Con il suo “Siamo tutti strambi“, Seth Godin ci rivela un inedito aspetto che sta caratterizzando sempre più l’idea di moderno consumatore: stiamo parlando della grande “tribù degli strambi”. L’autore anglosassone ha introdotto un nuovo concetto, quello di “strambo”, che è destinato a rivoluzionare totalmente le future strategie di marketing. Se vuoi restare al passo con i tempi, ti suggerisco di leggere attentamente questo articolo in cui ti propongo la recensione del testo di Seth Godin che ti aprirà nuovi orizzonti nella tua professione di marketer e non solo.

In Siamo Tutti strambi la “Massa” perde il suo Fascino 

Per Seth Godin l’ascesa degli “strambi” ha le proprie radici nella crisi della massa intesa come modello di “normalità”.

Per anni il marketing ha fatto leva sulle masse per improntare le proprie strategie vincenti e portare al successo grandi aziende, diventate, poi, veri e propri colossi. Dunque, la conquista delle masse è sempre stata la via del successo per qualsiasi strategia pubblicitaria. Le multinazionali hanno operato per anni, cercando di veicolare le scelte e le preferenze di un pubblico più vasto possibile.

Sembrerà paradossale, ma imporre il gusto comune, stabilire quale fosse la normalità è stata per anni la soluzione più semplice per le aziende di successo: del resto pensa un po’ che impresa titanica sarebbe stata cercare di personalizzare i prodotti secondo i gusti di ogni singolo consumatore.

E se non fosse più così? Se qualcosa fosse cambiato? E’ proprio su questo che Godin ci mette in guardia. La “tribù degli strambi” si sta facendo sempre più folta ed è meglio conoscerla bene se non si vuol esser tagliati fuori dal mondo del marketing.

Che cos’è la “Tribù degli Strambi”?

Chi sono gli strambi? Perché il “normale” non è più di moda? In che modo questo influisce sul marketing? Questi sono alcuni quesiti che potrebbero sorgerti e che Godin risolve brillantemente nel suo saggio. Gli strambi sono quei consumatori che escono fuori dagli schemi del gusto comune, quelli che in passato costituivano le cosiddette “nicchie di mercato”. La singolarità di quello che sta accadendo, e che Godin ha intuito, è che queste piccole “tribù” di consumatori stanno prendendo il sopravvento sui cosiddetti “normali”. Questo fenomeno sta progressivamente depotenziando la funzione delle masse e così anche delle tradizionali strategie di marketing. Se vuoi avere successo nel mercato attuale, devi rivolgerti alle esigenze di questi nuovi consumatori affamati di prodotti personalizzati, ritagliati sulle proprie esigenze e fuori dagli schemi e gusti comuni.

Ormai Siamo tutti strambi 

Secondo Godin questo processo di “strambizzazione” coinvolge tutti noi ed è l’effetto di fenomeni sociali ed economici che ben conosciamo. Ma com’è possibile che stiamo cambiando senza accorgercene? E’ davvero possibile una cosa del genere? Bene, Godin ci elenca quattro elementi che stanno cambiando la società.

1. Il primo è l’aumento della creatività. Quante persone conosci che hanno improvvisamente sviluppato passioni creative che prima non avresti mai immaginato gli interessassero? Secondo Godin è tutto merito (in qualche caso demerito, quando i risultati sono discutibili) di Internet e dei numerosi mezzi tecnologici che si hanno a disposizione. Eserciti di fotografi amatoriali, musicisti improvvisati e scrittori di blog si affacciano sul mercato con bisogni del tutto unici e personalizzati.
2. Il secondo elemento è la diretta conseguenza del primo. La creatività offre nuove opportunità di lavoro e ciò rende più produttivo l’uomo che ha la possibilità di arricchirsi facendo ciò che gli piace.
3. Terzo elemento è il marketing che si sta muovendo nella direzione degli “strambi” cercando di soddisfare le loro necessità.
4. L’ultimo elemento è il potere aggregativo di queste “tribù” di consumatori che, grazie ad Internet, riescono a creare delle vere identità collettive.

Questi quattro pilastri hanno tutti un comune denominatore, Internet. Se ti chiedi come uno strumento così utile possa essere fonte di “stranezza”, la risposta è semplice. Godin vede in Internet un terreno estremamente fertile in cui il seme della “stramberia” attecchisce. Il web, infatti, è ricco di opportunità, di spunti, di informazioni. E’ così che alimenta nelle persone la consapevolezza della scelta come esercizio di un proprio potere. Questa nuova tendenza ha spostato l’attenzione dei marketer dalla massa, come fulcro sul quale fare leva per le proprie strategie, alla nuova “tribù degli strambi”.

Una retta sostituisce la Campana di Gauss

Un efficace strumento di rappresentazione, utilizzato dal marketing per raffigurare le tendenze del mercato, era la famosa campana di Gauss. Gli “strambi” hanno trasformato questa campana in una linea retta. Non c’è più un picco di scelte occupato dal consumatore “normale”, ovvero dalla massa. La linea retta, con l’affollarsi di utenti “strambi”, è più adatta ad incarnare la moltitudine di domande differenti presenti sul mercato. Questa immagine è utile anche a mostrare la risposta dei marketer, per i quali non esiste più una strategia ottimale ma il cui optimum è diversificare la propria offerta.

La Mia opinione su “Siamo tutti strambi“
Il libro di Seth Godin “Siamo tutti strambi” è ricco di spunti e di riflessioni estremamente contemporanee e si afferma come un’efficace chiave di lettura per il futuro di un settore in continua evoluzione come quello del marketing.

Nessuno, prima di Godin, aveva mostrato i cambiamenti della società e dei suoi bisogni come uno scontro tra “tribù”: gli strambi contro i normali. Ogni grande cambiamento della storia è stato contraddistinto da importanti dualismi, dove il nuovo ha soppiantato il vecchio portando con se innovazioni in ogni aspetto della vita umana.

Oggi ci troviamo di fronte all’ascesa degli “strambi”, una categoria in cui tutti noi siamo inclusi senza nemmeno accorgercene. Per avere successo è fondamentale saper leggere il cambiamento prima degli altri e non farsi trovare impreparati. Se quello che ti interessa davvero è stare un passo davanti agli altri, non potrai lasciarti scappare questo piccolo gioiello di Seth Godin.

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