Giordano Saulino Mare Aldo | Professione Formatore https://www.professioneformatore.it Risorse per formatori e coach eccellenti Thu, 28 Sep 2017 13:13:34 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.7.12 La chiave della ricchezza: i consigli di Napoleon Hill per la prosperità https://www.professioneformatore.it/ricchezza-i-consigli-di-napoleon-hill-per-una-vita-prospera/ https://www.professioneformatore.it/ricchezza-i-consigli-di-napoleon-hill-per-una-vita-prospera/#respond Mon, 09 May 2016 05:00:23 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=20688 Sai qual è la chiave principale della ricchezza? Ti piacerebbe conoscere le fonti per una vita prospera? Nel testo, La chiave principale della ricchezza, Napoleon Hill (famoso autore del più volte best seller “Pensa e Arricchisci te Stesso“) individua alcuni fondamentali principi per una vita prospera. Si tratta di un’opera scritta a oltre ottant’anni d’età  e che pertanto rappresenta […]

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Sai qual è la chiave principale della ricchezza?

Ti piacerebbe conoscere le fonti per una vita prospera?

Nel testo, La chiave principale della ricchezza, Napoleon Hill (famoso autore del più volte best seller “Pensa e Arricchisci te Stesso“) individua alcuni fondamentali principi per una vita prospera.

Si tratta di un’opera scritta a oltre ottant’anni d’età  e che pertanto rappresenta un po’ la summa del suo pensiero; un esteso manuale filosofico che tratta non solo della ricchezza materiale, ma anche della felicità, della soddisfazione personale, della prosperità in senso lato.

In effetti, in La chiave principale della ricchezza, questa “chiave” non viene mai esplicitamente indicata: Hill introduce piuttosto diciassette principi, “le porte delle ricchezze”, attraverso cui passare per raggiungere la prosperità.

Principi per aumentare la tua ricchezza

Il primo principio che Hill presenta è la chiarezza degli obiettivi: uno scopo definito “cambia la biochimica della mente”, stimola la collaborazione degli altri, genera fiducia, fugando i dubbi e la paura di fallire, genera un atteggiamento mentale positivo.

Il modo migliore per raggiungere questi obiettivi, poi, è quello di “dare il 110%”, impegnarsi al massimo delle proprie possibilità se non oltre, pur senza aspettarsi di ricevere qualcosa in cambio, senza garanzia di risultati.

Hill ricorda che il suo principale mentore, Andrew Carnegie, aveva un operaio nelle sue acciaierie, tale Charles Schwab, noto per fare sempre più di quanto gli si richiedesse. Per questo motivo, Carnegie arrivò a pagarlo fino a 75mila dollari l’anno (una cifra faraonica nell’Ottocento), poi un premio di un milione di dollari per la sua abnegazione, infine lo promosse a direttore generale dei suoi stabilimenti.

Si può obiettare che Schwab facesse tutti questi straordinari proprio perché immaginava di ottenere questo scopo, allora Hill fornisce un altro esempio: un’anziana signora entrò in un negozio di arredamenti di New York non per acquistare qualcosa, ma per ripararsi dalla pioggia.

Un giovane commesso, in maniera del tutto disinteressata, andò a portarle una sedia e quando smise di piovere, la riaccompagnò gentilmente in strada. Quel commesso non sapeva che aveva incontrato la madre di Andrew Carnegie, la quale, qualche tempo dopo, contattò i titolari del negozio e cercò proprio lui, per chiedergli di accompagnarla in Scozia ad aiutarla ad arredare la sua lussuosa dimora, il castello di Skibo. La vicenda finì nell’acquisto di mobili e arredi per un valore di molte migliaia di dollari e con la promozione del gentile commesso.

Un altro principio importante per il raggiungimento di ricchezza e prosperità è la fede, intesa non in modo strettamente religioso, ma come il legame tra la mente individuale e “l’Infinita Intelligenza”.

La fede, applicata ad un obiettivo, consiste semplicemente nel credere che cose impossibili possano diventare reali e in questo senso vale più di tutto il denaro del mondo: i grandi imprenditori di successo sono coloro che hanno immaginato e creduto alle cose prima che fossero create.

La vera fede, per paradosso, si manifesta in concomitanza di un’emergenza, all’insorgere di uno o più problemi che sembrano insormontabili, tali, quindi, da costringere gli uomini ad affidarsi ad una forza più grande di loro. Ciò li porta ad abbracciare serenamente una convinzione apparentemente folle: questo è quel che Hill definisce “un atto di fede”.

12 Ricchezze della vita più importanti del denaro

Hill elenca “dodici ricchezze” della vita più importanti del denaro: un atteggiamento mentale positivo, una buona salute, l’armonia nel rapporto con gli altri, la volontà di condividere le tue fortune, fare qualcosa per il semplice amore di farlo, una mente aperta, autodisciplina, capacità di comprendere le persone, la sicurezza economica.

Un bene preziosissimo è la disponibilità a ricevere: questo è il fulcro della tua “vibrazione” che trasmette all’universo il tuo stato mentale e capta messaggi a livello subcosciente. Quando il tuo io negativo prevale, la vibrazione attrarrà menti e situazioni altrettanto negative, quando prevale quello positivo, avviene l’opposto.

Esistono persone negative, meschine, che sono riuscite ad arricchirsi?

Sì, ma a loro mancano le ricchezze più grandi e intangibili: amore, amicizia, cameratismo, armonia familiare, amore per il proprio lavoro, salute, speranza, rispetto per la natura, assenza di paure. La compensazione è il grande disegno cosmico dell’universo: per ottenere qualsiasi ricchezza, devi “dare” prima di “ricevere”; potrai ricevere subito, o in futuro e in modo inatteso, ciò che conta è che tu decida di dare agli altri disinteressatamente, senza aspettarti un’immediata contropartita.

La cosa che impressiona de La chiave principale della ricchezza è quanto questo libro assomigli ai manuali motivazionali di taglio spiritualista e New Age, nonostante il percorso personale puritano di Hill fosse completamente diverso, i suoi punti di riferimento provenienti addirittura da un’altra epoca (quella dei grandi capitani d’industria dell’Ottocento) e il suo libro sia stato scritto con un approccio abbastanza pratico.

Per quanto si possa essere cinici e materialisti, di fronte a tali analogie e ai numerosi esempi di successo presentati, è difficile non fermarsi a riflettere.

E tu cosa ne pensi?

La Chiave Principale della Ricchezza
Preparare la mente ad accogliere le 12 richezze della vita

Voto medio su 3 recensioni: Da non perdere

€ 12.5

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Il Segreto di Rhonda Byrne per ottenere dalla vita ciò che vuoi https://www.professioneformatore.it/il-segreto-di-rhonda-byrne-per-ottenere-dalla-vita-cio-che-vuoi/ https://www.professioneformatore.it/il-segreto-di-rhonda-byrne-per-ottenere-dalla-vita-cio-che-vuoi/#respond Tue, 03 May 2016 05:00:15 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=21012 Nella tua vita, senti che tutto va storto? Ai guai si sommano altri guai in una catena di eventi che sembra destinata a distruggerti? E se ti dicessi che esiste un segreto per uscire da ogni difficoltà e ottenere ciò che vuoi e che qualcuno ha capito quale sia e ci ha scritto pure un […]

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Nella tua vita, senti che tutto va storto?

Ai guai si sommano altri guai in una catena di eventi che sembra destinata a distruggerti?

E se ti dicessi che esiste un segreto per uscire da ogni difficoltà e ottenere ciò che vuoi e che qualcuno ha capito quale sia e ci ha scritto pure un libro sopra?

No, non ti sto prendendo in giro e ora che ho la tua attenzione ti voglio parlare di un fortunatissimo manuale per lo sviluppo personale. Si chiama, appunto, “The Secret” (Il segreto) ed è stato tratto dall’omonimo documentario che fu il DVD più venduto su Amazon nel 2007 ed è edito anche in italiano.

L’autrice, Rhonda Byrne, non se la passava in buone acque nel periodo in cui ebbe l’illuminazione che le fece intuire il segreto per ottenere dalla vita quel che si vuole: la sua attività di produttrice televisiva era vicina al collasso, suo padre era morto da poco.

Tutto cominciò quando sua figlia le regalò una copia de La scienza del diventare ricchi di Wallace Wattles, una lettura che non la convinse subito, ma le fece avere una grande intuizione. Messa in pratica, questa intuizione, Byrne cambiò la sua vita privata e finanziaria nel giro di pochi mesi. Convinta di aver scoperto un grande “segreto” che meritasse di essere maggiormente divulgato, prese a realizzare il film e dopo il libro che ha venduto perfino di più.

Quale sarebbe questo straordinario segreto?

Un vero e proprio principio metafisico, la “Legge dell’attrazione”: qualunque cosa tu concepisca nella tua mente o attiri la tua attenzione, diventa reale. L’universo è un grande sistema di energia e tutte le energie che lo compongono vibrano ad una frequenza per via di grandi campi magnetici in connessione tra loro e in tutto questo tu attrai cose, persone e situazioni che vibrano a frequenze simili alla tua.

Se decidi di cambiare frequenza, modificando i tuoi pensieri, potrai diventare una persona diversa che attrae persone e situazioni diverse. La legge agisce sempre e comunque, che tu ci creda oppure no, ma se decidi di crederci avrai la possibilità di “immaginare la tua vita come esistente”.

Tutto ciò che devi fare è usare il “processo creativo”: chiedere all’universo formulando una domanda mentale assolutamente esplicita; aver fede, parlando, agendo e pensando come se avessi già ottenuto quello che desideri; prepararti a ottenere, gioire per ciò che sta per arrivare perché le sensazioni positive sono quelle che stimoleranno le vibrazioni necessarie perché il tuo desiderio si realizzi.

L’universo crea e si trasforma senza sforzo: per questo devi eliminare ogni forzatura nei tuoi pensieri e nelle tue decisioni, la meditazione può essere molto utile a ispirarti la calma necessaria.

È importante inoltre allineare le tue azioni e le tue scelte al tuo desiderio: vuoi una particolare casa? Va’ spesso a guardarla e immagina di viverci. Non domandarti “come” la otterrai, trasmettendo così all’universo un segnale di dubbio. Ti basti sapere che la otterrai.

Quando fai di notte un viaggio che non hai mai intrapreso prima con la tua auto, non ti serve conoscere già tutto il percorso, ti basta solo che i fari illuminino sempre la tua strada. Orienta la tua vita all’amore e alla gratitudine per tutto ciò che oggi riempie la tua vita e orienterai il tuo essere a emanare vibrazioni positive: così i tuoi desideri si realizzeranno più velocemente.

Il modo più semplice per avere tutto quello che vuoi nella vita è essere e sentirti felice ora!

Vuoi diventare ricco?

Non concentrarti sul fatto di non avere abbastanza denaro, ma sulla ricchezza, confidando sul fatto che l’universo troverà il modo di fartela raggiungere.

Nel capitolo, The secret to money, Byrne cita la maniera grazie alla quale Jack Canfield non arrivò a guadagnare centomila dollari, ma fece più di un milione più avanti: attaccò un biglietto con sopra scritto “centomila dollari” al soffitto e ogni giorno immaginava come sarebbe stato averceli.

Un mese dopo, ebbe un’idea “da centomila dollari”: pubblicizzò il libro che aveva scritto su una popolare rivista americana e le vendite del libro decollarono. Non guadagnò centomila dollari, ma ci andò vicino, così Canfield spostò l’obiettivo a un milione di dollari e, a tempo debito, per il primo libro della serie Una tisana calda per l’anima il suo editore gli firmò un assegno per un valore perfino superiore a quella cifra.

 “Il segreto” non riporta indicazioni utili solo a migliorare le proprie finanze, ma anche capitoli sulla salute, sui rapporti interpersonali e su come cambiare il mondo attraverso la legge dell’attrazione.

La Legge dell’attrazione è davvero un segreto?

Le cose al mondo funzionano davvero in questo modo esatto?

Non lo so e non mi permetto di giudicarlo. Ma non posso negare nemmeno l’esempio di milioni di persone le cui convinzioni, sostenute da fede e forti emozioni, si sono trasformate in realtà.

Se oggi non sei felice, la condizione in cui ti trovi oggi non rappresenta “te”: è solo il risultato di ciò che hai fatto e pensato in passato, il tuo futuro può essere completamente diverso. Potrai pensare che “Il Segreto” sia stata solo una geniale e milionaria operazione di marketing, ma moltissime persone testimoniano di averne sperimentato i potenti effetti.

E tu, cosa sei disposto a credere?

 



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Libertà finanziaria: i consigli di Ramsey per raggiungerla https://www.professioneformatore.it/liberta-finanziaria-i-consigli-di-ramsey-per-raggiungerla/ https://www.professioneformatore.it/liberta-finanziaria-i-consigli-di-ramsey-per-raggiungerla/#respond Fri, 29 Jan 2016 06:00:14 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=21024 Quanto è importante la libertà finanziaria? Come puoi raggiungere quello stato di benessere che ti conduce alla pace finanziaria? Ti è mai capitato nella vita di essere riuscito finalmente a guadagnare una certa quantità di ricchezza e scoprire di colpo che quei soldi non erano poi così tanti come pensavi perché anche le tue spese erano […]

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Quanto è importante la libertà finanziaria? Come puoi raggiungere quello stato di benessere che ti conduce alla pace finanziaria?

Ti è mai capitato nella vita di essere riuscito finalmente a guadagnare una certa quantità di ricchezza e scoprire di colpo che quei soldi non erano poi così tanti come pensavi perché anche le tue spese erano aumentate? C’è chi ha problemi economici più gravi quando guadagna molto rispetto a quando guadagna poco.

Questo perché le persone hanno bisogno della libertà finanziaria e mentale più che del denaro.

L’ha imparato bene Dave Ramsey, investitore e scrittore di successo statunitense. A metà degli anni ’80 aveva 26 anni, guadagnava una fortuna nel mercato immobiliare e con sua moglie viveva nello sfarzo. Le banche gli concedevano ampio credito. Un paio d’anni dopo l’economia frenò e le banche cambiarono atteggiamento, cominciando a limitare i crediti e chiedendo la restituzione dei prestiti. Ramsey si ritrovò a dover rimborsare oltre un milione di dollari in tre mesi e la cosa distrusse la sua attività. Un altro anno ancora e Ramsey dichiarò bancarotta, sua moglie lo lasciò.

Tuttavia, imparando a risparmiare e a spendere meglio il denaro, riuscì a ricostruire la sua società e a salvare il suo matrimonio in pochi anni. Molti allora, tra amici, colleghi e vicini, presero a chiedergli consigli sempre più strutturati per risolvere i loro problemi economici, cosicché Ramsey formulò un piano per la libertà finanziaria e ci scrisse appunto “La pace finanziaria”  che divenne un best-seller. Nel 2003, ne uscì una versione rivisitata dai commenti della moglie Sharon, con capitoli e dati nuovi e aggiornati. Questa versione rivisitata è oggetto della nostra recensione.

Libertà finanziaria: i consigli di Ramsey per raggiungere la pace finanziaria 

Nella prima parte del libro, Ramsey rivela che negli Stati Uniti l’irresponsabilità economica è uno dei più gravi problemi per le famiglie. Ogni nucleo familiare ha in media debiti per 40mila dollari e ciò crea all’interno di 7 famiglie su 10 tensioni e problemi; la maggior parte dei matrimoni fallisce per cause finanziarie; debiti ipotecari, crediti al consumo e pignoramenti sono aumentati esponenzialmente per tutti gli anni ’80 e chi fallisce è generalmente qualcuno della classe media che ha “volato troppo in alto”; più di due terzi degli americani vivono letteralmente “da una busta paga all’altra”. Troppo concentrati sull’essere consumatori piuttosto che produttori, sono le cose a possedere le persone e non viceversa.

Ramsey parla diffusamente dei pericoli delle carte di credito che spesso fanno perdere il controllo sulle proprie spese e consiglia di usare prevalentemente contanti o bancomat per effettuare pagamenti. Invece che acquistare un’auto di lusso a rate o in leasing, cosa che ti obbligherebbe a vincolarti ad un piano di rientro quinquennale cui dovresti far fronte anche se magari si profilano tempi duri, meglio comprarne una più economica e mettere da parte il denaro risparmiato in un conto con un buon tasso di interesse. Così, a distanza di sette anni circa avrai soldi a sufficienza per comprare una bella auto di marca in contanti e risparmi da reinvestire.

Se devi contrarre un prestito, fallo il più possibile a breve termine e per beni che si rivalutino. Estingui i mutui quanto prima, anche per realizzare notevoli risparmi. Se sei già vincolato ad un mutuo a lungo termine, anche facendo dei pagamenti aggiuntivi anno per anno potrai risparmiare in maniera notevole alla lunga. Ramsey promuove anche una forma di riduzione dei debiti che chiama “debito valanga”. Essa consiste nell’abitudine di rimborsare prima il debito più piccolo, a prescindere dagli interessi pagati sui debiti maggiori, per poi impiegare il denaro che avresti normalmente pagato ogni mese per saldare il debito immediatamente superiore. Estinto questo debito, passa a quello dopo. Man mano, la somma che sei in grado di destinare ogni mese all’estinzione dei tuoi debiti comincia a diventare sempre maggiore, come una valanga, aiutandoti a liberartene prima di quanto possa pensare.

3 consigli per conseguire la libertà finanziaria:

  1.  Avere sempre contante per gli acquisti senza usare la carta di credito.
  2.  Accumulare ricchezza nel lungo periodo
  3.  Creare un fondo di emergenza col quale far fronte alle spese quotidiane di 3/6 mesi anche nel caso tu perda ogni introito. Per Sharon Ramsey, questo fondo di emergenza è anche in un certo senso un investimento sul tuo matrimonio.

Se, dopo aver creato il tuo fondo di emergenza e aver saldato i tuoi debiti, hai altro denaro da investire, allora vacci piano. Non hai nessuna sicurezza sull’andamento delle tue entrate future, quindi fai sempre investimenti prudenti; assicurati di avere dei risparmi di rinforzo per coprire le spese e i mesi sfitti se decidi di investire nel mercato immobiliare. Ramsey racconta che una volta, a cena con degli uomini ricchi e facoltosi, questi gli abbiano rivelato che “il modo più rapido per diventare ricchi è di non diventare ricchi in fretta”.

Non fare acquisti impulsivi, ma pianifica con calma i tuoi acquisti, senza fretta: spendere più di quel che guadagni è molto più facile di quel che si crede. Tieni un registro scritto di entrate e uscite di casa, proprio come se la tua famiglia fosse una piccola azienda. Quando ci si impegna insieme nella gestione finanziaria, inoltre, anche il tuo rapporto di coppia può trarne grandi benefici, come Dave e Sharon Ramsey hanno imparato dalla loro personale esperienza. In una coppia gli obiettivi sono comuni. Per avere la libertà finanziaria, è importante capire che tipo di rapporto avete col denaro e parlarne. La pianificazione comune dell’economia finanziaria migliora la comunicazione di coppia, cosa desiderata dal 97% delle donne, e Sharon Ramsey spiega che può anche guarire molte ferite. E non sottovalutare mai i consigli del coniuge.

Infine, Ramsey parla anche del circolo dell’eccellenza in cui entra chi svolge un lavoro che ama: fanne parte e guadagnerai necessariamente più di chi non ne fa parte. Se non ami il tuo lavoro attuale, non lasciarlo oggi, prima adempi alle tue funzioni, verifica la tua capacità di ripartire da zero, poi esplora nuove strade. Quando trovi il lavoro che ami, lavora sodo: passione ed impegno ti garantiranno la prosperità.

 

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I quadranti del cashflow – recensione https://www.professioneformatore.it/i-quadranti-del-cashflow-recensione/ https://www.professioneformatore.it/i-quadranti-del-cashflow-recensione/#respond Thu, 10 Dec 2015 06:00:22 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=20637 Hai mai pensato che ricchezza e serenità economica dipendano da una specifica educazione alla gestione dei flussi di denaro? Per Robert Kiyosaki, imprenditore e formatore di successo, autore di bestseller come Padre ricco, padre povero e appunto I quadranti del cashflow, i problemi di soldi delle persone dipendono principalmente dal fatto di non essere mai […]

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Robert Kiyosaki i quadranti del cash flow

Hai mai pensato che ricchezza e serenità economica dipendano da una specifica educazione alla gestione dei flussi di denaro?

Per Robert Kiyosaki, imprenditore e formatore di successo, autore di bestseller come Padre ricco, padre povero e appunto I quadranti del cashflow, i problemi di soldi delle persone dipendono principalmente dal fatto di non essere mai state istruite adeguatamente nella gestione dei flussi di denaro.

Questa ignoranza è aggravata dai riflessi psicologici legati alla gestione del denaro: è dura essere razionali nei confronti di qualcosa che controlliamo poco ma che è fondamentale per sopravvivere. Di conseguenza la paura predomina sulla logica e ci porta a ignorare il reale andamento del flusso di denaro.

I quadranti del cashflow è un libro controverso: gli errori tipografici e la pubblicità al network marketing lo rendono alle volte difficile da leggere; in molti lamentano una certa scarsità di consigli pratici, tuttavia è un libro affascinante, istruttivo e stimolante.

Vi si sostiene che tutti noi ci possiamo collocare in un quadrante finanziario, a seconda sia della nostra capacità di generare reddito che della nostra mentalità. I quattro quadranti sono indicati con le lettere:

  • D: dipendenti, sono coloro che sognano il posto fisso, la loro parola d’ordine è “sicurezza” che per loro deriva da un posto di lavoro stabile e retribuito, in effetti sono coloro che lavorano per il sistema;
  • A: lavoratori autonomi, le loro attività sono il cuore del sistema, le parole d’ordine “controllo” e “perfezionismo”, le cose devono essere fatte a modo loro, che ritengono essere quello migliore, le loro attività rimangono in genere di piccole dimensioni;
  • T: titolari di impresa, sono coloro che avviano, possiedono, acquistano un’impresa, cioè una parte di sistema che genera ricchezza;
  • I: investitori, sono quelli che producono ricchezza in modo passivo ricavando profitto dal denaro che immettono nel sistema.

quadranti del cash flow - Robert T. Kiyosaki

 

Poveri e ceto medio appartengono quasi sempre al quadrante D e ricavano la maggior parte del loro reddito da uno stipendio che se ne va subito per pagare debiti e spese, vivono letteralmente da una busta paga all’altra, anche se possono apparire benestanti. I ricchi, generalmente appartenenti ai quadranti T e I, ricavano dagli investimenti la maggior parte del loro reddito, grande abbastanza da ripagare sempre ogni passività.

Kiyosaki critica chi appartiene ai primi quadranti, pure se il loro modello di cashflow è considerato normale. Per quanto alti possano essere gli stipendi, i loro conti in banca si svuotano altrettanto velocemente di quanto si riempiono. La regola aurea dovrebbe essere quella di “pagare prima se stessi”, ma in realtà taluni lavorano continuamente per guadagnare denaro, mentre altri in effetti si fanno mantenere dal lavoro altrui, persino lo Stato e le banche. Questo schema poteva dare sicurezza e benessere nell’era industriale, ma nell’odierna era dell’informazione, dipendere solo dal proprio stipendio è folle: la perfetta circolazione delle informazioni permette a chi le sa usare di produrre flusso di denaro con investimenti accorti.

Molte persone appartenenti ai quadranti D e A pensano che un attivo sicuro gli derivi dalla proprietà della loro casa. Ma un attivo è qualcosa che fa fluire denaro nelle proprie tasche e in effetti, il più delle volte, una casa di proprietà il denaro lo fa fluire fuori da esse, a causa di lunghi mutui ipotecari. Casa tua diventa un attivo quando è pienamente tua e stai per venderla, ma a quel punto devi comprare un’altra casa dove abitare. Lo schema sociale poi impone che se il tuo reddito aumenta, allora è il momento di comprare una casa più grande, contraendo altri debiti. La casa è un passivo che in realtà arricchisce le banche.

Le persone che hanno avuto successo si sono basate sui fatti, non su opinioni generiche come “casa tua è un attivo” o “bisogna avere i soldi per fare i soldi”. Sono persone che conoscono i numeri e non investono su ciò che sembra più promettente a prima vista o a livello emotivo. Si informano sui numeri dedicando tempo ad aggiornarsi, ottengono così i migliori profitti. Diventano esperti nel riconoscere i problemi finanziari causati da persone meno istruite e li risolvono con grande profitto.

Istruirsi e aggiornarsi non significa studiare per ottenere un titolo di studio, significa non perdere il passo con ciò che ti succede intorno. Il capitalismo premia chi possiede l’intelligenza finanziaria. A lungo andare, chi fa così finisce con l’appartenere ai quadranti T e I e la ricchezza, a lungo andare, fluisce dai quadranti D e A verso i loro: quando avviene una crisi economica, ad esempio, e crollano i mercati, essi sono sempre quelli pronti ad acquisire attivi.

Bisogna trovare, quindi, il coraggio di compiere la transizione dai quadranti A e D a quelli T e I. È un grande passo sul piano psicologico e bisogna affrontare e superare la paura di perdere le poche sicurezze acquisite per potersi dedicare al perseguimento della vera libertà. Bisogna avere un progetto e pensare a lungo termine, senza tentare “il grande balzo”, non si diventa ricchi in fretta.

Non è fare ciò che fanno i ricchi a rendere ricche le persone, ma pensare come loro.

Non importa se non hai successo subito perché ciò che cambia è la mentalità: “prima di poter avere, bisogna essere”. Sostiene Kiyosaki che “il denaro è una droga” e le persone si assuefanno al posto fisso: sono felici quando sono pagate, preoccupate e tristi quando non lo sono. Chi appartiene ai quadranti T e I, intento a generare un sistema d’impresa che gli frutterà denaro in futuro, sa essere fiducioso e ottimista anche quando naviga in cattive acque. Inoltre, è necessario imparare a tollerare le delusioni: se impari ad aspettartele, saprai anche gestirle senza lasciar sfumare i tuoi obiettivi e il tuo successo. Come i veri titolari d’impresa e gli investitori, saprai che ci saranno degli alti e dei bassi e che il successo potrà richiedere tempo. Puoi trovare I quadranti del cash flow qui.

E tu, a quale quadrante appartieni?

I Quadranti del Cashflow

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The post I quadranti del cashflow – recensione first appeared on Professione Formatore.]]> https://www.professioneformatore.it/i-quadranti-del-cashflow-recensione/feed/ 0 L’arte di chi parte (bene) di Guy Kawasaki https://www.professioneformatore.it/larte-di-chi-parte-bene-di-guy-kawasaki/ https://www.professioneformatore.it/larte-di-chi-parte-bene-di-guy-kawasaki/#respond Thu, 22 Oct 2015 05:21:57 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=20342 Ovvero … Cinque consigli per un’impresa di successo Sei stanco di lavorare per qualcuno che sottostima le tue capacità e ti paga poco rispetto al lavoro che svolgi? Vorresti creare la tua impresa, ma non hai le idee chiare sul campo in cui lanciarti e hai paura di fallire subito? Stavi proprio cercando i consigli […]

The post L’arte di chi parte (bene) di Guy Kawasaki first appeared on Professione Formatore.]]> Ovvero … Cinque consigli per un’impresa di successo

Sei stanco di lavorare per qualcuno che sottostima le tue capacità e ti paga poco rispetto al lavoro che svolgi?

Vorresti creare la tua impresa, ma non hai le idee chiare sul campo in cui lanciarti e hai paura di fallire subito?

Stavi proprio cercando i consigli giusti per partire bene mettendoti in proprio?

Nel libro L’arte di chi parte (bene), l’imprenditore, guru e principale “evangelista” di Apple, Guy Kawasaki ne ha raccolti di molto preziosi, frutto della sua grande esperienza. Quindi…

Ecco a te i 5 consigli de L’arte di chi parte (bene)

Primo: Il mantra

Per cominciare, nel testoL’arte di chi parte (bene), Kawasaki sostiene che il motivo migliore per cominciare una nuova impresa sia creare qualcosa che abbia un senso: risolvere un problema a qualcuno, riparare una giustizia, salvare qualcosa da una certa fine oppure cambiare il mondo.

La sua guida non si rivolge tanto ai “colletti bianchi” o agli smanettoni di Silicon Valley, quanto piuttosto a chiunque ragioni su questi presupposti: essere un imprenditore è una condizione mentale. Le imprese possono avere come fine il denaro come non averlo, purché abbiano una valida ragion d’essere. Il punto è che se non hai una grande sfida da affrontare, oltre ai soldi e alle gratifiche, che ti faccia alzare la mattina per andare a lavoro, non realizzerai mai un grande obiettivo. Questa motivazione dev’essere come una specie di “mantra”, una formula “magica” che abbia il potere di farti emozionare e dare sempre il massimo. Non è uno slogan, una “tagline”, ma qualcosa di mistico.

Secondo: Spiriti affini e modelli d’impresa

Intorno a questo mantra, riunisci intorno a te le persone giuste per la tua organizzazione, spiriti affini il cui lavoro fornirà il valore aggiunto alla tua impresa. Sviluppa il tuo lavoro intorno a dei modelli imprenditoriali validi. Cercane uno semplice, condensabile in non più di dieci parole. Fallo gestire da una donna: in genere loro sono più pratiche e realistiche degli uomini nel valutare le possibilità di successo di un progetto imprenditoriale.

Non temere di cominciare in una piccola nicchia di mercato: tutte le più grandi imprese si sono sviluppate dopo essersi affermate con prodotti molto specialistici in piccoli mercati, anche Microsoft. Puoi proporre le innovazioni più geniali, se non hai un buon modello di business alla base che generi buoni profitti, non ti affermerai mai. Nel tuo lavoro, procedi per obiettivi, per assunti valoriali (la base del tuo modello di impresa) e per compiti chiari che devono essere svolti perché la tua organizzazione sia efficiente e grande.

Terzo: Bootstrapping

Se non disponi di grandi capitali di partenza, se non trovi altri investitori o un paracadute finanziario con capitale di rischio, lavora col “bootstrapping” (dall’inglese, “calzascarpe”). Fai partire, cioè, la tua impresa giusto con quelle poche risorse di cui disponi, riducendo i costi all’osso perché “la scarpa ti calzi perfettamente al piede”. Questo modello funziona se dai la massima importanza, non alla quota di mercato, né alla crescita o ai profitti contabili, ma al cash flow. Avrai entrate regolari immettendo il tuo prodotto sul mercato il prima possibile, anche se è ancora imperfetto (se riesci a venderlo, poi potrai sempre permetterti di produrre e venderne una versione aggiornata) e a costo di rinunciare a vendite più remunerative e di più lungo periodo. Potrai così procurarti liquidità, confrontarti col mondo reale e trasformare subito la tua impresa in una macchina agile, orientata ai risultati e all’esecuzione. È vero che con un prodotto imperfetto ti giochi la credibilità, ma è pur sempre meglio giocarsi quella che chiudere bottega prima ancora di cominciare.

Quarto: Pianificazione, promozione e marketing

Non cristallizzarti sulla promozione dei tuoi prodotti, comincia prima col produrre, vendere e trovare clienti ancor prima di dar via agli affari. Citando Eisenhower, Kawasaki sostiene che “i piani sono utili, ma la pianificazione è indispensabile”. I piani aziendali temporali sono utili per definire volta per volta gli obiettivi, gli investitori li richiedono, ma in effetti essi si basano sulla previsione di circostanze future in realtà ignote e spesso vanno cambiati in corso d’opera. Nemmeno gli investitori se ne fanno condizionare più di tanto: a loro interessa soprattutto che i vostri piani confermino l’opinione che già hanno della tua impresa. Contano davvero programmazione del lavoro, attuazione ed esecuzione. Ogni volta che organizzi un lancio promozionale o una presentazione, immagina, allora, di avere sulla spalla un omino annoiato che dice: “E allora?” La gente bada a come funzionano le cose in pratica.

Per quel che riguarda il marketing aziendale, Kawasaki afferma che:

  • Il prodotto dev’essere efficace, specifico per fare una cosa sola altrimenti genera confusione, semplice – se non è semplice non funziona;
  • Deve avere un nome che si possa trasformare in un verbo, che cominci con una delle prime lettere dell’alfabeto per comparire sempre in cima alle liste, che eviti le mode e non abbia numeri al suo interno;
  • Per lanciare una novità, bisogna sfruttare il “contagio” – quella cosa per cui, quando le persone provano il tuo prodotto, non possono poi più farne a meno – con un prodotto facile da usare e conveniente da acquistare. Queste caratteristiche faranno sì che molte persone utilizzeranno il tuo prodotto, creeranno movimento e attireranno la stampa che ti farà pubblicità gratuita e credibile;
  • Non devi dare un’immagine troppo seriosa e chiusa della tua impresa, promuovine invece il volto umano, mira ai giovani, fa’ beneficenza, presenta i tuoi clienti nel materiale promozionale, prenditi in giro nelle pubblicità, fatti degli amici prima di aver bisogno del loro aiuto: si sentiranno “in debito” con te in futuro.

Quinto: Il Mensch

Un imprenditore di successo dovrebbe essere quello che in lingua Yiddish viene chiamato “Mensch”: un esempio per gli altri, un uomo dai parametri etici e morali molto elevati, capace di fare sempre la cosa giusta, di pagare per ciò che riceve, di rispettare gli accordi, disposto ad aiutare chi non è in grado di restituirgli il favore.

Insomma, fa’ sì che le tue azioni siano mosse da un grande “perché” e troverai sempre un “come” per realizzare i tuoi obiettivi.

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