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Video per la formazione: scene di ordinaria pazzia
Anche se questa scena può sembrare inverosimile , in tante realtà lo stress abbonda .
Una scena che mostra in maniera cruda e diretta quello che accade quando si è tutti sotto pressione. Ambientata in una redazione di giornale, ma potrebbe essere tranquillamente trasportata in un qualsiasi luogo, ufficio o famiglia.
Pressioni, nervosismo, fretta, impegni, ansia, gelosia, intrecci tra vita privata e lavoro. La tensione si taglia col coltello. Che stress!
Si parla di riunioni , di emergenze, di imprevisti e alla fine può accadere quello che accade qui . Ottimo spunto formativo , tratto dal film “Cronisti d’assalto” , guarda il filmato qui
Buon Umore: 6 Modi per ritrovarlo anche in inverno
Quello che segue è un guest post di Cinzia Parmi, collega FORMATRICE, Insegnante e blogger esperta fondatrice fondatrice del blog per mamme www.mammastyle.it . In questo articolo Cinzia ci parla di “ Buon Umore in inverno”. Buona lettura a tutti !
Chi più chi meno, durante l’inverno, ma soprattutto le donne si sentono più irrequieti e giù di tono. Questo umore “basso” è sicuramente legato alla mancanza di luce ossia alle giornate “corte”, con poco sole e grigie. Vediamo quali potrebbero essere i modi per affrontare al meglio i mesi freddi.
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Vendite: come renderle la priorità quotidiana
Nella mia attività di formazione e coaching in tanti mi chiedono quale sia l’attività più importante nella quale investire per far crescere e prosperare un piccolo business!
Le statistiche ci dicono, che entro il primo anno di vita il 40% delle nuove attività (siano essi professionisti o piccole imprese) sono già fuori dal mercato (chiuse o fallite). Entro 5 anni , + dell’80% delle nuove imprese chiudono e a 10 anni di distanza sopravvive solo il 2% delle piccole attività fondate 10 anni prima. Perché succede questo?
Si potrebbe dare la colpa alla crisi certo! Ma se leggi questo blog sai che non mi piace dare la colpa del fallimento a cause eterne a noi e fuori dal nostro controllo.
Io penso che il motivo principale del fallimento sia sempre lo stesso. Gli imprenditori nel tempo perdono di vista l’aspetto più importante del business : le vendite.
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Chi è e cosa fa un formatore?
Quando mi chiedono: “che lavoro fai?” io rispondo sempre, ormai da 15 anni, “il formatore“!
Tuttavia capita ancora oggi che le persone rimangano perplesse a sentire questa parola, non riuscendo ad incasellarmi in una professione tradizionale e mi rispondano “il che ? l’informatore?“. Negli ultimi tempi per far capire subito di cosa sto parlando ho identificato una espressione semplice ma al contempo efficace quanto sintetica: “faccio i corsi di formazione“.
In due anni di vita di questo di blog ho ricevuto tante domande di persone interessate alla professione del formatore, in tanti mi hanno chiesto come si fa a diventare un formatore. E in effetti quella del formatore è una attività professionale che affascina tanti, ne è testimone il numero sempre crescente degli iscritti ai di corsi di laurea in “Scienze della formazione” e in “formazione degli adulti”. Ma cos’è e cosa fa un formatore?
In queste brevi righe vorrei provare a identificare una serie di tratti comuni utili, un domani, a formulare una definizione del mestiere di formatore e provando a tracciarne i confini del ruolo e degli ambiti operativi . >
Quella del formatore è una professione relativamente giovane diffusa in italia a ridosso anni ’70 per rispondere alle esigenze di aggiornamento e riconversione delle professionalità degli operai delle grandi aziende. Nel corso degli anni si sviluppa poi intorno a 4 tipologie di mercato che sono: le attività di formazione finanziata da risorse pubbliche, le attività autofinanziate dagli stessi corsisti, la formazione privata e la formazione aziendale. L’analisi del mercato della formazione professionale è un argomento ampiamente trattato nel filmato che trovi all’indirizzo web: https://www.professioneformatore.it/primo-piano/quali-sono-le-opportunita-di-mercato-per-un-formatore/ e quindi lo tralascieremo nel corso di questo articolo.
Non è semplice definire la figura professionale del formatore, sono tante scuole di riferimento e che si propongono di offrire percorsi di sviluppo delle competenze utili all’esercizio della professione ma, nessuna di esse aderisce ad una definizione considerata universale e standard.
Quindi, qualora si volesse ritagliare una “definizione di formatore” penso sia utile partire dall’analisi del suo ruolo professionale. Proviamo, quindi, a chiederci: Cosa fa il formatore? e cosa differenzia un formatore da un docente di scuola o da un professore universitario?
Diversamente da un docente di scuola o Universitario, che lavora sulle conoscenze dell’individuo il formatore (sia in ambito tecnico sia in ambito personale, motivazionale) lavora sulle competenze dell’individuo sulle sue skill, come direbbero gli anglosassoni.
Il formatore è una persona incaricata di sviluppare competenze nei suoi soggetti clienti. Siano essi un gruppo classe o un individuo singolo.Ma la competenza è sempre qualcosa che appartiene alla sfera personale del cliente, non è una cosa che può essere trasferita ma, è qualcosa che deve svilupparsi.
Il formatore è, fondamentalmente, un facilitatore dello sviluppo delle competenze. Cioè la sua azione è finalizzata a rendere semplice, veloce ed efficiente il processo di “Sviluppo” di nuove competenze.
Se partiamo dalla definizione classica di competenza (come un’insieme coordinato di risorse personali che permette lo svolgimento eccellente di una specifica mansione in un determinato processo produttivo) possiamo definire il formatore come quella persona che rende più semplice ed efficiente il processo di acquisizione delle risorse personali di lavoratore.
Il formatore quindi lavora per lo più su un Saper Fare e un Saper Essere di un lavoratore, piuttosto che sul Sapere.
La differenza principale quindi rispetto alle altre professioni dell’insegnamento (docente di scuola e professore universitario) la ritroviamo proprio nell’oggetto del suo operare.
Il formatore non trasmette concetti ma agisce come veicolo e acceleratore nello sviluppo di competenze da parte del cliente. E’ più vicino quindi alla figura professionale dell’allenatore sportivo che spiega tecniche, introduce tattiche di gara, mostra esercizi ginnici, motiva e accompagna l’atleta verso le sue migliori performance.
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