dai video con clienti reali ai cd. Ciò ci fa capire come siano molteplici i modi di narrazione istituzionale, ognuno con la sua specificità e con le proprie caratteristiche.

Come potrai notare sono tutti casi di aziende importanti che si sono affidate allo storytelling perché ne hanno previsto le potenzialità e i benefici che questa pratica può apportare nel raggiungimento degli obiettivi di impresa.

Il libro, seppur a tratti risulta essere troppo accademico e con un lessico troppo ricercato, è sicuramente un buon manuale di introduzione allo storytelling, molto utile per avere una visione d’insieme dell’argomento.

Potrai capire nel dettaglio, grazie ai case studies, come le aziende devono dare sempre maggiore importanza alla narrazione istituzionale e in che modo e attraverso quali strumenti lo storytelling è stato introdotto nei loro piani di comunicazione.

Quindi trai da questo libro i consigli utili per la tua attività di storytelling e racconta l’azienda ai tuoi clienti coinvolgendoli in questa esperienza.

 

 

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I consigli di Miranda Sorgente per rendere la tua comunicazione efficace https://www.professioneformatore.it/i-consigli-di-miranda-sorgente-per-rendere-la-tua-comunicazione-efficace/ https://www.professioneformatore.it/i-consigli-di-miranda-sorgente-per-rendere-la-tua-comunicazione-efficace/#respond Tue, 24 May 2016 05:00:23 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=22410 Vuoi realizzare una comunicazione efficace? Ti piacerebbe scoprire cosa funziona nelle relazioni? Come puoi fare per comunicare positivamente anche nei luoghi di lavoro? Queste sono solo alcune delle domande a cui cerca di rispondere Miranda Sorgente nel suo libro “Love Management – Il segno del tuo passaggio nel tempo“,  pubblicato da Guerini e Associati nel […]

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Vuoi realizzare una comunicazione efficace?

Ti piacerebbe scoprire cosa funziona nelle relazioni?

Come puoi fare per comunicare positivamente anche nei luoghi di lavoro?

Queste sono solo alcune delle domande a cui cerca di rispondere Miranda Sorgente nel suo libro “Love Management – Il segno del tuo passaggio nel tempo,  pubblicato da Guerini e Associati nel 2008.

Miranda Sorgente si occupa di Training e Coaching, si è formata nel quartier generale di Dale Canergie a New York e poi è diventata sua Partner in Italia. E’ l’ideatrice del metodo “Love Management”, il programma di crescita personale e aziendale che mette al centro il prendersi cura di se stessi, dei collaboratori, dei clienti.

Love Management è un manuale travestito da romanzo e si rivolge tutti coloro che stanno attraversando una fase di crescita personale, che desiderano migliorare le proprie capacità comunicative per far sì che le loro parole possano durare nel tempo e lasciare il segno del loro passaggio.

Partendo dalle sue esperienze personali, l’autrice ti accompagna nel percorso di crescita, guidandoti innanzitutto nella consapevolezza di te stesso e poi insegnandoti a relazionarti con gli altri.

La capacità di comunicare e di relazionarsi con gli altri sono proprio gli argomenti principali del libro. Quello che conta è quindi coltivare la tua capacità di comunicare, dotandoti di strumenti  che ti aiutino a migliorarla e ad affinarla.

Tutto ciò perché la nostra comunicazione non deve essere fine a se stessa. Deve esserci utile, nel lungo termine, per instaurare relazioni con gli altri basate sulla fiducia e sul rispetto reciproco.

Relazioni di qualità non solo nell’ambito familiare e personale, ma anche e soprattutto sul luogo di lavoro con i nostri colleghi, i nostri superiori e i nostri collaboratori.

Love management: la storia

Il libro racconta la storia di due donne, Chiara e Maria, rispettivamente una giovane manager piena di vita e una coach e imprenditrice di successo.

Chiara, dopo cinque anni di carriera, è arrivata a ricoprire una posizione di vertice nella sua azienda; sente però il bisogno di migliorare la sua comunicazione ed è per questo motivo che si rivolge a Maria, la migliore in questo campo.

Quanto conta la tecnica per una comunicazione efficace?

Comunichiamo in ogni momento, non soltanto verbalmente, ma attraverso vari canali e spesso non siamo consapevoli di tutto ciò. La comunicazione quindi, per essere efficace, è necessario che sia strutturata attraverso metodi e tecniche, che non sia lasciata al caso.

Per imparare a comunicare devi innanzitutto partire da te stesso, analizzarti e metterti in gioco.

Il destinatario prima di tutto

Per essere buoni comunicatori, è importante invertire l’ordine della comunicazione tradizionale: non più Mittente, Messaggio, Destinatario, bensì Destinatario, Messaggio, Mittente.

Essere coinvolgenti è la prima regola per comunicare in maniera efficace.

Ciò significa imparare a parlare di argomenti che interessano e che riguardano i nostri destinatari. Dobbiamo chiederci: Chi è il nostro interlocutore? Quali sono le sue aspettative, i suoi bisogni, i suoi interessi?

Per sintonizzarti con il tuo interlocutore è molto importante farlo ancora prima le parole traducano i tuoi pensieri.

E’ necessario intercettare nella nostra mente lo scopo della nostra comunicazione. A tal fine è fondamentale elaborare una struttura del tuo discorso per fissare i punti chiave e non dimenticarli nel corso della tua esposizione.

Come puoi fare per apparire credibile al tuo pubblico?

Miranda Sorgente scrive che a tal fine è molto importante  rischiare, mettersi a nudo, liberarsi della corazza che ha protetto il nostro cuore. Soltanto in questo modo riusciremo a far sì che le nostre parole arrivino ai nostri interlocutori come vere e credibili.

Il kit del buon comunicatore

Di quali strumenti possiamo avvalerci per comunicare bene?

Per diventare abili comunicatori saranno necessarie tre cose: la consapevolezza di ciò che vogliamo cambiare, la messa in pratica, vale a dire far propria attraverso l’esperienza la conoscenza acquisita e, infine, la costanza che ci permetterà di rendere naturale quanto abbiamo appreso senza fatica e senza renderlo finto.

Come far diventare le nostre parole immortali?

Come lasciare il segno del nostro passaggio nel tempo?

“Le parole possono essere fiori o veleno”, ciò sta a significare che a seconda dello scopo della nostra comunicazione e di ciò che la guida le nostre parole potranno costruire o distruggere, rassicurare o intimorire.

Le parole nel corso del tempo continueranno a condizionare i nostri interlocutori.

Ecco perché la nostra comunicazione va ripulita, affinata, focalizzata.

Con-dividere

Anche se l’analisi deve sempre partire da noi stessi, si innesca un processo che prima o poi ci metterà in contatto con l’altro.

La condivisione è un aspetto centrale della nostra comunicazione perché, anche se ognuno di noi è innanzitutto un individuo, non potrà fare a meno di connettersi con altre unità di cui avrà bisogno per garantire l’andamento ottimale della totalità.

Miranda Sorgente con Love Management ci propone non semplici miglioramenti ma veri e propri salti di qualità. Salti di qualità che avvengono tramite l’attribuzione del giusto valore alla nostra comunicazione, alla nostra capacità di comunicare.

E’ necessario creare empatia con il nostro interlocutore.

Come si fa?

Prima di tutto comprendendo lo scopo del nostro atto comunicativo, dando peso a quel meccanismo che avviene prima che i nostri pensieri si trasformino in parole.

Solo così riuscirai a sintonizzarti con il destinatario prima ancora di aprir bocca.

I pilastri di base della filosofia Love Management si riassumono nella frase di Miranda Sorgente “Scegliere con il cuore, agire con metodo”.

L’amore per l’autrice è infatti il comune denominatore, è il motore che mette in moto noi stessi e le nostre relazioni.

I risultati dell’agire con il cuore saranno di volta in volta differenti ma sempre soddisfacenti. E’ molto importante però apprendere i metodi attraverso quali agire verso noi stessi e verso gli altri.

“Love Management” attraverso i personaggi di Chiara e Maria, ci vuole far capire che si può fare business in modi molto diversi, ma alla base dei quali resta un denominatore comune: l’amore.

Miranda Sorgente, attraverso una forma semplice e alla portata di tutti, riesce a trasmetterci contenuti di altissimo valore ed immediatamente fruibili nella nostra vita privata, prima ancora che nella nostra attività.

Un punto di vista squisitamente femminile sul Management in rosa che scuote il pensiero attuale secondo cui la donna non può essere una buona manager e contemporaneamente anche moglie e madre.


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