Commenti a: 10 domande che dovresti porti sul tuo posto di lavoro https://www.professioneformatore.it/10-domande-che-dovresti-porti-sul-tuo-lavoro/ Risorse per formatori e coach eccellenti Sat, 19 Oct 2013 13:11:42 +0000 hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.7.12 Di: Luciano Cassese https://www.professioneformatore.it/10-domande-che-dovresti-porti-sul-tuo-lavoro/#comment-15485 Sat, 19 Oct 2013 13:11:42 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=17635#comment-15485 In risposta a Matilde.

Matilde
Scusami ma solo oggi mi sono accorto che c’era il tuo commento
solitamente rispondo in massimo 2 giorni … non so perché ma questo mi era proprio sfuggito.

Innanzitutto voglio ringraziarti per il tuo contributo che penso possa ispirare tanti lettori di ProfessioneFormatore.it.
La condizione che descrivi è davvero comune in questo periodo storico che stiamo vivendo.

Anche io come te in passato mi sono ritrovato in una condizione come quella che descrivi ed ho provato non poca frustrazione nel fare un lavoro che non mi piaceva e nel quale mi sentivo sottovalutato.
Oggi faccio un lavoro che mi piace, vivo di quello che mi appassiona: sono un Formatore, e un internet marketer.
Questo mi permette di essere utile a tante persone e mi da la forza di alzarmi dal letto tutte le mattine con sempre maggior entusiasmo. Come ho fatto a cambiare la mia vita? Mi sono INVENTATO letteralmente il mio LAVORO.
Da tanto tempo ho abbandonato l’idea che esista “li fuori da qualche parte” un lavoro perfetto, un lavoro in cui sentirsi realizzati apprezzati e allo stesso tempo che ci dia la possibilità guadagnare dignitosamente. A meno che TU non te lo INVENTI! Il lavoro perfetto lo puoi creare solo tu!
L’unico modo che conosco per conciliare esigenze di Guadagno, REALIZZAZIONE PERSONALE e CREATIVITA’ è quello di mettersi in proprio.

In questi ultimi tempi un grande aiuto a realizzare la vita dei miei sogni mi è stato fornito dall’apprendere il marketing su internet.
Grazie ad Internet anche tu come me potresti Vivere delle tue passioni. Puoi trasformare le tue passioni in una attività redditizia on line in modo semplice e veloce. Io ho imparato da Italo Cillo.
Ti condivido con affetto il link alla principale scuola italiana di internet marketing per imparare a costruire un Business con le tue passioni On line
Cerchia Ristretta

]]>
Di: Matilde https://www.professioneformatore.it/10-domande-che-dovresti-porti-sul-tuo-lavoro/#comment-14704 Wed, 04 Sep 2013 15:57:32 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=17635#comment-14704 Caro Luciano,
il tuo post mi ha aperto ad una serie di considerazioni che, da oltre 3 anni (ovvero da quando ricopro questo ruolo in questa azienda) effettuo più o meno consapevolmente ogni giorno ma a cui non avevo mai dato una struttura così precisa e “scioccante”, perché tanti “no” tutti ammassati infelicemente insieme hanno un certo impatto.

Purtroppo ho totalizzato 9 “no” su 10, con la sola eccezione della domanda relativa allo stipendio, ma con l’aggiunta di un commento credo eloquente, ovvero che nessun compenso è a mio avviso accettabile per trascorrere 10/12 ore lontano dalla propria famiglia, dalla propria unica figlia di 21 mesi a non fare nulla, a non apprendere nulla, a cercare di crescere in un’azienda dove (per una serie di incomprensioni, relazioni mal gestite, un ambiente dai valori che non condivido e un capo che non ha interesse nel farmi crescere ma convenienza ad avere una persona qualificata a farle neppure da assistente ma da segretaria) non crescerò mai, in sostanza, a sprecare il tempo e ad assistere alla mia già bassa autostima precipitare a livelli talmente bassi da dovermi convincere contortamente che il mio problema non esiste, e che, non potendolo cambiare, preferisco non vederlo. La verità è che non riesco a non vederlo, neppure se cerco di chiudere gli occhi per il bene di mia figlia e per la pace in casa.

Quando dico che durante la mia giornata di lavoro non faccio nulla, non esagero, non è un caso, infatti, se oggi, in pieno orario di ufficio, io stia scrivendo queste righe e non stia lavorando, se stia cercando conforto o illuminazione nella rete anziché cercare di migliorare la mia situazione di lavoro in questa azienda, di ampliare le mie conoscenze o di rendermi maggiormente utile. Non sono più motivata e sono stanca di scavare buche e riempirle, stanca di chiedere un maggior coinvolgimento e maggiori responsabilità. Se l’ozio quotidiano credo sarebbe un dramma per chiunque, lo è in particolar modo per una persona che, come me, ante-maternità e ante-matrimonio era tutta lavoro e felice di avere una giornata piena di impegni, pensieri e idee legate alla “professione”. Non mi riconosco più e virgoletto la parola “professione” perché sento, so di non avere più una “professione”, di aver interrotto accettando questo lavoro, un percorso che mi iniziava ad appassionare, nel quale sono capitata per vie traverse ma che mi stimolava quotidianamente. Un percorso appena assaggiato (6 anni di esperienza della realizzazione di campagne marketing e comunicazione per due diverse aziende) e interrotto. Nel mentre il matrimonio, la nascita di una bimba, tanti cambiamenti che, soprattutto in una donna, in Italia, con i tempi, gli umori correnti, non sono una passeggiata. Perché mi trovo a fare un lavoro così lontano da quanto fatto prima? Perché ho avuto la naiveté di accettarlo sulla base di premesse poco chiare e che, per paura, per umiltà mia, per insicurezza, non ho mai spinto affinché si chiarissero con grinta e con tempi determinati. Nel mentre i rapporti si sono deteriorati, l’azienda (sentitasi tradita a mio avviso anche dalla mia maternità – di cui non ho mai “approfittato” – che brutto pensiero…ma sono pensieri che si è portati a fare) non fa altro che attendere che io me ne vada e io, giorno dopo giorno, cerco ancora di fare tabula rasa del giorno precedente, di tutti i dispiaceri e dei piccoli “lutti” che ha generato in me e mi faccio forza per recarmi a lavoro, censurare ogni giorno i miei sentimenti, la rabbia, la delusione, la paura e procedo per portare a casa lo stipendio.

Passione che mi aiuti ad andare “verso” qualcos’altro? Forza positiva che mi salvi dal remare solo “contro” e dall’alimentare solo energia per portarmi “via”? Le vedo appena e, appena le vedo e le sento vicine, incasso fallimenti e giù con il morale e su con valutazioni negative che mi fanno giungere alla conclusione secondo cui, se sono qui, è solo perché altre qualità e capacità non ne ho. Sono tre anni (perché ho capito prestissimo, dopo un paio di mesi che questa azienda e questo ruolo non facesse per me) che cerco alternative, sia di qualità (per reinserirmi nel mare magnum della comunicazione), sia per cercare di attivare
collaborazioni che mi possano stimolare ad ampliare le mie conoscenze e i miei skill ormai arrugginiti dal non dover far nulla di qualificante. La mia domanda è questa: posto che sia chiaro che per me è giunto (da mooolto tempo) il momento di cambiare lavoro, come posso realisticamente illudermi (perché io credo che mi illuderei, non perché credo che l’illusione valga per tutti) di potermi permettere di non accontentarmi e basta se da tre anni l’azienda in cui lavoro non punta su di me, se mi lascia marcire a fare la segretaria mentre il resto dell’azienda si affanna a sviluppare nuovi progetti e se da tre anni il mio curriculum non viene valutato da alcuna azienda interessante? E aggiungo, dove trovare gli stimoli per rimettersi in carreggiata se nessuno mi gratifica, nessuno sembra interessato in me. Premessa in chiusura: sono molto dipendente dalle conferme esterne, ma non credo di avere tutti i torti se queste riguardano il lavoro, o sto sbagliando tutto?
Grazie dell’attenzione.
Matilde

p.s. faccio la segretaria ina una casa editrice. Tanto è la mia “vergogna” (non sono simpatica, lo so) che la relego in uno snobbissimo post scriptum.

]]>
Di: Ceste https://www.professioneformatore.it/10-domande-che-dovresti-porti-sul-tuo-lavoro/#comment-3863 Sun, 30 Sep 2012 17:37:41 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=17635#comment-3863 Mi sembra un questionario fatto davvero molto bene il quale genera nella mente di molte persone le quali hanno davvero le idee professionalmente confuse una serie di riflessioni importani per un proseguimento della propria carriera lavorativa

]]>
Di: Mariangela CoachLavoro https://www.professioneformatore.it/10-domande-che-dovresti-porti-sul-tuo-lavoro/#comment-579 Fri, 10 Feb 2012 12:04:09 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=17635#comment-579 Sandra, concordo con quanto detto da Luciano!
Capisco bene che per come vedi la tua realtà adesso, per quello che è il tuo scenario di riferimento, probabilmente non ci sono alternative percorribili ma…….cosa succederebbe se iniziassi a comportarti come se un’alternativa ci fosse da qualche parte, magari al di là dell’orizzonte conosciuto?
In che direzione ti muoveresti per cercare? a chi ti rivolgeresti? che cosa faresti?
Come dice Luciano, guardati intorno per un mese, ma da una prospettiva nuova, come se l’alternativa ci fosse veramente da qualche parte: ti sta aspettando, devi andarla a trovare!
in bocca al lupo!

Mariangela

]]>
Di: Mariangela CoachLavoro https://www.professioneformatore.it/10-domande-che-dovresti-porti-sul-tuo-lavoro/#comment-578 Fri, 10 Feb 2012 11:59:07 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=17635#comment-578 In risposta a Amerigo.

Ciao Amerigo,
se hai un sogno così entusiasmante, se addirittura senti una “chiamata”, non puoi fare a meno di seguirlo!
Non so se conosci la tecnica che Walt Disney utilizzare per realizzare le sue idee, per creare personaggi, storie e cartoni animati.
Per prima cosa si concentrava sul suo sogno e lo definiva in ogni dettaglio (nel tuo caso: “voglio fare il formatore/showman”: dove lo faresti, a chi ti rivolgeresti, che cosa vorresti comunicare e perchè). POi passava nella fase realistica: come lo posso realizzare, quali azioni devo fare, chi mi può aiutare (questo ti serve per disegnare un piano di azione, non deve essere perfetto, ma è sicuramente una prima mappa che poi andrai a modificare mano mano che procedi).
Infine c’è la fase “critica”: in cui ti chiedi che cosa potrebbe non funzionare e come porci rimedio.

Quanta fiducia serve per iniziare? quella che ti basta per fare il primo passo, la prima azione concreta! bisogna essere pronti a confrontarsi con la realtà, anche a prendere delle sonore cantonate, ma la cosa essenziale è imparare da quello che ci succede, cambiare la strategia e andare avanti.

Amerigo, inizia con il primo passo, fai un piccolo evento gratuito o a 5 euro….già se verranno solo 10 persone avrai guadagnato 50 euro, ma soprattutto ti sarai messo alla prova ed avrai iniziato a concretizzare il tuo sogno!

in bocca al lupo!
Mariangela

]]>
Di: Amerigo https://www.professioneformatore.it/10-domande-che-dovresti-porti-sul-tuo-lavoro/#comment-577 Tue, 07 Feb 2012 23:33:57 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=17635#comment-577 Ciao Luciano, io mi trovo in una situazione di questo tipo.
25 anni, odio sembrare tirchio o squattrinato ma per onestà di descrizione voglio essere preciso: non sto pagando la luce e la bolletta internet e probabilmente me la staccheranno presto.
Ho fatto lavoretti qui e li ma ho un sogno vivo in testa: FARE IL FORMATORE / SHOWMAN. nel senso che ho accumulato e organizzato una grossa mole di materiale che vorrei mostrare alla gente in una veste mia, unica e stimolarli a cambiare vita e rischiare.

Parenti, amici, società mi dicono di trovarmi un lavoretto per mantenermi ma io SENTO STA “”chiamata””.
Il problema è che vorrei sapere come poter iniziare a guadagnare qualcosa con le mie abilità. Mi piacerebbe lavorare da solo come se fossi un’azienda ma non ho un percorso da seguire.

Come posso trovare un modello da seguire ? Secondo una tua valutazione (che prenderò come valutazione e non come legge) è possibile bussando a tutte le porte, iniziare a guadagnare fin da subito anche una cifra di 50€ al giorno ? come puo fare chi ha un sogno ma non ha una mappa ? La fiducia si acquista strada facendo o si deve partire SPARATI ?

Sono convinto che hai compreo la parte del mio discorso che volevo trasmetterti. Un caro saluto e complimenti per questo fantastico spazio. Leggere sulla barra degli indirizzi PROFESSIONE formatore, mi piace un casino 😀

Amerigo

]]>
Di: Luciano Cassese https://www.professioneformatore.it/10-domande-che-dovresti-porti-sul-tuo-lavoro/#comment-576 Tue, 07 Feb 2012 20:09:11 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=17635#comment-576 In risposta a giorgio.

Ciao Giorgio ,
Anche io lavoro nello stesso tuo settore anche se sono un formatore.
QUando parlo di solito parlo per esperienza. Come rispondevo a sandra ho cambiato lavoro proprio di recente . E ti assicuro si può fare ! se si cerca si trova la strada per la propria realizzazione !

]]>
Di: Luciano Cassese https://www.professioneformatore.it/10-domande-che-dovresti-porti-sul-tuo-lavoro/#comment-575 Tue, 07 Feb 2012 20:06:48 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=17635#comment-575 In risposta a Sandra.

Ciao Sandra
Innanzitutto grazie per questa risposta sincera a questo post !
Io l’ho fatto più volte!
Più volte mi sono posto queste domande più volte ho cambiato completamente lavoro (anche sbagliando le mie scelte e anche sbagliando nei comportamenti alle volte anche sbattendo la porta) e l’ultimo cambiamento l’ho fatto proprio nel 2011 a settembre in piena crisi economica, e sopratutto poco dopo essermi sposato con fitto da pagare e tutto quello che ne consegue!

Ho fatto un vero e proprio salto nel vuoto! ho interrotto un rapporto di partenariato (ero senjor partner di una società di formazione) che durava da oltre tre anni. Quando ho interrotto questo rapporto, ero in perdita, con tanti crediti da recuperare che non sapevo se avrei mai recuperato, non sapevo cosa avrei fatto e non avevo un progetto definito. Avevo solo un obiettivo e mi sono voluto mettere alla prova. Il progetto si è definito strada facendo in un mese.

Risultato : oggi sono qui molto più contento e soddisfatto di prima e sono qui a parlartene!

Certo potresti obiettare che nel mio caso … essendo un lavoratore autonomo e free lance sono molto più abituato al cambiamento di molte altre persone. … quindi per me è più facile cambiare . Ma posso dirti che c’è sempre tempo e sopratutto spazio (opportunità) per cambiare. Ti basta solo cercarle!

Se ti poni l’obiettivo di trovare soluzioni e sopratutto ti poni le domande giuste la soluzione arriva!

LA resistenza maggiore al cambiamento non è data dall’ambiente, dalla situazione contingente, dalla crisi o dal lavoro che manca. La resistenza più grande è data dalla paura di perdere ciò che si ha.
Lo so perchè l’ho vissuto anche io. Tante volte ho affrontato insoddisfazioni frustrazioni etc etc. per paura di non farcela, per paura di fallire, per paura del giudizio delle persone care. E questo errore l’ho ripetuto più volte nel corso della mia carriera professionale. Anche lo scorso anno.

Per più quasi un anno (2011) ho affontato una situazione lavorativa insoddisfacente sotto tutti i punti di vista per paura del VUOTO .

Capisco molto bene le tue parole … in parte sembrano quelle che pronuncio anche io nei momenti di scoramento. Ma sono parole dettate dalla stanchezza. Non sono le ultime parole sulla tua vita professionale.
Guardati attorno ! e inizia a vedere se intorno a te o nella tua rete di rapporti o da altre parti, potrebbero aprirsi opportunità! datti come obiettivo quello di identificare , stanare , opportunità professionali o di business! Chi lo sa ? domattina potresti decidere di diventare un imprenditore!

CHiediti cosa davvero ti piacerebbe fare nella vita e Fai lo sforzo di cercare opportunità per un mese, senza abbandonare il tuo attuale lavoro. Tra un mese ti saranno venute tante idee e avrai scovato tante opportunità di lavoro.
Tante volte noi sopravvalutiamo quello che possiamo fare in un giorno e sottovalutiamo quello che possiamo fare in un mese o in un anno!

Prova per un mese a guardarti attorno e a trovare opportunità e poi mi fai sapere …. io sono sicuro che troverai tante risposte 😉
In bocca al lupo per il tuo successo professionale che, sono sicuro, arriverà prima di quanto credi !
ciao

]]>
Di: giorgio https://www.professioneformatore.it/10-domande-che-dovresti-porti-sul-tuo-lavoro/#comment-574 Tue, 07 Feb 2012 12:02:12 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=17635#comment-574 In risposta a Sandra.

sono daccordo con te sandra. sono nella tua stessa situazione lavorativa essendo un educatore.conoscendo anche le dinamiche lavorative nel privato sociale si fa presto a parlare.

]]>
Di: Toni Montevidoni https://www.professioneformatore.it/10-domande-che-dovresti-porti-sul-tuo-lavoro/#comment-573 Tue, 07 Feb 2012 11:31:47 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=17635#comment-573 In risposta a Sandra.

Intanto grazie a Luciano per l’interessante articolo. Di questi tempi capisco che possa risultare quasi provocatorio “concedersi il lusso” di porsi certe domande. Mi occupo di formazione da tanti anni, e da quando sono anche coach, cerco sempre di capire quale è il livello di cambiamento possibile per il cliente che ho davanti. Dato il contesto economico ed il settore di attività di Sandra (n.d.r. in cui ho lavorato anche io), ad esempio, mi sembra chiaro che si tema di perdere il poco che si ha, lavorativamente parlando.
Credo che possiamo anche permetterci di domandarci quale sono le opzioni che ho a disposizione. Come potrei migliorare la mia situazione lavorativa senza rinunciare alla mia struttura motivazionale? Come posso migliorare la mia employability (intesa come appetibilità sul mercato)?
Siamo sicure/i di aver cercato tutte le alternative o siamo ancora nella nostra zona di comfort?
Auguro a tutte/i noi di scavare fino in fondo per trovare le risposte più autentiche anche a queste domande!
Buon Lavoro!

]]>